Non è stato un bell’anno per Frontier, sviluppatore/produttore britannico che nel 2022 ha collezionato più insuccessi che soddisfazioni. Le vendite del publisher sono crollate, e buona parte della colpa arriva dal flop di F1 Manager 22.
Le azioni di Frontier sono diminuite del 40% dopo il lancio del gestionale dedicato al mondo della Formula 1, un vero e proprio flop per la compagnia. Annunciato come il primo di quello che doveva essere un importante franchise manageriale, F1 Manager 22 è stato pubblicato in agosto e ha totalmente disatteso le aspettative dell’azienda, tanto che a ottobre il supporto post-lancio è stato brutalmente interrotto.
Frontier riporta che “il coinvolgimento dei giocatori al momento del rilascio nell’agosto 2022” era abbastanza positivo e in linea con le aspettative, l’interesse della community è rapidamente scemato, e neppure le promozioni rilanciate da Frontier hanno funzionato. Il publisher ha affermato che parte di questo problema è “potenzialmente dovuto in parte alla maggiore sensibilità al prezzo dei giocatori legata al peggioramento delle condizioni economiche”.
Allo stesso modo, le vendite del catalogo arretrato dell’azienda – come Elite Dangerous, Planet Coaster e Planet Zoo – sono state “al di sotto delle aspettative” nonostante le vendite di fine anno. Si tratta di un anno dunque decisamente negativo per Frontier, che arrivava inoltre dalla delusione di Jurassic World: Evolution 2 che nel 2021 ha registrato vendite inferiori alle aspettative.
“È molto deludente ripristinare le nostre aspettative finanziarie”, ha dichiarato il capo di Frontier Jonny Watts. “In qualità di CEO, sto guidando un cambiamento per aumentare l’attenzione sui nostri punti di forza e competenze fondamentali, con particolare attenzione all’aumento del ritorno sull’investimento che otteniamo dai nostri team di livello mondiale. Intendiamo aumentare il numero dei nostri team di sviluppo per aumentare la cadenza delle nuove uscite, pur continuando a coltivare il nostro portafoglio esistente, per raggiungere una crescita sostenibile”.
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