Aria di tempesta sopra Activision, dopo che l’ultimo report di Wired rivela come l’azienda, per contenere i costi (o meglio, aumentare i guadagni), si sta affidando all’intelligenza artificiale nella creazione dei contenuti estetici di Call of Duty.
Proprio nel giorno in cui Call of Duty: Modern Warfare 3 arriva su Xbox Game Pass, il gioco e l’intera Activision finiscono al centro di un dibattito non da poco, che coinvolge la sempre crescente IA.
Secondo il rapporto di Wired, Activision Blizzard ha iniziato a utilizzare l’IA nei suoi giochi all’inizio del 2023 e, entro la fine dello scorso anno, avrebbe venduto la sua prima skin cosmetica generata dall’IA all’interno del suo ultimo titolo, Modern Warfare 3. Il rapporto implica direttamente che la skin “Yokai’s Wrath” sia stata creata in parte dall’IA.
Un ex dipendente di Activision, che ha lavorato su Modern Warfare 3, ha poi parlato con Insider Gaming per approfondire la questione, con un articolo scritto da Tom Henderson che conferma quello di Wired. L’ex dipendente ha spiegato che la cronologia del reportage è corretta, e che la dirigenza si è vantata dell’IA nei suoi incontri pubblici. “Ricordo che durante un incontro pubblico, la dirigenza si è vantata di usare strumenti di IA come Midjourney, ecc. per semplificare le tempistiche di produzione”, ha detto il dipendente che ha scelto di restare anonimo.
Anche le e-mail settimanali inviate agli studi di produzione, sostiene il report, includevano skin generate dall’intelligenza artificiale, poi messe in vendita nei bundle di COD.
Al momento non è chiaro quante skin o elementi cosmetici di Call of Duty siano stati creati o ispirati dall’IA. Tuttavia, gli sviluppatori hanno riferito a IG che non era insolito essere “incoraggiati” a usare strumenti di IA per rendere più efficienti alcuni processi creativi, che in parole povere si traduce in: risparmiare tempo e denaro.
Il reportage di Wired sta già facendo discutere notevolmente, specie dopo che a inizio anno Activision ha lasciato a casa numerosi artisti e dipendenti dopo l’acquisizione da parte di Microsoft. La riorganizzazione ha anche portato alla chiusura di alcuni noti studi come Tango Gameworks e Arkane Austin.
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