Ad una settimana dal rilascio in Europa di PlayStation 5, possiamo mettere a confronto quelle che sono le versioni di “vecchia” e nuova generazione dell’ultimo grande titolo di Ubisoft.
Assassin’s Creed: Valhalla è stato rilasciato per tutte le console e su PC il 10 novembre 2020, viene ambientato nel 9° secolo d.c., durante la guerra tra Inghilterra (ancora divisa nei 4 stati di Northumbria, Mercia, Anglia orientale e Wessex e governata da Alfredo il Grande) e la Grande armata danese, una coalizione di guerrieri norreni guidata, nel titolo, dal nostro protagonista Eivor e suo fratello Sigurd.
Abbiamo avuto la possibilità di mettere a confronto la versione PS4 di Valhalla, affetta da molti bug ma soprattutto da frame rate bloccato a 30, con quella della nuova arrivata in casa Sony che migliora sotto diversi aspetti l’esperienza di gioco; andiamo nel dettaglio ad analizzare la versione definitiva dell’ultimo Assassin’s Creed.
RIVIVERE LA STORIA NORRENA
La nostra storia comincia nel villaggio presieduto dal clan del Corvo, in cui Eivor e la sua famiglia vivono tra scontri e festeggiamenti finché non vengono attaccati e sconfitti per colpa di un tradimento; i vichinghi inizialmente sono stabiliti in Norvegia, ma a causa del senso di sopravvivenza del clan, Eivor e suo fratello sono costretti, quasi 20 anni dopo, ad emigrare in Inghilterra, cosicché le razzie consentano di espandersi e fortificarsi.
La storyline principale si è rivelata essere molto avvincente, non richiedendo tra l’altro un numero eccessivo di ore per essere completata, essendo stata rimossa la restrittiva struttura dei livelli, cosa che rallentava di molto l’avanzamento, e perciò sarà permesso al giocatore di prendersi del “tempo libero” per esplorare il mondo di gioco e prendendo parte alle attività messe a disposizione per immergersi nell’era vichinga, uno degli aspetti migliori del gioco.
Potremo inoltre diluire la nostra esperienza di gioco grazie a minigiochi molto divertenti, come la gara di bevute o l’Orlog, e personalizzazione tramite tatuaggi; il gameplay permette di variare di gran lunga ciò che potremo fare e offrirà molte differenti armi e armature, ognuna con abilità e poteri speciali che potranno essere ottenuti avanzando di “livello” e riscattando capacità uniche dall’albero dei talenti, e una sezione di crafting in cui migliorare la qualità dell’equipaggiamento.
In tutto questo non dimentichiamo la trama del presente di Assassin’s Creed e tutta l’eredità che ne comporta: Layla Hassan ha subito diverse perdite e, a seguito di un’alleanza con la confraternita degli Assassini e l’incontro con William Miles, si trova ora con Shawn e Rebecca in Nord America col bastone di Ermete Trismegisto, che dovrà utilizzare per impedire la seconda fine del mondo dopo quella scongiurata da Desmond nel 2012.
Ulteriori informazioni sui nostri pareri riguardo al gioco e tutte le sue meccaniche spiegate a fondo, rimandiamo i lettori alla recensione completa di Assassin’s Creed: Valhalla.
LA MIGLIOR VERSIONE DEL GIOCO
Le innovazioni del titolo su PS5 sono significative e utili a migliorare il gameplay; grazie al nuovo hardware di casa Sony, potremo godere di una risoluzione di alto livello (di cui il titolo è decisamente degno) e una fluidità perfetta grazie allo sblocco dei 60 FPS.
I caricamenti in gioco sono piuttosto rapidi, anche quelli relativi al Viaggio Veloce tra località piuttosto distanti tra di loro, non andando quasi mai oltre la dozzina di secondi d’attesa, il tutto senza dover impostare particolari settaggi nelle impostazioni che, da pochi giorni inoltre, offrono la scelta tra opzioni che prediligono la risoluzione o le prestazioni, in base a esigenze del giocatore e monitor/TV utilizzati.
Nessuna sorpresa dal DualSense invece, il nuovo controller con feedback aptico non mostra particolari rivoluzioni, in quanto il gioco è ancora un cross-gen e non un titolo dedicato a PS5/Xbox Series X|S, ma nonostante ciò trasmette piccole sensazioni (come atterrare dopo un salto o colpire un nemico con forza) e dà un’ottima impressione e anche dopo svariate ore di gioco si dimostra nuovamente più comodo del DualShock 4.
La luminosità è più intensa e i suoni circostanti sono ancora più d’impatto, grazie alla tecnologia dell’audio 3D sfruttato da molti titoli multipiattaforma e non su PS5, e nel complesso ci si riesce a godere l’ambientazione come mai prima d’ora, riusciamo ad immergerci davvero nell’era vichinga a cui il gioco ci sottopone.
Su console next-gen il gioco riesce a girare molto bene utilizzando l’espediente della risoluzione dinamica: purtroppo raramente la grafica viene renderizzata in 4k effettivo ma si muove nell’intervallo fra i 1620p e 1800p, senza però fenomeni di tearing in situazioni di grosso carico; la questione dei bug invece rimane, anche se decisamente in forma minore rispetto alla scorsa generazione.
Possiamo concludere che, in generale, Valhalla non mostra mai incertezza, mantenendo una fluidità che non crolla facilmente sotto i 60 frame al secondo e una grafica che si sposa perfettamente con il motore grafico e che, soprattutto grazie al sistema complesso di PS5, amplifica il benessere visivo che si ha girando per la mappa, complici i caricamenti istantanei; un prodotto promosso a pieni voti su tutti i fronti
Ricordiamo che Assassin’s Creed: Valhalla ha recentemente superato il record di vendite dell’intera saga, qui il link all’articolo.
Cosa ne pensate? Avete già provato il titolo su una console di nuova generazione?
Scrivi un commento