Negli ultimi anni, la saga di Resident Evil è stata sempre più presa di mira dai fan, a causa di capitoli principali e spin-off che non hanno convinto. Capcom aveva infatti deciso di trasformare la serie in qualcosa che si avvicinava di più allo stile action e che metteva da parte la componente survival. Per accontentare un po’ tutti, la software house giapponese aveva deciso di rilasciare così Resident Evil 6, formato da più storie (e più personaggi) di cui alcune più vicine all’action ed altre al puro stile survival-horror. Inutile dire che anche quel capitolo non riuscì a convincere. Proprio per questo motivo Capcom ha deciso di rivoluzionare totalmente la serie con l’annuncio di Resident Evil 7, di cui è stata rilasciata recentemente anche una demo.
La vera novità di questo nuovo titolo riguarda il fatto che questo sarà totalmente in prima persona, cambiamento che in teoria dovrebbe aumentare in maniera esorbitante l’immedesimazione del giocatore, fattore importantissimo in un gioco horror. In questo modo infatti, risulta più semplice essere presi di soppiatto; naturalmente, i jump scare dovranno essere ben strutturati così da non essere prevedibili. È importante sottolineare fin da subito, che Resident Evil 7 non ha nulla a che fare con altri giochi horror in prima persona in cui saremo sempre e solo la preda e in cui l’unico modo di sopravvivere è quello di fuggire, come accade in Outlast ad esempio.
Nel caso di RE7 infatti, potremo contare su diverse armi che, anche se non ci renderanno invincibili, ci permetteranno comunque di difenderci dagli attacchi nemici. La sensazione di dover sopravvivere si fa più marcata considerando che, nonostante le armi in nostro possesso, avremo poca vita, nel senso che con pochi colpi verremo uccisi e, proprio per questo motivo, dovremo giocare sulla difensiva senza poter andare all’attacco come se nulla fosse. Per uccidere i nemici sarà fondamentale avere una buona mira: un colpo in testa ucciderà i nemici all’istante mentre colpirli in altre zone richiederà più tempo e colpi per ucciderli. Inoltre, il menù i equipaggiamento è rimasto praticamente invariato rispetto ai capitoli precedenti, cosa molto gradita considerando che si tratta di uno dei tratti distintivi della saga; torna infatti l’inventario in cui gli oggetti dovranno essere concatenati tra loro (tipo tetris) in modo da avere spazio a sufficienza per altri strumenti. Sarà importante scegliere con cura quali oggetti tenere e quali no e, come se non bastasse, si potranno anche combinare diversi items così da creare nuovi prodotti.
Per quanto riguarda l’ambientazione, come visto nella demo presentata alla Gamescom di Colonia, il gioco si svolgerà in una villa abbandonata o, per lo meno, ci ritroveremo lì per la maggior parte dell’avventura. Tornano inoltre gli enigmi da dover portare a termine, cosa molto gradita e che ricorda molto i vecchi capitoli della saga considerando che per portarli a termine bisognerà impegnarsi.
In definitiva, Resident Evil 7 è un gioco che è stato rivoluzionato nettamente rispetto ai capitoli precedenti della saga mantenendo però alcune meccaniche che hanno reso celebre il brand. Questo mix, se ben dosato, potrebbe veramente portare ad una bella sorpresa. Non ci resta che attendere l’uscita di questo titolo e vedere se Capcom è stata in grado di riportare in auge questa serie, ormai da troppi anni sottotono.
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