20 minuti. Quanto basta per capire, o perlomeno percepire, la bontà del lavoro di Other Ocean, ai quali Sony ha commissionato l’arduo compito di riportare in vita, di nuovo, il prode Sir Daniel Fortesque protagonista di MediEvil.
Il primo gameplay trailer ci aveva un po’ disorientato, mostrando qualcosa che però, a vedere come appare oggi MediEvil, era ancora parecchio lontano dal prodotto finale. Ambientazioni un po’ tropo spoglie, texture stiracchiate, movimenti molto legnosi da parte del cavaliere senza macchia e senza paura (e senza occhio) che sfidava le forze del possente Zarok, malvagio stregone che ha risvegliato un’armata di non-morti a Gallowmere per prenderne possesso.
No, questi dubbi non tornano in occasione della demo MediEvil: Vita Breve, una (davvero) breve versione di prova che serve più che altro a ricordare ai giocatori che Sir Dan si appresta a tornare su PlayStation 4 dal 25 ottobre. Sono solo due i livelli contenuti in questa demo: la cripta nella quale Sir Dan si risveglia, che serve a dare una rapida infarinatura al giocatore per quanto riguarda sistema di combattimento, movimento e gestione dell’inventario, e il Cimitero, la prima vera ambientazione del gioco.
La parola d’ordine per questo remake, così come per i grandi successi degli ultimi anni legati a Crash Bandicoot, Spyro e Shadow of the Colossus, è quella della fedeltà, non senza spronare gli sviluppatori a spingersi oltre. Other Ocean ha ricreato in tutto e per tutto il mondo originale di MediEvil della defunta SCE Cambridge Studio, non senza dedicarsi a qualche chicca extra pensata appositamente per stuzzicare i fan di vecchia data. Oltre ad una serie di dettagli dal notevole sapore artistico, come piccoli anfratti ora visitabili – vi consigliamo di osservare con attenzione la cripta di Daniel, perché qui si nasconde un oggetto che potrete riscattare nel gioco completo… – e nuove decorazioni che restano però sempre nel pieno stile burtoniano del titolo, il gioco è stato anche condito da nuove descrizioni degli oggetti, nuove voci e molto altro ancora. Sinceramente, è quello che ci aspettavamo. Una Gallowmere perfettamente ricreata, con qualcosa di più per stimolare anche il più accanito dei fan di MediEvil che magari ha già terminato il gioco un centinaio di volte.
Tramite la demo abbiamo inoltre assaggiato le prime modifiche al gameplay e alla gestione della telecamera. Quest’ultima è affidata all’ormai consueta levetta destra, ma non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa fatica nello spostamento, spesso dettata da ostacoli intorno a Sir Dan come tombe o cancelli che impediscono alla visuale di compiere una dolce carrellata verso dove desideriamo. Il gameplay al contrario, seppur con tutti i limiti che vengono imposti da un lavoro di restauro che si prefigge di mantenere inalterato il più possibile lo spirito originale, appare abbastanza fluido, rispondendo adeguatamente ai comandi e accogliendo qualche piccola novità. Il tasto triangolo ad esempio serve ora per scambiare le armi a disposizione, la spada e i pugnali da lancio nel caso della demo. Con L2 possiamo poi centrare la visuale su Daniel, osservando più da vicino la sua visuale e vivendo a stretto contatto con il cavaliere scheletrico la sua battaglia contro i non-morti.
Interessante, e sempre particolarmente nostalgica, la scelta di recuperare le tracce audio originali di MediEvil sulla prima PlayStation, ripulite e riutilizzate per la localizzazione italiana. Una buona scelta, anche se viene sacrificata in parecchi momenti la sincronia con i movimenti della bocca di alcuni personaggi, come le teste di pietra che ci suggeriscono cosa fare. Le musiche, al contrario, sono perfette. Nulla da dire.
Poco altro da dire, su questa brevissima apparizione di Sir Daniel. Una demo, come detto, con il semplice scopo di far assaporare al giocatore il ritorno di MediEvil previsto per il 25 ottobre e testimoniare la qualità del lavoro di Other Ocean. Per il momento, su alcuni elementi ci siamo ricreduti, nonostante impressioni iniziali non proprio felici. Per altri, occorrerà attendere il gioco completo. La direzione artistica ad esempio, in questi primi due livelli, sembra particolarmente ispirata, fedele al lavoro originale ma proiettata in uno studio più meticoloso. Sarà così anche per il resto del gioco?
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