Tra i titoli presenti al PlayStation Showcase e al più recente Summer Game Fest, Alan Wake 2 è senza dubbi uno dei giochi più attesi dell’anno. Previsto esclusivamente in formato digitale e senza il doppiaggio in italiano, la nuova fatica di Remedy potrà però contare su ben due campagne presenti, una per ogni protagonista. Come è lecito aspettarsi, dopo il video gameplay rivelato in occasione dell’evento tenuto da Geoff Keighley, i fan di tutto il mondo hanno rastrellato il web per cercare di carpire nuove informazioni sull’attesa produzione (che avrà ben due campagne).
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Ebbene, nelle recenti ore la casa di sviluppo finlandese ha voluto soffermarsi su un punto nevralgico dell’esperienza offerta, ossia quella rappresentata dagli elementi horror adottati. Per mezzo di un’intervista rilasciata presso Eurogamer, Sam Lake e Kyle Rowley hanno deciso di fare una panoramica analitica sull’approccio che lo studio ha utilizzato per realizzare il concept di gioco.
Ecco quanto espresso:
L’horror è divenuto sempre più popolare nel settore dell’intrattenimento. Questo particolare genere ci permette di liberare la nostra creatività e spingerci fino all’orrore che riteniamo necessario per la storia. L’idea di base è stata quella di stilizzare il tutto e di puntare più sull’atmosfera e sul terrore che sul gore o sui jumpscares. Stiamo realizzando un’esperienza guidata dalla narrazione, ci stiamo concentrando su una sensazione di orrore continua, sull’atmosfera e su come costruiamo la tensione.
I creativi hanno poi voluto esternare alcune opere che hanno ispirato fortemente il secondo capitolo dello scrittore più famoso del mondo dei videogiochi:
Dal punto di vista dello stile, abbiamo guardato ai film horror d’autore moderni e classici, come Hereditary o Midsommar. Con il primo capitolo invece le nostre muse sono state Twin Peaks e le opere di David Lynch.
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