Home Videogiochi Speciali Assassin’s Creed Shadows | Chi è Yasuke e da dove proviene Naoe, la vera storia dietro ai protagonisti

Assassin’s Creed Shadows | Chi è Yasuke e da dove proviene Naoe, la vera storia dietro ai protagonisti

Il prossimo titolo del franchise di Assassin’s Creed è realtà: Ubisoft ha presentato il primo trailer di Assassin’s Creed Shadows, che sarà lanciato quest’anno su PS5, Xbox Series X|S e PC.

Il filmato è abbastanza corposo per essere un’anteprima mondiale e si prende tutto il tempo necessario per introdurre i due protagonisti del gioco. Uno è il samurai Yasuke, un uomo africano che è diventato un servitore al servizio del signore della guerra giapponese Oda Nobunaga. Il secondo protagonista è Naoe, una shinobi la cui opposizione alla guerra di Nobunaga la mette inizialmente contro Yasuke. Si vociferava che Shadows avrebbe avuto due personaggi principali, come in Assassin’s Creed Syndicate, e prima del reveal del trailer ufficiale sono trapelate delle immagini chiave del gioco che mostrano i protagonisti samurai/shinobi.

Il franchise di Assassin’s Creed ha sempre amato dilettarsi con personaggi storici famosi. Chi può dimenticare Ezio che usa una macchina volante realizzata da Leonardo da Vinci o Edward Kenway che si incontra con Barbanera? I fan della storia occidentale conosceranno bene queste figure come persone reali, ma potrebbero non avere la stessa dimestichezza con la storia giapponese, che sarà in bella mostra in Shadows. Quindi scoprite insieme a noi la vera storia dietro ai protagonisti di questa nuova produzione.

Chi era Yasuke?

Non si sa molto della prima vita di Yasuke. Alcuni storici ipotizzano che sia nato in Mozambico, Etiopia o Nigeria. Thomas Lockley, coautore di African Samurai: The True Story of Yasuke, a Legendary Black Warrior in Feudal Japan, afferma che è possibile che Yasuke sia stato schiavizzato e trafficato da bambino, ma ritiene che fosse un uomo libero quando incontrò Alessandro Valignano, un missionario gesuita italiano. I due viaggiarono dall’India al Giappone nel 1579, e Yasuke servì essenzialmente come guardia del corpo di Valignano.

Yasuke fu impiegato come facchino perché ai missionari non è permesso avere armi, il Giappone di allora era nel mezzo di un secolo di brutale guerra civile, e quindi Valignano aveva bisogno di qualcuno che si occupasse di lui.

Alessandro Valignano a sinistra, Oda Nobunaga a destra

La guerra civile in questione iniziò nel 1467 con il crollo dello shogunato Ashikaga, che lasciò i signori feudali rivali a contendersi il controllo del Giappone. Questi scontri continuarono fino alla metà del 1500, quando Nobunaga consolidò il potere unificando metà dell’isola sotto il suo spietato regime.

Yasuke incrociò per la prima volta Nobunaga nel 1581, quando Valignano chiese al signore della guerra il permesso di lasciare il Paese, una pratica abituale in un’epoca precedente ai passaporti. Nobunaga rimase affascinato dal colore della pelle di Yasuke, che inizialmente credeva fosse ricoperta di vernice nera. Infatti il daimyo ordinò di lavare Yasuke, ma il colore della sua pelle rimase invariato. Nobunaga organizzò una festa di benvenuto per il suo ospite, che poco dopo entrò ufficialmente al suo servizio.

La Cronaca del Signore Nobunaga, un libro del XVII secolo scritto da uno dei seguaci di Nobunaga, descrive Yasuke come che sembrasse avere 26 o 27 anni. Quest’uomo aveva un aspetto robusto e un buon portamento. Inoltre, la sua forza formidabile superava quella di dieci uomini. Altre cronache descrivono il samurai come una figura intelligente e imponente, alta più di due metri. Sebbene Yasuke fosse già un abile guerriero, è probabile che si sia sottoposto a un ulteriore addestramento nelle arti marziali dopo essersi unito all’esercito di Nobunaga.

