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Beyond Good and Evil 20th Anniversary Edition | Recensione

Si può essere ancora emozionati per la seconda remastered di un gioco? Sì, se quel gioco è Beyond Good and Evil. Avventuroso titolo di Michel Ancel divenuto cult, Beyond Good and Evil è il sinonimo stesso di resilienza, capace di resistere alla prova del tempo e alle difficoltà – lo sa bene il suo sequel, che Ubisoft è stata costretta a confermare come ancora in sviluppo per la 27esima volta.

Sviluppato a suo tempo da Ubisoft Montpellier, BG&E nasce da un’idea del già citato Michel Ancel, designer ideatore di Rayman e tra i più grandi visionari del tempo. La sua figura oggi si è molto appannata, complici anche alcuni scandali che hanno colpito l’azienda, ma Beyond è ancora lì. È ancora lì nonostante al debutto sia stato ingiustamente snobbato da critica e pubblico, proponendo un’esperienza che chi ha saputo approfondire, non può fare altro che amare ancora oggi.

Dopo un tumultuoso cammino di comunicazione, culminato con la clamorosa mancanza al Forward di giugno per essere poi mostrato solo pochi giorni dopo, Beyond Good and Evil 20th Anniversary Edition è qui. Finalmente. Perché di Beyond Good and Evil non ce n’è mai abbastanza, specie per coloro che, per un motivo o per l’altro, si sono sempre lasciati sfuggire quest’opera. Vi raccontiamo tutto nella nostra recensione.

Dove c’è bene, c’è anche male

Siamo alla seconda remastered di Beyond Good and Evil, eppure c’è ancora chi non ha compreso cosa sia davvero questo gioco. Ma questo forse è anche causa del gioco stesso, difficilissimo da inquadrare in un unico genere e spinto invece verso direzioni più ambiziose, quelle di un’identità che forse nessun’altro titolo è mai riuscito a raggiungere quanto questo.

Al centro di questa incredibile storia fatta di invasioni aliene, giochi di potere e avventure fantastiche, c’è Jade. Fa la fotoreporter, soprattutto naturalistica, e insieme a suo zio Pey’j gestisce l’orfanotrofio del faro di Hillys. Le cose sono però pacifiche solo all’apparenza. Il tranquillo e rilassante momento meditativo all’inizio del gioco viene bruscamente interrotto dall’attacco degli alieni insettoidi chiamati DomZ, e come scopriremo da qui in avanti questa è solo l’ultima di una serie di invasioni che stanno minacciando il pianeta.

Da semplice attivista che cerca di mandare avanti la sua attività, tra visite al garage Mammago per riparare il prezioso hovercraft e foto di creature spettacolari che in qualche modo ci fa venire nostalgia di quel Wild di Ancel mai pubblicato su PS4, Jade resta però presto immischiata in qualcosa di più grande di lei. Gigantesco. Hillys è nel mezzo di una guerra tra bene e male, dove le due fazioni però si mischiano e si confondono in continuazione. I ribelli del gruppo Iris vogliono smontare una cospirazione tra DomZ e i potenti che governano il pianeta degna di X-Files, aprendo le porte a una trama totalmente imprevedibile rispetto alle premesse iniziali e condita da personaggi e momenti davvero mozzafiato.

Beyond Good and Evil è un’avventura, con un mondo semi-open world da esplorare impressionante per l’epoca ma ancora oggi piacevolissimo. È anche un titolo dalla forte impronta naturalistica, quasi a ricordare a tutti che anche quando gli umani imperversano, dimenticano troppo spesso di essere solo una delle tante specie che abitano questo mondo. Poco importa che il mondo in questione sia Hillys, abitato da fluorescenti germogli di caverna e animali antropomorfi che coesistono con i Sapiens. È anche un gioco action con tanto di boss, con Jade che utilizza uno stile di combattimento che alterna fluidità a intermezzi al rallenty, quasi come a voler ribadire questa dimensione onirica a più riprese affrontata nel corso della trama. È anche un thriller di spionaggio, con tanto di sezioni stealth (a dire il vero la parte più invecchiata dell’intera produzione, ma sono passati 20 anni) e alcuni enigmi ambientali.

Non basta? Beyond è anche esplorazione, risate, gare a bordo di hovercraft, minigiochi, combattimenti a bordo di veicoli, segreti da scoprire, audio da ascoltare, misteri da risolvere. E ve lo dice qualcuno che lo ha maledettamente scoperto solo quando era già tardi per dare un segnale a Ubisoft, all’epoca della sua re-release sotto forma di riedizione in HD su PlayStation 3. Scoprire tutto ciò che ha da offrire Beyond Good and Evil è magia, persino mangiare quelle ancora oggi incomprensibili razioni Starkos diventa un momento iconico, complice anche un doppiaggio italiano perfetto e appassionato. Un gioco ancora oggi unico. Un titolo capace di dare il giusto peso a ogni sua componente, persino a una certe pesantezza ideologica e morale che si insinua nel giocatore, senza soffocarlo però tra mille attività da ripetere all’infinito come troppo spesso oggi capita.

