Atomfall | Recensione

Chi ha una certa conoscenza del panorama videoludico, sa perfettamente che Rebellion ci ha ormai abituato da tempo a sfornare produzioni quasi sempre dedicate all’esperienza da cecchino. La software house britannica è infatti responsabile del franchise di Sniper Elite, ma anche del suo spin-off molto più action denominato Zombie Army, che come suggerisce il nome sostituisce le truppe tedesche con dei meno simpatici non morti.

Nel corso del 2024 però, il team inglese ha deciso di esplorare una nuova via, presentando al mondo Atomfall, un’esperienza in prima persona ambientata in un’Inghilterra alternativa degli anni ’60 alle prese con le conseguenze di un disastro nucleare. Discostandosi parecchio dalla propria comfort zone, Rebellion ha promesso al pubblico un’interazione differente, più votata quindi all’ottica survivor ed in rotta di collisione con un franchise che di questo argomento ha fondato tutta la sua essenza, ossia un certo Fallout di Bethesda.

Sarà quindi riuscita l’impresa evolutiva dello studio? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!

Versione provata: PlayStation 5 

Questione di un Atomo

La storia di Atomfall trae ispirazione dall’incidente reale avvenuto nel 1957 a Windscale, immaginando però che l’evento abbia avuto conseguenze molto più gravi, trasformando il nord dell’Inghilterra in una zona contaminata e isolata.

Il misterioso protagonista è un individuo colpito da amnesia, che si risveglia all’interno di un bunker abbandonato situato nell’area colpita. Senza memoria del proprio passato, l’alter ego digitale è chiamato ad esplorare il territorio devastato per ricostruire la propria identità e scoprire la verità dietro il disastro. Avanzando nella presa di coscienza, l’uomo si imbatterà tuttavia in creature mutate, sette apocalittiche, agenti governativi corrotti e i resti della British Atomic Research Division, un’organizzazione segreta che sembra coinvolta negli eventi catastrofici.

A pochissimi istanti dall’inizio dell’avventura, si apprende quindi che l’obiettivo principale del titolo è sopravvivere, raccogliendo al contempo informazioni mentre si affrontano minacce sovrannaturali e nemici umani in un mondo dove la verità è stata sepolta sotto la paura e la censura. La struttura narrativa è affidata a missioni di indagine, che bene si prestano a quanto accaduto nella regione britannica. Non essendo infatti presenti indicatori di destinazione, la progressione della trama (di circa una quindicina di ore) è unicamente incentrata sulla raccolta di indizi e prove, e ciò costringe l’utente ad osservare con attenzione ogni ambiente diroccato o struttura fatiscente.

Ogni cosa conta

Come abbiamo esternato in apertura, Rebellion ha deciso di effettuare un vero e proprio cambio di rotta per quanto concerne il suo approccio al gameplay. L’ultima fatica della squadra inglese abbraccia difatti il genere del survival in prima persona, dove la gestione delle risorse ed il loro ottenimento rivestono il cuore nevralgico dell’interazione. L’inventario del protagonista è molto limitato, e pone più volte di fronte alla classica scelta su cosa conservare od abbandonare, soprattutto quanto si parla di strumenti offensivi. Naturalmente è presente il crafting che consente di creare, per fortuna senza la necessità di trovare un luogo apposito, bende ed altri strumenti composti utili per superare determinate zone più fitte di pericoli.

Chi ha in mente l’universo creato da Bethesda può tranquillamente dimenticarlo: in Atomfall le armi da fuoco avanzate e le relative munizioni sono davvero rare e complesse da recuperare, costringendo sovente a rivolgersi ad oggetti da mischia per poter affrontare i vari nemici. In questo frangente va però menzionato che la software house non ha inserito una parata, delegando ad una più imprevedibile schivata la gestione degli attacchi avversari.

Come spesso accade in produzioni di questo tipo, la furtività riveste un ruolo rilevante durante l’esplorazione, consentendo di risparmiare risorse ottenute con sudore e fatica. In tale frangente tuttavia, l’intelligenza artificiale del gioco mostra paurosamente il fianco. I personaggi ostili godono difatti di percezioni altalenanti: in alcuni casi non noteranno minimamente l’alter ego anche dopo aver fatto del rumore, mentre in altri lo individueranno senza alcun apparente motivo logico.

Nel caso in cui si volesse optare per un confronto diretto, il titolo targato Rebellion mette in scena un combat system buono anche se non memorabile. Nonostante la soddisfazione generata dall’affrontare e colpire gli avversari sia tangibile, il feedback dei colpi (soprattutto corpo a corpo) non è troppo appagante, risultando addirittura eccessivamente artificioso.

A fronte di quanto esposto, non si fatica a nascondere che il gameplay, dopo poche ore, sembra aver preso ispirazione da diversi franchise, tra cui ovviamente Fallout, ma anche Far Cry e Dead Island. Questo pone la nuova interazione britannica nella sempre scomoda posizione dell’opera derivativa, che fatica quindi a proporre qualcosa di originale. Non basta nemmeno il battito cardiaco (mutuato da Sniper Elite) incluso nell’HUD a salvare la situazione, dato che comunque la componente stealth soffre dei problemi di cui abbiamo parlato poco sopra.

Andando al nocciolo

La struttura di Atomfall consente di esplorare diverse macro aree, in una sorta di open world circoscritto. Questo aspetto convince, in quanto limita fortemente il senso di smarrimento e di perdita di tempo che talvolta si palesa in giochi appartenenti allo stesso genere. Ogni zona, sia essa di trama o secondaria, presenta un’ambientazione affascinante e soprattutto coerente con il luogo in cui si sviluppano le vicende. Lo stile anglosassone si ritrova infatti perfettamente negli edifici, nella conformazione geologica e nei diversi NPC che popolano l’universo post-atomico.

Per quanto la grafica non sia affatto all’ultimo grido, la componente estetica ed artistica consentono all’ultima fatica Rebellion di ritagliarsi un piccolo posto tra i survival, grazie anche ad effetti sonori ben congegnati ed a qualche melodia azzeccata per l’occasione. Promosso anche il reparto tecnico, che grazie alla possibilità di poter cambiare le ormai canoniche impostazioni dedicate a performance e qualità (non su PS5 Pro ovviamente, per la quale è stata sviluppata una modalità ottimizzata a 60 fps a 2160p), permette una fruizione fluida e senza alcun tipo di bug o glitch.

Ringraziamo Rebellion per il codice review fornitoci.

7.6
Riassunto
Riassunto

Atomfall è un cambio di passo non indifferente di Rebellion. La software inglese ha scelto di osare, di uscire dalla propria comfort zone per proporre un'esperienza survival in prima persona che, pur non eccellendo nei vari comparti, riesce ad intrattenere grazie ad un approccio alla trama coinvolgente e ad un gameplay senza troppe complessità.

Pro
Ambientazioni ben realizzate Approccio narrativo interessante
Contro
Graficamente non al passo con i tempi IA nemica da rivedere
  • Valutazione7.6
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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