PlayStation 5 continua a restare desideratissima, anche e soprattutto a causa di un numero di unità disponibili molto basso. Se a questo si aggiungono poi anche i bagarini, capirete che la situazione sta diventando sempre più insopportabile per molti utenti.
La pandemia di coronavirus continua a colpire quasi tutti i settori in America, comprese le vendite di successo della nona generazione di console iniziata a novembre.
Le vendite di Xbox Series X e PlayStation 5 sono state però afflitte anche da un altro preoccupante problema: una massa di bagarini pronti a rovinare la festa, che hanno acquistato più unità console che mai e che hanno monopolizzato il mercato delle rivendite con prezzi folli. Pochi giorni dopo il lancio delle console, ad esempio, era normale trovare PS5 in vendita a oltre 1200 dollari.
Quello dei bagarini, o scalper, è un problema che sta colpendo duramente Sony e Microsoft in questi primi mesi della nuova generazione di videogiochi. Gli scalper hanno approfittato della lotta che molte aziende stanno affrontando in questo momento per mantenere rifornite le console PS5, e continuano ad acquistare le console per venderle a prezzi gonfiati.
Cosa stanno facendo i siti retail per impedire la proliferazione di questo fenomeno? Apparentemente niente, come dimostra l’ultima storia di sciacallaggio.
Un bot scalper chiamato Carnage ha prosciugato in pochi istanti 2000 unità di PS5 da un recente rifornimento per il rivenditore britannico GAME. Oltre al danno, è arrivata anche la beffa, perché il bot Carnage ha utilizzato Twitter per vantarsi del risultato e deridere gli utenti ancora una volta delusi.
Gli scalper sono già riusciti a guadagnare milioni di dollari negli ultimi mesi afferrando le console, ma quello che colpisce oggi è ovviamente la sfacciataggine del bot Carnage, che su Twitter ha anche spiegato come sia diventato addirittura più facile, rispetto al passato, fare incetta di unità e “fregare” gli ignari potenziali acquirenti che intendevano sfruttare la nuova opportunità.
Gli utenti su Twitter, in ogni caso, non hanno perso tempo, e hanno segnalato a GAME il profilo Twitter del bot in questione, che poco dopo ha impostato su “privato” la sua privacy per nascondere i tweet.
Vedremo come cambierà la situazione, ma non è certo la prima volta che una cosa del genere capita e che i rivenditori si ritrovano senza console da gioco in vendita per colpa dei bot. All’inizio di dicembre, ad esempio, CrepChiefNotify era riuscito ad acquistare in pochi secondi 1000 Xbox Series X dal rivenditore britannico Very, rovinando la festa a molti giocatori in attesa della console.
Il governo del Regno Unito ha adottato misure alla fine dello scorso anno per combattere i bagarini, introducendo il divieto degli account che utilizzano bot. Al momento, però, sembra che il provvedimento non abbia funzionato.
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