Già con Furi, The Game Bakers aveva dimostrato di essere un team con diverse frecce al proprio arco, in grado di infondere una personalità ben definita e tanto cuore ai propri giochi. Haven ne è la conferma.
Disponibile dallo scorso dicembre per Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5, Xbox Series X/S, PC e Xbox One, Haven è un titolo appassionante, avventuroso e dolcemente romantico. In una ventina di ore si giunge al finale delle vicende, che si basano su una struttura molto semplice e su una idea di fondo non particolarmente originale ma ben sviluppata: veniamo gettati senza troppe spiegazioni nella particolarissima routine di una giovane coppia di innamorati, Yu e Kay. Kay è un biologo, mentre Yu è un’esperta di tecnologia. Si tratta in realtà di un amore sofferto, in quanto i due ragazzi sono in fuga. Originari dell’Arnia, una colonia spaziale altamente evoluta, sono fuggiti a bordo di una piccola navicella, il “Nido”, per scampare al crudele meccanismo voluto dal Sensale. Il Sensale accoppia infallibilmente i giovani dell’Arnia con il partner perfetto. Yu e Kay si sono però perdutamente innamorati l’uno dell’altro e non ne vogliono sapere di passare la vita con il loro partner scelto dal Sensale: questo il motivo dell’avventato gesto, che li ha portati su un pianeta diverso e sconosciuto denominato Fonte. Nonostante l’apparente aspetto lussureggiante però, il pianeta è minacciato dalla Ruggine, una sostanza infestante e pericolosa.
Correnti ascensionali, esplorazione, combattimenti e routine
Haven è un gioco più interessante di quanto ci si aspetterebbe, un titolo che riesce, nella sua semplicità, a creare la commistione giusta tra esplorazione, scoperta, combattimenti, loot e dialoghi. La routine è la seguente: Yu e Kay escono dal Nido, che fa da hub per costruire nuove risorse, curarsi, dormire, mangiare e dialogare. La mappa si sblocca dopo un paio di ore di gioco ed è costituita da una serie di aree abbastanza vaste, interconnesse tra loro da dei flussi luminosi sui quali i protagonisti possono scivolare grazie alla loro dotazione. Ci si sposta librandosi in aria e scivolando ad elevate velocità: scordatevi di camminare in Haven.
Ancor più utili sono i flussi di energia che si trovano sparsi per le ambientazioni e consentono di raggiungere luoghi nascosti, ricaricarsi e muoversi più velocemente. Viva le derapate!
Ripulire le varie aree dalla Ruggine è fondamentale, così da poter rivisitare gli isolotti finalmente puliti tramite il viaggio rapido: per farlo bisogna passare sopra i grumi di Ruggine e placare la fauna che purtroppo è rimasta invischiata in essi. I combattimenti in Heaven sono un vero piacere, una volta padroneggiati: si comanda Kay con la croce direzionale e Yu tramite i tasti del Pad, in un sistema ATB che concatena parate, vari tipi di attacchi e uso degli oggetti. Il tempismo è fondamentale per avere la meglio. Non si tratta di un gioco difficile, ma comprendere il momento giusto per attaccare in sincrono, da soli o con una combo è la chiave per non incappare nel game over.
Volando di qua e di là è inoltre inevitabile dedicarsi al loot, alla raccolta di ingredienti utili a cucinare piatti sempre più complessi e gustosi: mangiare contribuisce a salire di livello e, con gli ingredienti giusti, a recuperare salute. In Haven infatti non ci si può curare mentre si esplora, ma solo tornando al Nido o a uno degli accampamenti sparsi tra le aree.
Girovagando per le mappe, oltre a scovare flussi nascosti e aree apparentemente irraggiungibili, incontreremo diversi animali spassosi che ci aiuteranno durante il cammino. Saranno gli unici però: la vita di coppia di Yu e Kay resterà abbastanza solitaria, ma non per questo infelice.
L’amore secondo The Game Bakers
Se il gameplay risulta divertente e intrattenente nella sua routinaria semplicità, il punto forte del titolo di The Game Bakers è proprio l’interazione tra i protagonisti. Seppur in una galassia sconosciuta e diversissima dalla nostra, il loro rapporto è tenero e realistico. Impossibile non farsi spuntare un sorrisetto sulle labbra nell’ascoltarli scherzare mentre cucinano o mentre osservano il tramonto su una spiaggia segreta, scoperta per caso. Il loro amore è fatto di un’intesa dolce e passionale, che si manifesta anche in battute “piccanti” assolutamente credibili.
Oltre all’amore tra Kay e Yu, Haven è ricco di piccoli dettagli sfiziosi che confermano l’impegno del team di sviluppo nel dar vita al mondo di gioco. I biomi sono pochi ma curatissimi, con la loro flora e fauna. Il sistema di movimento è davvero piacevole e si arricchisce di alcune mosse col proseguire della storia, diventando ancor più dinamico. Il ciclo giorno-notte dà varietà alle atmosfere e ai nemici.
Le musiche sono, come in Furi, molto orecchiabili e ben integrate con l’avventura. Visivamente Haven se la cava grazie ad ampi scenari verdeggianti e colori caldi, accesi. Il design dei due protagonisti, seppur non originalissimo, è ben integrato sia con l’ambiente domestico del Nido che con gli altri isolotti.
Haven è un gioco interessante per chi ama le avventure intrattenenti e non troppo ostiche: d’altra parte, Kay e Yu che si scambiano una dolce effusione (recuperando qualche punto vita) non appena si lasciano i comandi per un attimo è un piccolo dettaglio che scioglierebbe il cuore anche dei meno inclini al romanticismo.
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