Sono emersi nuovi dettagli su Agent, titolo spionistico cancellato molti anni fa da Rockstar Games. Queste nuove informazioni provengono da un ex dipendente di Rockstar Games, che ha condiviso di recente varie storie interne sullo sviluppo del gioco.
L’ultima volta che vi abbiamo parlato di Agent risale a circa tre anni fa. Nel dicembre 2020, come vi abbiamo riportato in questo lungo speciale, alcuni dipendenti di Rockstar Games rivelarono i motivi dietro la cancellazione del progetto, a causa soprattutto del trattamento riservato al team in Egitto durante la fase di preparazione allo sviluppo.
Questo mese, Obbe Vermeij, ex direttore tecnico di Rockstar North, ha aperto un blog e un account X nel quale sta parlando del tempo trascorso presso lo studio, lavorando dal 1995 al 2009. Vermeij ha lavorato ad alcuni immensi capolavori come GTA 3, Vice City, San Andreas e GTA 4, ma ha anche avuto a che fare con progetti cancellati come appunto Agent. Nei suoi interventi, lo sviluppatore ha ricordato alcuni retroscena molto interessanti sul gioco.
Agent: il gioco che non vedremo mai
Vermeij ha svelato che le prime idee legate ad Agent risalgono a Grand Theft Auto: San Andreas. Il team di Rockstar North utilizzarono l’imponente gioco per testare limitatamente il gameplay da spionaggio, poiché Leslie Benzies, capo dello studio, voleva realizzare un nuovo gioco in tal senso. La cosa impressionò Rockstar San Diego, che a quell’epoca stava già lavorando a un gioco in stile James Bond.
Vermeij afferma che il team Rockstar North era stato diviso in due. GTA IV divenne il principale progetto, mentre la restante metà del team iniziò a lavorare ad Agent, il cui nome in codice era Jimmy. Il motivo è molto semplice ma anche divertente: Jimmy era la versione scozzese di James, e per questo Rockstar lo scelse come riferimento con le prime idee in sviluppo.
Agent, rivela Vermeij, sarebbe stato ambientato negli anni ’70, e il gameplay avrebbe avuto pochi punti in comune con la serie GTA. Non si parlava infatti di un gioco open world sandbox, bensì di un gioco ambientato in più location realizzate in modo lineare. In termini di ambientazioni, avremmo visitato Il Cario (dove appunto si è poi arenato lo sviluppo), una stazione sciistica svizzera, una città francese del Mediterraneo e addirittura una sparatoria spaziale con i laser. Già, pare fosse così.
Vermeij ha condiviso una sezione su cui ha lavorato che riguardava la stazione sciistica, con tanto di sparatoria. Di seguito è riportato un concept art probabilmente proveniente dalla località sciistica svizzera.
Vermeij ricorda anche Washington DC come una delle ambientazioni, cosa che era già stata confermata in precedenza.
Lo sviluppatore ricorda che il gioco, annunciato come esclusiva PlayStation 3, era in produzione da oltre un anno prima che Rockstar Games decidesse di fermarlo, forse temporaneamente all’inizio. GTA 4 stava andando a gonfie vele, e lo studio si convinse a dare priorità al titolo ambientato in quel di Liberty City.
Vermeij ricorda anche che ci furono alcuni tentativi per riavviare lo sviluppo. Si decise di tagliare completamente il livello del Cairo dopo le vicissitudini che colpirono gli sviluppatori, così come anche la sezione con ambientazione spaziale. Rockstar New York decise però di mettere definitivamente da parte il gioco per favorire GTA 4, ma a quel punto Agent non riuscì mai a ritrovare la via. Ci fu un timido tentativo, svela Vermeij, alcuni anni dopo, quando il gioco venne affidato a Rockstar Leeds forse per cercare una seconda vita, ma ancora una volta il titolo venne abbandonato. Nel 2018, Rockstar decise anche di abbandonare il marchio Agent.
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