Continua la nostra rubrica dedicata a Marvel’s Avengers, il nuovo videogioco di Crystal Dynamics ispirato al celebre gruppo di supereroi della Marvel. Vi ricordiamo che ogni venerdì, da qui all’uscita del gioco, ci concentreremo su curiosità, retroscena e racconti dedicati all’universo di Marvel’s Avengers, in uscita il 4 settembre su PS4, Xbox One, PC e Stadia.
Per la rubrica Aspettiamo Marvel’s Avengers, terminiamo con oggi la raccolta della serie a fumetti della storyline GamerVerse di Marvel che fa da lungo prologo agli eventi che vedremo nel gioco. Dopo aver parlato di Iron Man #1, Thor #1 e Hulk #1 negli appuntamenti precedenti, ci occupiamo oggi di concludere la collana a fumetti con Captain America #1 e Black Widow #1, che tratteremo in simultanea per… vari motivi di cui parleremo tra poco.
Se siete interessati agli appuntamenti precedenti della rubrica, ecco i link:
- Hulk #1
- Il War Table di giugno, tra MODOK e nuovi dettagli
- Thor #1
- Iron Man #1
- I fumetti che hanno ispirato il gioco
- Tutti i personaggi confermati
- Personalizzazione degli eroi e gameplay
- Gioca una storia originale sugli Avengers: Marvel’s Avengers è un'interpretazione di questi iconici supereroi, tra cui Captain America, Iron Man, Hulk, Black Widow e Thor
- Scatena i tuoi poteri: sblocca temibili abilità e nuovo equipaggiamento per creare la tua ottima versione dei più potenti eroi della terra
CAPTAIN AMERICA #1
Nell’episodio odierno tratteremo due numeri della collana a fumetti che fa da prologo a Marvel’s Avengers, per un semplice motivo: il primo dei due, Captain America #1, è riassumibile in pochissime righe.
Paul Allor e Georges Jeanty ci portano alla scoperta della prima storia dedicata a Steve Rogers, che al pari di ciò che è accaduto con Thor #1 ha tutta l’aria di essere un filler in attesa di avvenimenti ben più seri. La storia comincia con lo scontro a Times Square tra il buon capitano e il mercenario George Batroc, che riesce a fuggire dal luogo del suo agguato senza riuscire a rubare nulla. Steve Rogers allora è libero di dirigersi al funerale di un suo anziano commilitone della Seconda Guerra Mondiale, tale Clarence Davis, del quale ricorda le imprese al suo fianco contro i nazisti e l’Hydra di Teschio Rosso. Nel finale, Captain America, che aveva capito le reali intenzioni di Batroc, riesce a intercettarlo nel deposito dello SHIELD, dove lo blocca e lo consegna alla giustizia. Allontanandosi a bordo della sua moto, Steve telefona a Tony Stark, dicendogli di avere in mente grandi piani per il futuro degli Avengers.
BLACK WIDOW #1
Di ben altra caratura è Black Widow #1, scritto da Christos Gage e disegnato dall’italiano Michele Bandini. La quasi totalità del fumetto è ambientato 5 anni prima degli eventi di Marvel’s Avengers, e attenzione: parliamo di 5 anni prima rispetto agli eventi che abbiamo visto anche negli altri fumetti, tutti antecedenti all’A-Day di San Francisco col quale si aprirà il gioco. Questi non hanno quindi nulla a che vedere con i 5 anni che trascorreranno dall’A-Day all’inizio della missione di riunione degli Avengers da parte di Kamala Khan. Possiamo supporre quindi che tra questi eventi narrati in Black Widow #1 e la storia di Kamala trascorrano circa 10 anni.
Ci troviamo in un struttura dello SHIELD, dove l’agente Natasha Romanoff, meglio conosciuta come Vedova Nera, sta dimostrando tutte le sue potenzialità in un allenamento contro dieci dei migliori soldati dell’organizzazione di Fury, che cadono come birilli durante il combattimento. Non tutti i soldati si fidano però di Natasha, in quanto ex-spia russa del KGB e che si è addestrata nella famosa Stanza Rossa, dove le Vedove Nere venivano spinte a diventare precise macchine per il combattimento e a non credere a nessuno, neppure alle proprie compagne. Contrariamente alla volontà di Natasha, Fury la affida ad un allenatore speciale, un agente dello SHIELD di nome Tony Masters particolarmente abile nello scontro corpo a corpo.
Qualche settimana di allenamento dopo, Natasha è finalmente pronta a unirsi a Fury in un’operazione contro una base dell’Hydra, ma accade qualcosa di imprevisto: la notte prima dell’operazione, nella base SHIELD va in scena un’evasione di massa da parte di soldati Hydra, adepti dell’organizzazione Secret Empire e vari altri mercenari imprigionati. Fury e Masters si recano all’interno della struttura per fermare l’evasione, ma scoprono che Natasha, da sola, ha messo al tappeto decine di uomini. C’è però un problema: Masters è convinto che sia stata Natasha ad aprire le celle dei prigionieri, e ne ha le prove. L’agente dello SHIELD dimostra che Natasha è riuscita a oltrepassare i laser e ad aprire le celle, riuscendo quasi a convincere Fury. Il tutto si rivela infatti un grande inganno messo in atto da Masters, che aveva memorizzato tutti i movimenti e gli attacchi di Natasha per organizzare l’evasione e incolpare l’ex-spia del KGB dell’accaduto. Masters viene smascherato per il taglio che i laser hanno fatto al suo braccio, ma prima di essere catturato tenta di scappare. Inseguito da Natasha e Fury, il traditore riesce comunque a fuggire a bordo di un mezzo di passaggio, che ne rivela la vera appartenenza: l’Hydra.
DOPPIO GIOCO
Prima che si concluda la storia, c’è però ancora tempo per un colpo di scena. Si scopre infatti che Fury era già a conoscenza del fatto che Masters, un mercenario, aveva accettato un contratto dall’Hydra per liberare gli uomini prigionieri dello SHIELD, ma dalle telecamere di sorveglianza scopre che anche Natasha era coinvolta nel furto dei codici per l’apertura delle celle. Prima di essere arrestata, Natasha svuota il sacco: anche la ragazza aveva accettato un contratto dall’Hydra, ma il suo unico intento era quello di riuscire a liberare un certo Iosif Stepanov, un uomo molto importante e che per la piccola Natasha, ai tempi della sua infanzia, ha rappresentato quasi una figura paterna. Fury comprende la scelta di Natasha, che si dimostra ormai fedele allo SHIELD e all’America, e decide di accordare un rilascio anticipato per Stepanov che potrà quindi ora vivere una serena vecchiaia.
5 anni dopo, evidentemente a ridosso del prologo di Marvel’s Avengers, Fury e lo SHIELD hanno finalmente scoperto la vera identità del mercenario Taskmaster, che altri non è che la vecchia conoscenza Tony Masters. Come afferma Fury, Masters è ora molto più abile, avendo imparato negli anni abilità nel combattimento da Captain America e Occhio di Falco, oltre a quelle di Natasha. Vedova Nera, però, giura che riuscirà a fermarlo, anche perché non ha mostrato a Masters tutto quello che può fare…
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