L’annosa questione relativa all’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft ha finalmente visto un punto fermo.
L’Unione Europea ha infatti ufficialmente approvato pochi minuti fa l’operazione miliardaria.
Questa importante decisione isola ulteriormente la CMA britannica, vera oppositrice della transazione miliardaria. Oltre a questa ottima notizia, il colosso di Redmond ha ora un’importante tesi da poter sottoporre al CAT (Competition Appeal Tribunal) per contrastare la presa di posizione della CMA.
La motivazione che ha portato la Commissione Europea a dare luce verde alla transazione, riguarda il fatto che Microsoft non avrebbe alcun beneficio a non portare i prodotti Activision sulle altre piattaforme e che se anche fosse, questo non andrebbe a danneggiare in modo significativo la concorrenza nel mercato delle console.
Per consentire il tutto, l’UE ha però definito dei paletti, soprattutto per quanto concerne lo streaming. Il primo di questi rappresenta una licenza gratuita per gli utenti al fine di poter trasmettere in streaming qualsiasi gioco nel catalogo Activision-Blizzard (purchè in possesso legale, ovviamente) dal servizio preferito. La stessa cosa viene concessa anche ai gestori dei servizi cloud.
In soldoni:
I giocatori dell’UE avranno il diritto di accedere in streaming ai giochi di Activision-Blizzard che hanno acquistato, o a cui si sono abbonati, su qualsiasi servizio di streaming di giochi in cloud di loro scelta e di giocarli su qualsiasi dispositivo con qualsiasi sistema operativo.
Ecco le parole di Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della politica di concorrenza presso la Commissione Europea:
La nostra decisione rappresenta un passo importante, consentendo di portare i popolari giochi di Activision a molti più dispositivi e consumatori di prima, grazie al cloud game streaming. Gli impegni offerti da Microsoft consentiranno per la prima volta la riproduzione di tali giochi in qualsiasi servizio di game streaming su cloud, migliorando la concorrenza e le opportunità di crescita.
Activision Blizzard King e Microsoft – La cronistoria
Nel gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.
Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.
La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.
A gennaio 2023, secondo i report di Bloomberg, anche Nvidia e Google si sono orientate dalla parte della FTC esprimendo dubbi e perplessità in merito a questa colossale acquisizione, e anche l’Unione Europea sembra indirizzata a schierarsi contro le attuali condizioni dell’acquisizione. La CMA britannica, all’inizio di febbraio, ha poi diffuso una prima risposta ufficiale all’acquisizione, suggerendo a Microsoft che per avere l’ok dovrà limitare gli effetti di questo accordo – una delle possibilità suggerite è quella di vendere il franchise di Call of Duty.
A febbraio, dopo le prime analisi, l’ente del Regno Unito ha inoltre riferito che tre grandi aziende rivali di Xbox si sono ufficialmente espresse contro l’acquisizione. Jim Ryan, boss di PlayStation, ha specificatamente affermato di voler bloccare l’acquisizione, e Brad Smith ha affermato che i colloqui con Sony sono stati interrotti. Addirittura, Microsoft ha consigliato a PlayStation di trovare nuove alternative a COD. Nel corso dello stesso mese, Microsoft ha però annunciato alcuni importanti accordi con Nintendo, Nvidia, Boosteroid e Ubitus, per portare i titoli Xbox e Activision su piattaforme e servizi di cloud gaming.
Ad aprile 2023, però, la CMA del Regno Unito ha bocciato l’acquisizione (per un periodo di 10 anni), spiegando che permettere questa fusione porterebbe a un monopolio del crescente settore del cloud gaming. Microsoft, in attesa dei pareri di UE e FTC, ha già annunciato che presenterà ricorso a questa decisione.
Scrivi un commento