Per Nicolas Doucet, direttore dello studio Team Asobi, il segreto per creare videogiochi di successo non sta nella quantità, ma nella qualità. Un principio che ha guidato lo sviluppo di Astro Bot, uno dei titoli più acclamati degli ultimi anni.
Secondo quanto riportato da GameDeveloper, Doucet ha sottolineato come l’approccio minimalista abbia giocato un ruolo chiave nel risultato finale:
La prospettiva di un gioco che si può effettivamente completare è un argomento davvero, davvero positivo [per i giochi piccoli]. Questo significava accettare che il gioco durasse 12 ore, ma se fosse durato otto ore – e le otto ore fossero state fantastiche – ci saremmo accontentati di quello per raggiungere una qualità costante.
Questa filosofia del “less is more” ha permesso al Team Asobi di eliminare elementi superflui, creando un’esperienza essenziale ma coinvolgente. Un esempio concreto? La narrazione: il gioco contiene meno di 5.000 parole di testo e le sequenze cinematiche non superano i 12 minuti e mezzo. Il risultato è un gameplay fluido e dinamico, con i giocatori in controllo per il 98% del tempo.
Un ulteriore vantaggio di un design più compatto è la riduzione dei costi di produzione, un fattore chiave per molti sviluppatori. E nonostante la sua natura contenuta, Astro Bot continua a espandersi: lo scorso mese ha ricevuto il supporto per PlayStation 5 Pro e cinque nuovi livelli, rilasciati settimanalmente.
Puntare sulla qualità anziché sulla quantità si è rivelata una strategia vincente per Team Asobi, permettendo di offrire un’esperienza di gioco raffinata e memorabile. Questo approccio potrebbe rappresentare una fonte di ispirazione per molti altri studi di sviluppo, dimostrando che a volte meno significa davvero di più, sia in termini di gameplay che di sostenibilità produttiva.
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