Quantic Dream ha rilasciato lo scorso 9 Ottobre Beyond: Due Anime in esclusiva Ps3 e noi di UAGNA lo abbiamo recensito per voi.
L’azienda francese ha deciso di proseguire la stessa strada seguita per la creazione di Heavy Rain, uscito nel 2010. Beyond Due Anime è infatti un ibrido, un gioco che si trova al confine tra cinema e videogioco, capace di intrattenerci non solo interagendo, ma semplicemente seguendo la trama, come se ci trovassimo effettivamente di fronte ad un film.
TRAMA
Abbiamo deciso di iniziare questa recensione parlandovi della trama che, a causa della natura del gioco, ha un ruolo fondamentale, paradossalmente più dello stesso gameplay.
La protagonista è Jodie Holmes (interpretata da Ellie Page), la quale è legata ad un’entità soprannaturale, Aiden, con cui solo la ragazza è in grado di comunicare.
A causa di questo suo “potere”, Jodie si troverà ad essere, suo malgrado, oggetto di esperimenti e usata come “arma” dal governo, e saranno proprio queste le premesse che daranno il via allo sviluppo dell’intera storia.
Ciò su cui la trama vuole soffermarsi maggiormente, è il rapporto che esiste tra Jodie ed Aiden: che inizialmente sembra un legame quasi inesistente, ma con il passare del tempo, l’amicizia tra i due andrà aumentando sempre di più.
Ogni capitolo (in tutto sono 26), tratterà una fase precisa della vita di Jodie, circa 15 anni, dalla prima infanzia fino all’età adulta, passando per l’adolescenza. La trama non si svolgerà linearmente ma saranno ricorrenti flashback e salti temporali che non faranno altro che rendere ancora più interessante il tutto. Grazie a questa tecnica, il gioco riesce a raggiungere il suo scopo, ovvero quello di far rimanere il giocatore con gli occhi fissi sullo schermo intento a seguire l’intero intreccio, proprio come se si trovasse davanti un film, dimenticando quasi del tutto che in realtà si trovi di fronte ad un videogioco.
Oltre a ciò, il giocatore sarà libero di “cambiare” l’andamento della vicenda a seconda delle azioni che deciderà di eseguire. Ciò che distingue Beyond da altri giochi, come The Walking Dead o Black Ops 2 che hanno attuato il sistema dei “bivi” (attraverso cui la storia si evolve), è che queste scelte non sempre ci risulteranno chiare; difatti anche una piccola azione apparentemente insignificante, potrebbe portare un grande cambiamento nel corso degli eventi futuri. Le nostre decisioni ci porteranno inoltre a concludere il gioco con vari finali che potranno essere a lieto fine, drammatici o misti. Questo non fa che aumentare la longevità e la rigiocabilità del titolo.
GAMEPLAY
Per quanto riguarda il gameplay, questo risulta essere buono, ma con lo scorrere del tempo, potrebbe risultare monotono poiché ci ritroveremo svariate volte a premere gli stessi tasti per eseguire azioni che, in alcune circostanze, si riveleranno del tutto inutili. Come abbiamo più volte ripetuto però, lo stile di gioco non rappresenta la parte predominante del titolo.
Iniziamo col dire che il gioco non terminerà mai con un Game Over, non potremo mai morire, ma semplicemente seguire la storia che andrà solo modificandosi. L’unica volta che dovremo ripetere una sequenza, sarà durante l’addestramento di Jodie.
Lo stile di gioco cambierà in funzione del personaggio che useremo: Se ci troveremo nei panni di Jodie, dovremo utilizzare una visuale in terza persona e avremo come sola possibilità, quella di guidare la ragazza nell’ambiente circostante in cerca di qualche oggetto o persona con cui interagire; se invece ci ritroveremo a usare Aiden, il gioco passerà dalla terza alla prima persona e avremo anche più libertà d’azione in quanto l’entità in questione, sarà in grado di muoversi attraverso i muri, potrà volare, spostare o distruggere oggetti di diversa natura. Lo scambio tra i due personaggi è molto intuitivo; ci basterà infatti premere il tasto “Triangolo” per prendere il controllo di Aiden o viceversa. Jodie, grazie all’aiuto dello spirito, potrà sopravvivere a cadute e a spari d’arma da fuoco oltre che strangolare a distanza i nemici.
