Con un carico di speranza spropositata, un hype montato ad hoc in vista anche di Episodio VIII: Gli ultimi Jedi e un bagaglio d’esperienza importante sulle spalle, DICE si avvicina sempre di più all’uscita della sua nuova fatica. Con Star Wars: Battlefront II gli svedesi sotto il comando di Electronic Arts sanno di non dover sbagliare, o addirittura di non poter sbagliare. La posta in gioco, che riguarda la sopravvivenza di questa serie, è molto alta, e dopo il mezzo scivolone del primo capitolo le novità proposte in questo nuovo titolo superano di gran lunga le aspettative iniziali. In occasione della open beta disponibile in questi giorni su varie piattaforme, abbiamo deciso di intraprendere un nuovo viaggio stellare, alla ricerca di quello che la Galassia Lontana Lontana ha da offrire. Le premesse per un grande capitolo, ad un primo sguardo, sembrano davvero tante.
DICE non punta, e questo lo si nota sin dalle prime partite, ad una rivoluzione nel gameplay base di Battlefront. Questo, congeniale anche nella prima iterazione del nuovo corso del franchise, non ha subito grandi cambiamenti apprezzabili: il gioco rimane un godibilissimo FPS con le classiche meccaniche del genere, con l’aggiunta ad esempio di un sistema di classi dei soldati che richiamano da vicino quelle di Battlefield (Assault, Heavy, Officer, Specialist) e che ne modificano gli armamenti, parlando in termini di fucili d’assalto, cecchini e così via. Gli sviluppatori si sono concentrati però su una serie di novità, introdotte in occasione di questo secondo capitolo, che rendono Battlefront II un gioco dalla forte identità e profondità, ma allo stesso tempo accessibile anche ai neofiti.
Nel corso di una piacevole sparatoria in Galactic Assault, veniamo subito catapultati nella mischia, segno del fatto che l’azione sarà viva sin dal primo istante. L’obiettivo di questa modalità, la cui prima partita è stata giocata nei “panni” dei droidi da battaglia della Federazione dei Mercanti, è quello di rompere le difese nemiche (l’esercito dei cloni della Repubblica) ed entrare nel palazzo reale con il carico che stiamo scortando facendo piazza pulita. La battaglia, che cronologicamente si può collocare tra gli Episodi 2 e 3 (L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith), è dinamica al punto giusto,e spesso in mutamento dato che l’avanzamento dei droidi della Federazione corrisponderà ad un ripiegamento dei cloni, messi però a protezione dell’edificio che almeno apparentemente è ben difeso. Detto così, sembra che Battlefront II si rivelerà come il semplice FPS che era il suo predecessore, ma l’inserimento delle sopraccitate novità rende vario il gameplay e più importante la scelta della tattica iniziale, senza naturalmente disdegnare una certa manualità durante lo scontro grazie ai movimenti particolari degli appartenenti alle varie fazioni. Entrando in partita sarà infatti necessario scegliere accuratamente il proprio arsenale, anche in rapporto alla fase che stiamo vivendo in partita: se ad esempio puntare su granate esplosive o scudi, o su quale Carta rendere attiva per avere ulteriori vantaggi. I Loadout delle classi, infatti, possono essere modificati a piacimento, rendendo le possibilità molto più ampie.
Per chi non ha giocato al primo Battlefront, o che vuole comunque avere un’infarinatura generale sulle caratteristiche di base del gioco e sulle novità, ecco che arriva in soccorso anche una modalità Arcade fatta di brevi missioni, in singolo o co-op, che ricompensano i giocatori anche con preziosi crediti in-game da spendere negli immancabili chest/forzieri/scrigni/chiamateli come volete ma il succo è chiaro: random loot. A tal proposito, è presto, troppo presto per potersi pronunciare sulle microtransazioni, argomento del quale si è discusso vivacemente nei giorni scorsi e che ha fatto finire DICE ed EA al centro di furiose polemiche. Tramite i crediti in-game è possibile infatti aprire nuovi forzieri, ormai una costante nei giochi multiplayer, che contengono skin, carte e potenziamenti. Se la loro efficacia sarà maggiore rispetto agli equipaggiamenti base, questo non ci è dato saperlo. La speranza è che ovviamente non lo sia, e che non abbiano ripercussioni sui famosi Eroi e Cattivi utilizzabili in gioco.
Tornano anche le battaglie spaziali (Starfighter Assault), già apprezzate nel primo Battlefront e che qui tornano con poche modifiche. In questo caso, il “terreno” di gioco era l’orbita del pianeta Fondor (vecchia conoscenza dei fan di Star Wars: The Old Republic), nel quale i ribelli e l’Impero Galattico sono impegnati in una strenue battaglia. Il feeling con i comandi della navicella sembra invariato e ancora molto piacevole, puntando su uno stile arcade del movimento e che lascia perdere futili tentativi simulazionistici, prediligendo azioni più spettacolari per i giocatori.
Star Wars: Battlefront II si presenta al pubblico in grande forma. Insieme ad una rivisitazione della gestione delle classi e del nostro soldato, DICE si limita a riproporre la formula funzionale del primo capitolo aggiungendo però alla minestra tante nuove ambientazioni, omaggi al passato del franchise e contenuti che arricchiranno l’esperienza di gioco. Punto forte della produzione, come ci aspettavamo, sembra proprio l’evocatività che il titolo vuole portare con sé. La capitale di Naboo, visibile in questa beta e già mostrata all’E3, ne è il fulgido esempio: splendente, perfettamente ricostruita e immersiva, grazie anche ad un comparto sonoro di primissimo livello. In questo momento, trovo davvero difficile trovare un difetto a questa produzione, che pare di altissimo livello, ma solo una prova della versione finale ci dirà se le sensazioni positive si riveleranno tutte veritiere.
Un ultimo, velocissimo pensiero, lo riservo al comparto tecnico, comprendente grafica, sonoro, animazioni e stabilità. Mi bastano solamente due parole: da paura.
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