Nel Giappone del XVI secolo, il titolo di samurai si riferiva al rango ed era vagamente definito come un guerriero al servizio di un signore o di un altro guerriero. Nel 1581, Nobunaga impiegava migliaia di samurai, ma Yasuke fu il primo guerriero nato all’estero a entrare nei loro ranghi. Apparteneva al ristretto entourage di Nobunaga, che probabilmente si aggirava tra i 30 e i 50 guerrieri, soprattutto giovani, molti dei quali erano anche amanti di Nobunaga. Tradizionalmente, i guerrieri più anziani come Nobunaga, all’epoca cinquantenne, facevano da mentori ai guerrieri più giovani e sviluppavano relazioni sessuali con loro. Nessuna prova indica che Yasuke e Nobunaga fossero amanti.

Sebbene Yasuke fosse l’unico samurai nero nell’esercito di Nobunaga, non era affatto l’unico africano presente in Giappone all’epoca. Diverse centinaia di africani vivevano in Giappone nel XVI secolo. Essi Lavoravano come interpreti, soldati, intrattenitori e altro ancora. I residenti giapponesi di Kyoto sarebbero stati sorpresi dalla “estraneità” di Yasuke, ma probabilmente non avrebbero mostrato pregiudizi basati sul colore della sua pelle. Nobunaga era un uomo potente che pochi erano disposti a sfidare, quindi la sua decisione di assumere Yasuke non fu controversa. In effetti, il samurai si dimostrò piuttosto popolare tra la gente del posto, che si accalcava per vederlo.

L’ultima presa di posizione di Yasuke

Yasuke si unì a Nobunaga durante gli ultimi mesi della campagna di unificazione del signore feudale. La sua strategia era quella di imporre la pace con la forza delle armi.  Sebbene Nobunaga fosse vicino a completare il suo obiettivo di consolidare il controllo del Giappone, i suoi sforzi si conclusero bruscamente dopo che uno dei suoi generali fidati, Akechi Mitsuhide, lo tradì.

Il 21 giugno 1582, Mitsuhide tese un’imboscata a Nobunaga a Kyoto, mentre erano in viaggio per una battaglia. Mitsuhide aveva migliaia di truppe al suo comando; Nobunaga era accompagnato solo da una trentina di uomini della sua cerchia ristretta, tra cui Yasuke. Mitsuhide porta 13.000 truppe a Kyoto e circonda il tempio dove Nobunaga soggiorna. E’ una conclusione scontata. Sono 13.000 contro 30.

Gli uomini di Mitsuhide massacrarono molti dei soldati del seguito di Nobunaga durante l’imboscata iniziale. Alla fine, Nobunaga, Yasuke e un attendente di nome Mori Ranmaru – l’amante del signore feudale in quel momento – si ritirarono in una delle camere del tempio. Qui Nobunaga fece seppuku, usando una spada per aprirsi l’addome prima che Ranmaru lo decapitasse. Anche Ranmaru fece seppuku, chiedendo a Yasuke di decapitarlo a sua volta.

Una volta morti sia Nobunaga che Ranmaru, Yasuke fuggì dal tempio con la testa del suo signore al seguito. Proteggendo le spoglie di Nobunaga, Yasuke negò a Mitsuhide la possibilità di impossessarsi della testa del suo nemico e di esibirla come modo per stabilire legittimità e potere.

Questo disegno del 1605 di un lottatore di sumo nero potrebbe rappresentare Yasuke

Il motivo del tradimento di Mitsuhide nei confronti di Nobunaga è uno dei grandi misteri della storia giapponese. Ci sono molte storie, non tutte storicamente verificabili, su ciò che potrebbe aver portato all’incidente di Honnoji.

Non si sa molto del destino di Yasuke dopo l’imboscata. Secondo alcuni storici, potrebbe essere stato gravemente ferito e catturato come uno degli ultimi sopravvissuti della cerchia ristretta di Nobunaga. L’ultima testimonianza conosciuta di Yasuke lo descrive mentre viene scortato a una missione gesuita dai guerrieri di Mitsuhide. Quello che gli storici sanno, è che Mitsuhide non giustiziò Yasuke.

Il generale usurpatore non aveva alleati e sopravvisse a Nobunaga solo per pochi giorni. Il 2 luglio, uno dei seguaci di Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi, sconfisse Mitsuhide nella battaglia di Yamazaki. Hideyoshi divenne il secondo “Grande Unificatore” del Giappone, unendo l’intero Paese entro il 1590.