Procedendo con la narrazione, saranno presenti alcune fasi stealth, che tuttavia risultano essere abbastanza noiose e forzate a causa di un’intelligenza artificiale poco attiva.
Ciò che ci ha fatto storcere il naso è la scarsa interazione con l’ambiente e la difficoltà con cui si riesce a farlo. Saremo in grado di interagire solo con gli oggetti che presentano un’icona con un pallino bianco, e non saranno rari i casi in cui non riusciremo a far fare a Jodie o ad Aiden una determinata azione. Oltre a questo, si risente anche della presenza di “binari” che vanno a limitare di molto l’esplorazione.
Dobbiamo però apprezzare il netto miglioramento che gli sviluppatori hanno portato nella realizzazione dei Quick Time Event rispetto a Heavy Rain; durante questi attimi, il tempo si rallenterà e noi dovremo essere in grado di premere determinati tasti per far si che l’azione vada a buon fine.
Oltre a giocare con il Joystick, potremo utilizzare anche un dispositivo Apple che, attraverso un’applicazione, ci consentirà di scaricare i tasti del pad.
Ricordiamo inoltre che oltre alla modalità in singolo, sarà possibile anche giocare in modalità Cooperativa.
GRAFICA E “MOTION CAPTURE”
La grafica risulta ben congeniata grazie ad una realizzazione dettagliata dell’ambiente circostante e ad un ottimo sistema di illuminazione che tenderà a divenire più cupo nei momenti di terrore o comunque in tutti quegli attimi in cui ci ritroveremo ad usare Aiden, trasmettendoci la sensazione di vedere con gli occhi di un qualcosa di non umano, come effettivamente è.
Ciò che salta subito agli occhi è l’accuratezza con cui sono fatte le persone umane, soprattutto per quanto riguarda i protagonisti principali come Jodie o Nathan Dawkins interpretati rispettivamente da Ellen Page e William Defoe, grazie all’uso del “Motion Capture“, ovvero una registrazione del movimento del corpo umano attraverso l’uso di un sistema di telecamere e di marcatori che vengono posti sugli stessi attori. Grazie a questa tecnica, possiamo godere di una mimica facciale che sfiora il realismo, in particolar modo durante le conversazioni che, data la natura del gioco, non mancheranno di certo. Il merito di questo ottimo risultato non è solo degli sviluppatori ma anche degli attori, che sono stati in grado di fare una recitazione davvero eccellente.
Purtroppo sono presenti anche alcune “pecche” come cali di frame rate o ritardi nel caricamento delle texture, ma queste non andranno in nessun modo a influire sull’esperienza di gioco né sulla grafica che rimane comunque su alti livelli.
CONCLUSIONE
Beyond Due anime ha senza dubbio raggiunto il suo obiettivo, ossia quello di essere un gioco che basa tutta la sua essenza sulla trama e sul coinvolgimento emotivo.
Gli sviluppatori sembrano però aver fatto troppo affidamento sulla storia andando a trascurare il gameplay che, pur non essendo la parte fondamentale su cui gira il titolo, avrebbe potuto e dovuto lasciare una maggiore libertà d’azione e interattività con gli oggetti. Nonostante ciò ci sentiamo di premiare il titolo proprio per la novità che l’azienda francese è riuscita a portare con Heavy Rain e a migliorare proprio con l’uscita di Beyond. Naturalmente questo è un gioco che potrà piacere o meno a seconda dei gusti dei videogiocatori ma va riconosciuto da chiunque, l’impegno messo dagli sviluppatori nella realizzazione di un gioco che difficilmente capita tra le nostre mani, in grado di trasmettere emozioni di vario tipo e il cui ricordo rimarrà nella testa di tutti per molto tempo e che probabilmente avremo voglia di rigiocare, un po’ quello che succede quando vogliamo rivedere un film che ci ha fatto emozionare in modo particolare, ma con la differenza che in Beyond abbiamo la possibilità di cambiare il finale.
Grandissimo gioco il 9 se lo merita tutto :)