Accolto con generale scetticismo da parte di critica e videogiocatori, Battlefield: Hardline ha decretato la parola “fine” (almeno per quest’anno) alle mastodontiche e internazionali guerre proposte storicamente dalla serie Battlefield, a favore di un contesto decisamente contenuto e ristretto: la quotidiana lotta cittadina tra le forze dell’ordine e i criminali. Basta dunque con i supertecnologici mezzi volanti, stop ai carri armati, mezzi che durante una rapina in banca sarebbero inappropriati. Una scelta che non ha mai convinto del tutto, ma ad oggi, dopo diversi giorni dall’uscita del gioco, possiamo tranquillamente affermare che l’esperimento è riuscito.
HARDLINE, LA SERIE TV
Partiamo con la campagna, una componente che negli FPS annuali, come Battlefield e Call of Duty, ultimamente rappresenta il punto debole, in quanto gli sviluppatori pensano sempre prima alla componente multiplayer. C’è però da dire che la storia, o quantomeno l’innovativa narrativa di Battlefield: Hardline ha rappresentato una piacevole sorpresa. Dopo un breve prologo e il primo arresto a cui partecipiamo, veniamo catapultati in quello che sembra essere un perfetto telefilm poliziesco, con tanto di sigla (che mi ha ricordato moltissimo serie come CSI o NCIS) e guest star. Tra gli attori che hanno prestato il loro volto, infatti, troviamo Mark Rolston (Criminal Minds), Adam J. Harrington (Castle, Supernatural), Benito Martinez (House of Cards) e la bellissima Alexandra Daddario (Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo, True Detective). Nonostante alti e bassi, come la decisamente noiosa missione nella palude, la storia di Battlefield: Hardline procede abilmente, e presenta alcuni colpi di scena che fanno davvero piacere. Certo, l’impressione è che qualcosa di più si potesse fare. Se da un lato abbiamo apprezzato le numerosi fasi stealth, come si aspetta da una vera squadra di polizia, le fasi di sparatorie volando tra i palazzi e a bordo di mezzi nel deserto hanno lasciato un pò l’amaro in bocca, quasi ad annullare le belle innovazioni introdotte che distaccavano questo gioco dalla sfera della pura guerra.
GIORNO DI PAGA
E’ dal comparto multiplayer che arrivano le maggiori soddisfazioni. L’intendo di Visceral Games era quello di creare un mondo più contenuto, una guerriglia urbana non più caratterizzata da immense aree come terre di conquista, ma piccole porzioni di città, rifugi abbandonati e aree paludose che potessero, in qualche modo, fornire contesti di più facile assimilazione al mondo della polizia, e il proposito è riuscito. Una delle mappa in assoluto migliori è quella ambientata nella banca della città, che è stata già vista durante la Beta di febbraio: un’area di medie dimensioni all’interno della quale guardie e ladri si contengono la supremazia. Quanto fatto con alcune mappe, però, potrebbe non piacere ai fan storici della serie di Battlefield. Alcune di queste, infatti, sono di dimensioni decisamente piccole, avvicinandosi allo stile di quelle di Call of Duty, e non a tutti potrebbe andare a genio questa scelta di Visceral.
Se dal punto di vista stilistico delle mappe è stata operata una piccola rivoluzione, un passo indietro è però stato fatto dal lato della distruttibilità delle mappe, limitata oltre ogni immaginazione. Tutto quanto di bello visto in Battlefield 4 è stato di fatto ridotto, forse per dare un maggiore effetto delle proporzioni della “guerra cittadina” di Hardline, ma sicuramente una maggiore distruttibilità non ci sarebbe dispiaciuta.
Le nuove modalità, infine, sono delle gradite sorprese. Oltre alle classiche Conquista e Deathmatch troviamo infatti Rapina, Corto Circuito e Soldi Sporchi offrono delle esperienze differenti e innovative rispetto a quanto visto precedentemente negli altri giochi della serie, e in particolare Rapina ci sembra davvero ben riuscito, in quanto mette a dura prova il lavoro di squadra, fondamentale per riuscire a vincere una partita in questa modalità.
AUDIO E VIDEO
Poco da dire per quanto riguarda i comparti visivi e sonori di Hardline. La serie Battlefield ha da sempre stupito per la sua grafica, e anche questo capitolo non delude. Una nota di merito va fatta anche per quanto riguarda il doppiaggio in italiano, come sempre di alta qualità grazie ai nostri bravissimi doppiatori.
UN GIOCO DA PROVARE
Il giudizio finale non è pienamente a favore di Battlefield: Hardline, qualcosa che, negli ultimi anni, è difficilmente raggiungibile con gli FPS recenti. Fatto sta che con lo spin-off Hardline EA e Visceral Games hanno intrapreso una strada nuova e innovativa, riprendendo moltissimi elementi di Battlefield 4 ma allo stesso tempo costruendo un mondo al di fuori della guerra mondiale, un contesto che ormai fa da padrone in qualunque gioco di guerra. Un prodotto che consigliamo di provare, se non altro per dare fiducia agli sviluppatori, specie dopo la delusione dei primi mesi di Battlefield 4.
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