Le statistiche smontano le dichiarazioni di Jeff Ross, creatore del gioco: Days Gone non è stato il successo che lo sviluppatore crede.
Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare di Days Gone, il gioco open world a tema zombie di Sony Bend pubblicato nel 2019 su PlayStation 4 che non tornerà con un secondo capitolo.
Dopo le non esaltanti performance del gioco, infatti, Sony ha deciso di non dare il via libera per lo sviluppo di Days Gone 2, preferendo il ritorno di serie come Syphon Filter prima di decidere di dare allo studio la possibilità di buttarsi su una nuova IP.
I director Ross e Garvin, veterani di Bend che si sono occupati anche di Days Gone, hanno dimostrato negli ultimi giorni di non avere rimorsi, ma anche di non capire per quale motivo Sony non abbia dato l’ok per un sequel.
Hanno fatto discutere infatti le parole velatamente, ma neanche troppo, polemiche dello stesso Ross quando pochi giorni fa Sucker Punch ha celebrato il traguardo delle 8 milioni di copie vendute di Ghost of Tsushima. L’ex Sony Bend, che oggi non fa più parte dello studio, ha dichiarato che è felice per l’obiettivo raggiunto da Sucker Punch, ma è anche confuso dalle volontà di Sony. Stando ai suoi dati, infatti, Days Gone ha venduto ben più di 8 milioni di unità, forse addirittura 9 milioni, il che non spiegherebbe perché l’azienda nipponica sia così ostile nei suoi confronti.
Il perché è presto detto: i numeri di Ross sono molto probabilmente gonfiati e non veritieri.
9 milioni di Days Gone? Non proprio…
Il sito PushSquare è andato più a fondo nella questione dei numeri forniti da Ross durante l’intervista con David Jaffe, arrivando alla conclusione che quasi certamente le cifre non corrispondono alla realtà e sono state ritoccate al rialzo da vari fattori.
Ross, che ha anche svelato di aver proposto un Resistance open world a Sony vedendosi però rifiutare il progetto, ha confidato a Jaffe di aver consultato le statistiche su Gamestat per verificare le vendite di Days Gone. Per chi non lo sapesse, Gamestat è una sorta di aggregatore di statistiche che riguardano obiettivi e trofei raccolti dagli utenti, e questo ha permesso al director di stimare che sono stati circa 9 milioni gli utenti che hanno giocato a Days Gone.
Giocato, appunto, e non acquistato. Ross ha commesso un errore da non sottovalutare, poiché ha considerato ogni statistica dei trofei come un dato di vendita, e ciò non è propriamente esatto. Alle copie nuove vendute, infatti, occorre aggiungere anche le vendite dell’usato, che non contano quindi come nuove unità, e in più si aggiungono anche gli utenti che hanno ottenuto Days Gone tramite PlayStation Plus e PlayStation Now.
In sostanza, no: Days Gone, quasi certamente, non ha raggiunto lo stesso traguardo di Sucker Punch e Ghost of Tsushima, ed è anche per questo che Sony si è dimostrata così fredda ar richieste di un nuovo capitolo da parte di Bend Studio. Le vendite al lancio, inoltre, non sono state a livello di quelle di altre grandi produzioni PlayStation, cosa di cui anche Garvin in passato ha “incolpato” gli utenti.
- Un Open World, vivo come non mai, che ti terrà sempre sul chi vive; ambienti e meteo dinamici che rendono il gameplay sempre vario ed immersivo
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