Dopo la presa di posizione di Sony e i commenti di altri grandi publisher, arriva il momento della “risposta” di Microsoft in merito all’acquisizione di Activision Blizzard King, che tanto sta facendo preoccupare l’azienda nipponica di PlayStation.
Come vi abbiamo riportato ieri, Sony ha infatti espresso le sue perplessità circa l’ipotesi che Call of Duty diventi un giorno esclusiva delle piattaforme Xbox, andando a creare quello che l’azienda definisce come un monopolio. I legali di Sony hanno infatti riportato alle autorità brasiliane che Call of Duty è un brand che non ha rivali, e questo porterebbe Microsoft a controllare una fetta troppo grossa del mercato.
Di altro avviso sono stati molti altri publisher del settore. Ubisoft, Apple e vari altri nomi di spicco hanno espresso i loro pareri, i quali non concordano però con la posizione di Sony.
Nelle ultime ore è arrivata quella che ha l’aria di essere una risposta di Microsoft alle parole di Sony, anche se in realtà si tratta di documenti che poco hanno a che fare. I legali dell’azienda di Redmond hanno infatti recapitato all’antitrust della Nuova Zelanda un documento nel quale analizzano gli effetti dell’acquisizione, con passaggi che puntano il dito direttamente verso la strategia della diretta concorrente.
Nel lunghissimo documento ricevuto dalle autorità, Microsoft spiega infatti che anche Sony, così come Nintendo, possiede brand esclusivi di altissimo valore, tra i quali vengono citate le illustri produzioni PS4 degli ultimi anni:
Sony e Nintendo hanno offerte forti e differenziate, compresi i loro titoli esclusivi. I principali titoli esclusivi di Sony nel 2018 includono God of War e Marvel’s Spider Man, oltre ad altri titoli importanti come The Last of Us e Uncharted.
I rappresentanti di Microsoft fanno venire inoltre alla luce il fatto che Sony non solo abbia deciso di sfruttare queste forti IP anche in altri campi come il cinema (il film Uncharted con Tom Holland, ma anche le prossime serie TV di God of War e Horizon, solo per fare alcuni esempi), ma che abbia attuato strategie votate a rendere esclusive alcune importanti produzioni third party, oltre ai propri titoli. La squadra legale di Microsoft cita apertamente Final Fantasy VII, che ancora oggi non è disponibile su piattaforme Xbox:
Questi titoli riflettono in parte l’integrazione verticale di Sony (ad esempio, lo studio cinematografico di Sony possiede i diritti di Spider-Man), ma anche la sua strategia più ampia di ottenere diritti che rendono i giochi “di terze parti” esclusivi per la sua console.
Gli esempi, in tal senso, sono molti, da entrambi i lati. Negli anni Sony si è assicurata le esclusive third party (temporali) di giochi come Deathloop, Ghostwire: Tokyo, Call of Duty MW2 Campaign Remastered e anche Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy – curioso notare che si tratta di titoli provenienti da studi che sono entrati nell’orbita di Microsoft -, oltre ovviamente al futuro Final Fantasy XVI. Allo stesso modo anche Microsoft ha ottenuto diversi accordi con aziende di terze parti in passato, basti ricordare i casi di Rise of the Tomb Raider, Plants Vs. Zombies: Garden Warfare, Cuphead e The Ascent.
Parlando invece più nel dettaglio del franchise di Call of Duty, definito da Sony come un brand che attualmente non ha rivali nel mercato videoludico e troppo importante per PlayStation, Microsoft ha spiegato che secondo la sua visione nessuna delle IP di cui entrerà in possesso, acquisendo Activision Blizzard King, rappresenta una reale minaccia per la competizione nel settore:
Non c’è nulla di unico nei videogiochi sviluppati e pubblicati da Activision Blizzard che sia un ‘must have’ per i distributori rivali di videogiochi per PC e console che danno adito a un problema di preclusione
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