Il franchise di Assassin’s Creed è ormai un elemento indissolubile del mercato videoludico. Con i suoi 7 titoli principali, che entro la fine dell’anno diventeranno 8, la serie ideata da Ubisoft si è affermata come uno dei brand più famosi e redditizi di sempre, a partire dalla generazione da poco conclusasi fino alle console attuali. Il punto di forza, come tutti saprete, di questi titolo è la grande varietà narrativa resa possibile grazie alle ambientazioni: la possibilità di esplorare epoche diverse, di interfacciarsi con grandi condottieri come George Washington e Napoleone, di vivere in prima persona eventi storici di importanza fondamentale.
Come di consueto, Assassin’s Creed: Victory (o Syndicate, secondo gli ultimi rumor) introdurrà una nuova epoca al pantheon di quelle già esplorate, la Londra Vittoriana del XIX secolo, avvicinando sempre di più la storia ai giorni nostri. E, nonostante manchino ancora diversi mesi all’uscita del suddetto titolo, nella nostra mente già affiorano domande interessanti: dove e quando sarà ambientato l’Assassin’s Creed del 2016? Cerchiamo di fare mente locale ed analizziamo teorie e ipotesi sul futuro della serie.
IL GIAPPONE FEUDALE
Il Giappone Feudale è forse l’ambientazione più richiesta, da anni a questa parte. Sin dall’uscita di Assassin’s Creed III, infatti, i fan chiesero a gran voce un capitolo della serie ambientato nell’era feudale, tra samurai e ninja. Una cultura e un continente che non sono mai stati esplorati dal franchise di Ubisoft, la quale però si è divertita spesso a lasciare indizi sparsi nei suoi giochi. Come dimenticarsi delle mail che si potevano leggere sui PC in Assassin’s Creed IV, dove, tra i vari rimandi alle epoche da esplorare, era presente il Giappone Feudale. Nel mese scorso, inoltre, la serie ha fatto un passo avanti: ha infatti esordito Assassin’s Creed Chronicles, con il capitolo dedicato alla China. Certo, poco a che vedere con il Giappone, ma un’apertura verso il mondo orientale c’è effettivamente stata…
LA ROMA ANTICA E L’EGITTO
Anche queste ambientazioni sono state, nel corso degli anni, tra le più ricorrenti tra i rumor per il nuovo capitolo. L’ipotesi di un Assassin’s Creed ambientato nella Roma di Giulio Cesare si era fatta prepotentemente avanti lo scorso anno, quando secondo alcuni insider il titolo secondario del 2014 sarebbe stato Assassin’s Creed: Comet e sarebbe stato ambientato nell’Antica Roma. Cosa che, come tutti sapete, si è rivelata errata: il gioco per old-gen del 2014 fu Rogue, ambientato nel Nord America. L’Egitto, invece, rappresenta sicuramente un’epoca ambiziosa quanto improbabile: dalle ricostruzioni degli antichi insediamenti egiziani non abbiamo testimonianze di città che si estendono in verticale, cosa che è fondamentale per una serie come quella di AC. Sicuramente un’ipotesi affascinante, ma poco probabile.
LE GUERRE MONDIALI
Questa, a parere di chi scrive, è forse la teoria più affascinante e più fondata. Sono tanti gli indizi che indicano che il capitolo della serie successivo a Victory possa essere ambientato in una delle Guerre Mondiali. In primis, il fatto che (tralasciando Assassin’s Creed IV: Black Flag) nessuno dei titoli della serie ha mai esplorato epoche antecedenti a quelle proposte. AC II era ambientato dopo il primo titolo; le vicende di Connor Kenway si svolgono dopo quelle di Ezio; Unity è ambientato dopo AC III e AC IV; stessa cosa per Victory, i cui fatti si svolgeranno anni dopo gli avvenimenti di Arno nella Rivoluzione Francese. Sembra dunque che la serie stia puntando verso una direzione, quella del presente. Ma consideriamo un altro fattore: il problema delle innovazioni. Da molti anni la serie di Assassin’s Creed (non sempre giustamente) è sinonimo di ripetitività, in quanto secondo molti Ubisoft non fa altro che proporre e riproporre sempre lo stesso gioco cambiando semplicemente ambientazione e personaggi. Un capitolo ambientato nelle Guerre Mondiali, dunque, avrebbe sicuramente un sapore differente: non solo metterebbe a tacere molte delle critiche rivolte verso la poca innovazione per la serie, ma introdurrebbe anche elementi atipici e che ovviamente porterebbero a rivoluzionare il sistema di gioco: veicoli a motore, armi automatiche, città moderne, e molto altro.
Inoltre vi è da considerare il terzo e ultimo fattore: la “nuova storia”. Dopo la fine della trilogia di Desmond, in Assassin’s Creed: Unity gli uomini che guidano il “protagonista” (ovvero colui che sta rivivendo le esperienze di Arno) stanno cercando dei misteriosi saggi, per impedire ai Templari di entrare in possesso di certe conoscenze. I Saggi si erano già intravisti nel corso di AC IV, ma la vera importanza di questi personaggi si apprende proprio con Unity. L’ipotesi, dunque, è che rincontreremo questi Saggi non solo in Victory, ma anche in un capitolo successivo, che si avvicinerà ancora di più ai giorni nostri e che ci catapulterà successivamente in uno scontro nel presente. I suddetti Saggi, infatti, hanno antenati persino tra i Sumeri, ma la loro importanza diviene fondamentale all’inizio del XVII secolo, quando Assassini e Templari si rendono conto dell’enorme potere che questi antichi detengono.
Possibile, dunque, che l’Assassin’s Creed del 2016 si concentrerà nuovamente sulla ricerca dei Saggi e che sarà ambientato durante la Prima o la Seconda Guerra Mondiale? Ai posteri l’ardua sentenza.
La serie dopo la morte di Desmond sinceramente mi è piaciuta poco.La trama, avvincente com’era durante la presenza di Desmond, si è spenta completamente mettendo in secondo piano gli eventi contemporanei dando priorità agli eventi all’interno dell’Animus, sinonimo di un gioco che probabilmente non vuole trovare una fine concreta. Commercialata? Non nel gioco in se, ma di certo Ubisoft non vuole mollare un franchise che ha fatto incassare tanti bei soldoni.Squadra che vince non si cambia, ma sarebbe ora di trovare nuove idee.
Si potrebbe fare un’altra ipotesi. Gli ultimi capitoli di AC sono stati ambientati in periodi rivoluzionari : la rivoluzione americana, la rivoluzione francese, la rivoluzione industriale. Un prossimo capitolo potrebbe essere, per logica, quello della rivoluzione russa del 1917 che oltretutto si inserisce nel periodo della prima guerra mondiale.
Troverei molto interessante una storia concentrata su Marcello Auditore (figlio di Ezio).