La contrazione dell’industria non sembra conoscere fine. Proprio nella settimana in cui Ubisoft si ritrova con le azioni al minimo da 11 anni dopo il rinvio di AC Shadows e il CEO Yves Guillemot si dice preoccupato per il futuro, arriva una nuova ondata di licenziamenti in Activision.
L’azienda americana, da alcuni mesi entrata nell’orbita di Microsoft, ha annunciato che presto licenzierà circa 400 persone nelle divisioni di gioco mobile della loro azienda, che si trovano a Santa Monica e Irvine. Si tratta dell’ennesima riorganizzazione tra il personale dopo la costosa fusione con Microsoft dell’anno scorso, costata 75,4 miliardi di dollari.
Activision Blizzard è una delle aziende più colpite da questi licenziamenti. Lo scorso anno sono infatti stati licenziati altri 1003 dipendenti provenienti da Novato, Foster City e dalla California meridionale, come dichiarato nei documenti depositati presso l’Employment Development Department. A gennaio 2024 sono stati effettuati 1900 licenziamenti nelle divisioni Activision Blizzard, Xbox e ZeniMax. Poi, all’inizio di settembre, Microsoft Gaming ha annunciato altri 650 licenziamenti.
Activision Blizzard ha detto all’EDD che 140 posti di lavoro sarebbero stati eliminati a partire dall’11 ottobre presso lo studio Blizzard Entertainment di Irvine. I posti di lavoro che verranno eliminati coprono una vasta gamma di posizioni nell’azienda, tra cui contabili, ingegneri informatici, il direttore delle risorse umane per World of Warcraft, artisti, produttori di giochi e molti altri. I posti di lavoro eliminati non erano esclusivamente ruoli junior, poiché anche un direttore di gioco e un vicepresidente erano nella lista di coloro che sarebbero stati licenziati da Activision Blizzard.
Delay Simmons, portavoce di Activision Blizzard, ha dichiarato che l’azienda non è stata in grado di condividere ulteriori dettagli “su quali team sono stati interessati e sulle loro sedi”, facendo riferimento alla serie di resoconti dei media sui due precedenti cicli di licenziamenti importanti.
Come dicevamo in apertura, non è un momento felice per moltissime aziende. Ricordiamo ad esempio che Bungie, visto l’insuccesso di Destiny 2, è stata costretta a ridimensionarsi notevolmente, con Sony che ora intende controllare più da vicino le azioni del team.
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