Sul fronte del gameplay, i 20 anni sulle spalle si fanno sentire. Sebbene sia ancora affascinante e molto divertente da giocare, l’arretratezza di alcuni elementi come animazioni e telecamera, specie negli spazi angusti, è ben evidente, così come i problemi delle citate sezioni stealth. Anche l’interazione con gli altri personaggi o alcuni oggetti appare approssimativa, lasciando pochi indizi al giocatore oppure spingendo sull’intervento di alleati non sempre precisi e affidabili. Ma del resto, anche Super Mario 64 è invecchiato maluccio in alcune cose. Perché Beyond Good and Evil non dovrebbe?

20 anni sono nulla

Nel profondo, è un semplice gioco di avventura. Un apparentemente banalissimo gioco in cui spostarsi da un punto all’altro per mandare avanti una storia. Un prodotto che parte però col botto da subito, e mette in chiaro che chi saprà vivere ogni singolo angolo di Hillys, sempre caratterizzato a dovere, avrà la giusta ricompensa. L’esplorazione e la progressione sono collegate alla raccolta di perle, che possono essere scambiate per potenziare l’hovercraft di Jade e aprire più aree della mappa. Raccolta di perle che talvolta è legata alla storia, talvolta alle numerose attività secondarie che il gioco infila nel mezzo, lasciandosi andare a sane divagazioni senza forzature.

Ma Beyond Good and Evil era anche altro, un’esperienza audovisiva spettacolare. Michel Ancel sembrava voler prendere i giochi in 3D di Rayman ed estrapolarne lo stile artistico, come del resto dimostrano mondi e creature bizzarre che Jade incontra tra specie di ogni tipo, per non parlare poi della tentacolare Hillys con le sue auto volanti e i canali tipicamente veneziani. Ogni zona era squisitamente caratterizzata in ogni minimo dettaglio, e la 20th Anniversary Edition mette in risalto tutto questo. Lo diciamo con serenità: eravamo genuinamente spaventati da questa riedizione, al pensiero che potesse trattarsi di un semplice porting della già citata remaster HD, ma Ubisoft si è data da fare.

La 20th Anniversary Edition arriva con una perfetta tirata a lucido, con tanto di audio rinnovato (Christophe Heral, compositore, ha riarrangiato l’intera colonna sonora), una raccolta di extra e qualche altra chicca. I controlli sono stati ad esempio intelligentemente ottimizzati per adattarsi agli standard moderni, senza però snaturare l’essenza originale; l’interazione, ad esempio, è stata spostata su un pulsante dedicato, e la schivata risulta più comoda. L’impatto più significativo è però quello visivo, conmodalità di risoluzione e prestazioni che offrono 4K a 60 fotogrammi al secondo con texture notevolmente migliorate, pulite e definite, con tanto di attenzione soprattutto nei riguardi dei comprimari oltre che di Jade.

Tra le altre aggiunte di questa edizione, che avrà anche una Collector’s Edition da Limited Run Games nei prossimi mesi, ci sono anche abiti extra per i personaggi principali da acquistare, una galleria di concept art, filmati di livelli tagliati e approfondimenti sulla creazione del gioco, oltre che una stimolante modalità speedrun che arricchisce il pacchetto.

La novità però più curiosa riguarda l’inserimento di alcuni stuzzicanti riferimenti a Beyond Good and Evil 2, con nuovi oggetti da collezione sparsi qua e là (magari ne parleremo in uno speciale a parte, che ne dite?) che non fanno altro che far riemergere il solito, annoso dubbio: quando vedremo questo benedetto sequel? Per ora ancora non possiamo dare una risposta, ma una cosa è certa: il ritorno a Hillys, per ora, è perfetto così com’è.

9
Review Overview
Riassunto

Beyond Good and Evil 20th Anniversary Edition è un autentico classico, rimasterizzato con amore e cura da parte di una Ubisoft che quest'anno, lo dobbiamo ammettere, ci sta sorprendendo in positivo. A fronte di un ottimo lavoro sul fronte grafico e tecnico, che ha reso più attuale un gioco con 20 anni di attività sulle spalle, resta però un fatto incontrovertibile: Beyond è ancora oggi un'esperienza straordinaria, un gioco unico e mai più tentato, forse irripetibile. Nell'attesa del sequel, non mancate questo appuntamento. Il prezzo bassissimo, e ideale, è un ottimo biglietto da visita per una corsa sugli hovercraft a Hillys...

Pro
La storia è ancora oggi maestosa Un mix di mille generi di gameplay, e sempre belli Restauro grafico e tecnico ottimo Aggiunte molto intelligenti
Contro
Mostra il fianco ad alcuni elementi di gameplay invecchiati
  • Concept & Trama9.5
  • Gameplay8.5
  • Comparto Artistico9.5
  • Comparto Tecnico8.5
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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