Oggi è una giornata speciale per i fan di Prince of Persia, perché il celebre franchise compie 30 anni.
Il 3 ottobre 1989 usciva infatti su Apple II il primo Prince of Persia, a dire il vero molto diverso da come oggi viene intesa la serie. Sviluppato da Jordan Mechner e pubblicato da Brøderbund, il gioco era ambientato in un palazzo della Persia medievale, seguendo le vicende di un protagonista impegnato a superare ostacoli e duellare con la spada per sconfiggere il visir Jaffar e salvare la figlia del sultano.
Divenuto da subito un grande successo, l’originale Prince of Persia è ricordato per la sua grande qualità ma soprattutto l’evoluzione dell’animazione grafica, ottenuta da Mechner attraverso il rotoscopio – una tecnica di animazione utilizzata da decenni anche nel mondo del cinema, da Walt Disney al suo inventore Max Fleischer. Applicandolo ai videogiochi, le animazioni divennero nuove e più realistiche, anche perché il game designer le realizzò studiando le riprese di suo fratello che, vestito di bianco, ricreava i movimenti del personaggio correndo e saltando.
Il resto, come si dice, è storia. Prince of Persia diede il via 30 anni fa al mito, e da allora la serie ha fatto passi da gigante tra giochi indimenticabili, rivoluzioni inaspettate e sorprese monumentali, ma anche lunghissimi periodi di inattività. Dopo Prince of Persia 2 e Prince of Persia 3D, l’IP venne assorbita dall’allora in rampa di lancio Ubisoft, che di lì a poco sarebbe diventata uno dei pilastri dell’industria. Nacque così nel 2003 Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, monumentale gioco platform avventuroso che proponeva un’appassionante storia per il protagonista e meccaniche davvero uniche di gameplay.
La saga delle Sabbie del Tempo è probabilmente la più ricordata del franchise (non è un caso che sia in sviluppo il rmake, da tantissimo tempo), ma non l’unica. Dopo la conclusione della trilogia composta anche da Spirito Guerriero e I due Troni, Ubisoft ha tentato vari spin-off mobile e lo sfortunato reboot di Prince of Persia nel 2008, senza troppo successo. Poi, dopo un lunghissimo silenzio che durava dal 2010 con Le Sabbie Dimenticate, ecco che nel 2024 sempre l’azienda francese, in cerca di modi per rinnovare le sue proprietà intellettuali, rilancia il franchise con ben due espeienze: il metroidvania Prince of Persia: The Lost Crown, una vera chicca, e il curioso The Rogue Prince of Persia, ancora in fase di sviluppo attivo essendo un early access.
Un franchise insomma che nei suoi 30 anni di vita non ha avuto una grande continuità, ma che è stato comunque in grado di diventare un fenomeno di culto grazie alle sue idee, alla magia che sapeva trasmettere, alle grandi avventure che prometteva. E dunque, non c’è altro da dire se non: buon compleanno, Prince of Persia!
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