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Ark of Charon | Recensione

Alzi la mano chi di voi ama Il Castello Errante di Howl di Hayao Miyazaki! Come sapete, si tratta del film di animazione del 2004, tratto dal romanzo di Diana Wynne Jones che vede come protagonista Sophie, una giovane ragazza che per effetto di una maledizione di una strega si ritrova invecchiata di colpo, e dopo varie peripezie si ritrova ad abitare nella fortezza mobile dello splendido mago Howl. Ark of Charon richiama l’atmosfera e l’estetica del magnifico film del geniale regista giapponese, ma proponendo un gameplay che sta tra il tower defense e il survival. Vediamo in dettaglio nella nostra recensione come si comporta!

Ridiamo vita al mondo!

Partiamo innanzitutto dalla trama, perché questa è piuttosto interessante, anche se la narrazione vera e propria termina dopo l’introduzione. Noi assumiamo il ruolo di un gruppo di golem che cerca di mantenere in vita il germoglio dell’ultimo Albero della Mondo. Il precedente è stato distrutto dagli esseri umani e l’unica speranza per il ritorno della vita è consegnare i semi in un luogo lontano. Durante la partita troveremo alcuni oggetti che ci racconteranno cosa è accaduto all’umanità nel passato, dandoci un contesto più dettagliato sul mondo di Ark of Charon.

Il gameplay di Ark of Charon è diviso in due fasi. Nella prima, controlleremo i nostri golem per raccogliere risorse e costruire fortificazioni sulla nostra fortezza-germoglio. La prima cosa che salta all’occhio è che il tutorial che propone Ark of Charon è quanto mai inadeguato: non ci viene spiegato passo passo come controllare i nostri esserini, ma si limita a delle indicazioni sommarie. Le meccaniche sono insolite e non sempre logiche, quindi è facile commettere molti errori. Ad esempio, le prime istruzioni ci chiedono di raccogliere del legno e del cibo, nella fattispecie delle mele; peccato che i golem abbatteranno gli alberi e coglieranno la frutta, per poi lasciarla cadere a terra. Solo in seguito scopriremo che avremmo dovuto fin da subito delimitare uno spazio apposito e adibirlo alla raccolta delle risorse.

Inoltre, non è del tutto chiaro il funzionamento della fase di manifattura e solo nella seconda location siamo riusciti a capire come creare le munizioni per le armi da difesa. Nutriamo inoltre delle perplessità anche per ciò che riguarda il funzionamento delle miniere, il luogo in cui troveremo le risorse più rare e preziose per far funzionare adeguatamente la nostra fortezza.

Abbiamo notato come i nostri servitori abbiano qualche problema di troppo ad arrampicarsi su alcuni pendii ripidi, ma allo stesso tempo abbiamo la possibilità di costruire delle scale per poterci arrampicare. Purtroppo, il gioco non ci informa che possiamo costruire oltre la nostra area di base, quindi, come molti altri elementi, dobbiamo impararlo da soli.

In viaggio sull’albero

Una volta raccolte abbastanza materie prime e costruito ciò che si desidera, si attiverà la seconda fase del gameplay e si potrà risvegliare la nostra bestia, che trasporterà tutti gli edifici, le fortificazioni e i golem nella location successiva. Tuttavia, dobbiamo stare attenti perché lungo il percorso verremo attaccati dai nemici e dovremo sfuggire alla Tempesta Oscura, una minaccia costante nel mondo di Ark of Charon. Per questo motivo, costruiamo fortificazioni, baliste e altre torrette per proteggerci. Le armi non sparano da sole, a meno che non si creino anche delle munizioni per esse, ma possiamo occuparci da soli di puntare ai nostri obiettivi, il che è utile perché lo sparo automatico avviene lentamente e con poca precisione.

Nonostante il periodo trascorso in accesso anticipato sono parecchi i problemi e i bug ai quali lo sviluppatore non ha posto prontamente rimedio, ma almeno in questi giorni abbiamo notato come le patch per correggere un bug game breaking che faceva sì che sprecassimo tutte le munizioni in un solo colpo sia stato fortunatamente corretto.

È quindi questo il gameplay loop di Ark of Charon: una fase di costruzione e di raccolta delle risorse, nella quale dovremo predisporre anche le strutture di difesa del nostro germoglio, seguita poi da un momento in cui il nostro castello errante dovrà spostarsi nella location successiva, mentre sarà minacciato dai colpi nemici. Il gioco non ci permette di rimanere in un posto per troppo tempo, quindi dobbiamo fare buon uso di ogni secondo a nostra disposizione per progettare delle difese adeguate. Sulla carta è senz’altro coinvolgente, perché abbiamo davvero molte opzioni e a causa del tempo limitato durante la sosta dobbiamo spremerci velocemente le meningi per raccogliere legna e cibo, e al contempo costruire le strutture che ci servono.

Più si va avanti nel gioco, più diventa difficile, e vorremmo aggiungere altri elementi al nostro castello, ma il tempo a disposizione è davvero poco. Inoltre, il numero limitato di golem non aiuta, e vale la pena ricordare che non li controlliamo direttamente, ma più che altro con degli ordini sommari. Tuttavia, sono loro stessi a decidere quale golem si occuperà di quale compito, e noi possiamo solo dargli la priorità o vietargli di svolgere un determinato lavoro. Anche questo elemento di gameplay non ha trovato il nostro favore: avremmo preferito un controllo più diretto e immediato sui nostri servitori, in maniera tale da far sì che non si trovassero talvolta con le mani in mano.

Tanta arte, ma poca sostanza

Ark of Charon è un gioco dall’alto valore artistico e piuttosto impegnativo che rappresenterà una sfida per gli appassionati di questo tipo di giochi strategici. L’affascinante design grafico è senz’altro il suo elemento di maggior pregio, e crea un’atmosfera interessante. Peccato però che la componente tecnica non sia stata adeguatamente rifinita, e presenti al lancio qualche bug di troppo. Il gameplay è però decisamente il suo lato negativo più evidente, con un tutorial poco curato, che fatica a spiegare al giocatore delle meccaniche tutt’altro che semplici ed intuitive, che sembrano aver dimenticato gli elementi di quality of life proposti negli ultimi 25 anni dagli altri esponenti del genere.

Ringraziamo Big Games Machine per il codice review fornitoci.

6.3
Riassunto
Riassunto

Ark of Charon è un gioco che sulla carta potrebbe avere un buon potenziale per far divertire, ma dalla sua non riesce ad offrire molto di più di un design grafico ispirato e curato. Il suo gameplay avrebbe avuto bisogno di una rifinitura molto superiore, e anche il suo lato tecnico lascia parecchio a desiderare. Ci auguriamo che Ark of Charon possa essere un passo necessario per Angoo Inc. per proporre in futuro delle nuove opere più rifinite.

Pro
Componente artistica molto ben realizzata
Contro
Sarebbe stata necessaria una maggiore rifinitura Qualche bug di troppo
  • Concept & Trama7
  • Gameplay5
  • Comparto Artistico8
  • Comparto Tecnico5
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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