Respawn Entertainment ed Electronic Arts sono passate alle maniere forti per contrastare un noto cheater dell’ambiente di Apex Legends, tanto da portarlo in tribunale.
I giocatori e i content creator di Apex Legends sono stati costantemente molestati e irritati negli ultimi tempo da Tufi, famigerato cheater del battle royale, nelle leghe classificate. Sembra però che finalmente l’hacker abbia ottenuto ciò che si merita.
Da qualche tempo, Respawn Entertainment ha problemi a ridurre il numero di hacker e in generale a rendere il gioco un’esperienza priva di cheat. Si tratta di un problema che sembra affliggere numerosi studi; l’esperienza di Raven alla guida di Call of Duty: Warzone, anche ieri nell’occhio del ciclone per il movimento generato da POW3R, ne è l’ulteriore dimostrazione.
Sin da marzo, Tufi ha rovinato l’esperienza classificata per molti giocatori professionisti e creatori di contenuti, lanciando attacchi DDOS o utilizzando cheat come aimbot.
Poi, nella Stagione 9, Tufi sembra essersi volatilizzato. Ma c’è un motivo.
La sua storia potrebbe infatti essere giunta alla fine: NRG Rogue ha chiarito l’assenza dell’hacker, affermando che è in corso una tremenda battaglia legale con EA e che l’utente è stato addirittura incarcerato.
È in prigione. Quell’uomo sta attraversando il processo in tribunale in questo momento, ha cercato di avvertirlo, ha cercato di dirlo a tutti, ma sì, il nostro ragazzo è ora sepolto dalle spese legali. […] Non sto scherzando. EA sta punendo il suo c**o.
Sembra quindi che EA abbia effettivamente rintracciato Tufi, scoperto la sua identità e ora lo stia perseguendo attraverso un tribunale.
Questa è una vittoria per Respawn Entertainment e per i fan di Apex Legends, in particolare per coloro che si guadagnano da vivere con lo streaming e la creazione di contenuti attorno al gioco. Speriamo, a questo punto, che la lezione di Tufi sia d’esempio per tutti gli altri cheater e imbroglioni dei videogiochi in circolazione.
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