Da dove proviene Naoe?

Fujibayashi Naoe è un personaggio fittizio, creato appositamente per Assassin’s Creed Shadows, ma le cui origini derivano da un luogo realmente esistito: Iga e soprattutto da un padre realmente esistito: Fujibayashi Nagato, considerato uno dei tre “più grandi” jōnin Iga, gli altri due sono Hattori Hanzō e Momochi Sandayū.

L’Iga ikki, nota anche come Repubblica di Iga, era una confederazione militare di tipo repubblicano di ninja (allora noti come shinobi) con sede nella provincia di Iga durante il periodo Sengoku del Giappone. Iga si trova su di un piccolo bacino montuoso, noto come bacino di Ueno, al centro della regione giapponese del Kansai, sull’isola di Honshu. Una delle due principali scuole di ninjutsu, l’Iga-ryū, è attribuita e prende il nome da questa confederazione.

Castello di Iga Ueno

Nella seconda metà del XV secolo, le famiglie ninja di Iga formarono una confederazione militare dedicata alla difesa della provincia. Dopo secoli di rivalità con il suo vicino settentrionale, il distretto di Kōka nella provincia di Ōmi, alla fine Iga lavorò in stretta alleanza con Kōka. Nel XVI secolo fu redatta una costituzione basata sui principi della difesa reciproca e dell’associazione volontaria. La confederazione produsse figure leggendarie come Momochi Sandayu, Fujibayashi Nagato, Hattori Hanzō, Tateoka Doshun e Shimotsuge no Kizaru. Si dice che la provincia di Iga fosse controllata da tre clan ninja: Fujibayushi a nord, Hattori al centro e Momochi a sud. È nel suo accampamento di Hojiro che Momochi addestrava i suoi famosi shinobi Iga e controllava l’estremità meridionale della provincia.

Le attività di Iga finirono per attirare le ire del clan Oda, che lanciò invasioni nel 1579 e nel 1581. La prima invasione fu decisamente respinta da Iga, ma la seconda travolse le forze di Iga e Oda Nobunaga distrusse ferocemente la confederazione. Alcuni ninja furono risparmiati e le loro attività poterono continuare. Dopo l’assassinio di Nobunaga nel 1582, i ninja Iga e Kōka, sotto la guida di Hanzō, fornirono servizi all’alleato di Nobunaga, Tokugawa Ieyasu, e ai suoi discendenti nello shogunato Tokugawa.

Molti Iga e Kōka offrirono i loro servigi a Tokugawa Ieyasu, aiutandolo anche a mettersi in salvo quando Oda Nobunaga fu assassinato. Le attività ninja continuarono a Iga nel XVII secolo, al servizio dello shogunato Tokugawa. Fujibayashi Yasutake, membro della famiglia Fujibayashi, che era un’importante famiglia regnante a Iga, compose nel 1676 il Bansenshūkai, un’antologia che sosteneva contenesse la conoscenza collettiva delle abilità ninja e della storia di Iga e Kōka.

Il manoscritto originale è andato perduto, e la più antica copia esistente è del secondo volume e risale al 1748. L’ultimo caso di combattimento che coinvolse i ninja fu la ribellione di Shimabara, dopo la quale servirono per lo più come spie e guardie del corpo.L’ultimo uso documentato dei ninja nello shogunato fu nel 1853, quando i ninja furono presumibilmente inviati per indagare sull’arrivo della spedizione del Commodoro Perry.

Abbigliamento di uno shinobi di Iga

Fujibayashi Naoe, è stata quindi creata per Assassin’s Creed Shadows come personaggio fittizio, ma con origini reali. Una kunoichi di Iga, nata nel 1564 dal leggendario shinobi Fujibayashi Nagato nel pieno del periodo Sengoku, fu addestrata da lui per diventare sua pari in battaglia e in seguito divenne membro della Confraternita giapponese degli Assassini. Nel 1581, le forze di Oda Nobunaga assaltarono Iga. Sebbene Yasuke, il servo di Oda, partecipasse all’attacco, Naoe si alleò con lui.

Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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