Nel mondo dei videogiochi, alcuni dettagli diventano leggende. È il caso dei ritratti di Marco, Eri, Tarma e Fio nella schermata di selezione di Metal Slug 2, uno degli episodi più amati della saga. Caricature volutamente lontane dai classici canoni di bellezza, con espressioni arrabbiate e confuse, hanno suscitato per anni domande e speculazioni tra i fan. Ma qual è il vero significato dietro a quei volti “brutti”?
Molti appassionati hanno cercato di interpretare questi ritratti come un messaggio anti-guerra, altri hanno pensato che fossero creati dal punto di vista del nemico e c’è chi li ha visti come una rappresentazione del trauma dei protagonisti. Tuttavia, la verità è molto più semplice e sorprendente di quanto si pensasse.
A svelare l’enigma è Akio Oyabu, l’artista che ha creato quei ritratti. Con un post su X, Oyabu ha spiegato che la sua scelta era dettata dalla volontà di differenziarsi dalla norma e di dare ai giocatori qualcosa di nuovo e inaspettato. Negli anni ’90, il panorama videoludico era dominato da picchiaduro a incontri in cui i protagonisti erano tutti uomini muscolosi e donne sensuali, con lineamenti impeccabili e fisici scolpiti. Oyabu, invece, ha deciso di rompere con questa tradizione e di creare personaggi volutamente “imperfetti”.
All’epoca, nel mondo dei videogiochi i picchiaduro a incontri erano al loro apice, e ovunque guardassi c’erano solo uomini belli e donne affascinanti. Mi sono chiesto come potessi distinguermi dalla massa e ho deciso deliberatamente di disegnare dei personaggi brutti. Quindi, l’espressione demotivata non ha alcun significato profondo, tipo ‘Non voglio andare in missione’. In altre parole, volevo semplicemente far pensare al giocatore ‘Ma che razza di personaggio è questo?’ e creare un umorismo surreale.
Akio Oyabu ha rivelato che una delle sue fonti d’ispirazione è stato il leggendario show televisivo britannico Monty Python’s Flying Circus. Con il suo umorismo bizzarro e imprevedibile, i Monty Python erano noti per spiazzare il pubblico con situazioni assurde e fuori dagli schemi. Questo spirito di sorpresa e irriverenza si riflette perfettamente nelle caricature dei protagonisti di Metal Slug, che sono tanto iconici quanto imprevedibili.
Alla fine, la scelta di disegnare personaggi “brutti” è diventata una delle caratteristiche più distintive di Metal Slug 2. Quella decisione, nata dalla volontà di differenziarsi dai classici eroi muscolosi dei picchiaduro, ha contribuito a forgiare uno dei miti più amati nella storia dei videogiochi. Oggi, quei volti grotteschi e surreali sono parte integrante del fascino di Metal Slug, un esempio di come l’innovazione e l’umorismo possano nascere anche da una scelta fuori dagli schemi.
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