Destiny 2 non è più remunerativo, Marathon è lontano, e Sony non è contenta: l’attuale stato di salute di Bungie non è proprio eccellente, con lo studio che potrebbe perdere la sua indipendenza.
Nelle ultime ore il nome di Bungie è tornato al centro delle cronache, e non per meriti positivi. Secondo quanto riferito da varie fonti, una su tutte IGN, la compagnia continua ad attraversare un burrascoso momento, e a questo punto Sony, che ha acquisito Bungie rispettando però la sua indipendenza a patto che vengano raggiunti determinati risultati, sta perdendo la pazienza.
Dal cambiamento della leadership interna di Sony, che ora sta rivedendo alcune delle decisioni di Jim Ryan e della divisione americana, ai problemi interni che la stessa Bungie sta attraversando, il quadro delineato è abbastanza problematico, e il timore dello studio è che una nuova ondata di licenziamenti stia arrivando. Vediamo punto per punto quali sono le principali criticità di Bungie in questo momento, secondo i report da poco pubblicati.
Destiny 2 continua a faticare
La priorità di Bungie in questo momento è La Forma Ultima, espansione finale di Destiny 2 che chiuderà l’arco narrativo iniziato nel 2013. Inizialmente prevista per febbraio, l’espansione arriverà ora a giugno, e Bungie spera di poter risollevare le sorti del suo MMO dopo la disastrosa accoglienza de L’Eclissi, ma la questione del budget di produzione inizia a pesare – Bungie deve anche lavorare a Marathon, di cui parleremo tra poco.
I dipendenti, tuttavia, ritengono che La Forma Ultima potrebbe essere anche la speranza ultima di Bungie per restare indipendente, e soprattutto non venire nuovamente colpita dai licenziamenti. Lo scorso anno lo studio, a causa del crollo dei ricavi da Destiny 2, i vertici di Bungie sono stati costretti a tagliare parte del personale senza però che intervenisse Sony. Il piano era appunto quello di contenere i costi per evitare di finire al 100% sotto il controllo creativo di PlayStation, ma questa mossa, al momento, non sta funzionando.
Il caso di Destiny 2 tiene banco, anche perché questo al momento è l’unica fonte di reddito (basso) di Bungie in questo momento. Secondo quanto riferito, Bungie potrebbe spingere Destiny 2 verso una maggiore monetizzazione dei suoi contenuti, in modo da cercare un disperato rilancio. Ipotizzare però un futuro per lo sparatutto che vada oltra La Forma Ultima, tuttavia, è oggi azzardato.
Sony è scontenta di Bungie
Seguendo il discorso su Destiny 2, l’attuale dirigenza di Sony non vede più di buon occhio Bungie, complici alcune scelte degli ultimi anni.
Lo studio era stato acquisito da Sony nel tentativo di dare maggiore spinta ai suoi live service in sviluppo, i quali rappresentavano il cuore della strategia aziendale di PlayStation sotto il controllo di Ryan. Il fatto è, rivela IGN, che l’apporto di Bungie non è stato significativo come i team speravano, portando addirittura alla chiusura di progetti potenzialmente interessanti come The Last of Us Online e Spider-Man: The Great Web (sono trapelati due video proprio questa settimana).
Stando alla fonte interpellata, vale a dire lo youtuber Aztecross che ha vari legami con Bungie, al momento Sony considererebbe quella di Bungie come “un’acquisizione fallimentare”, e starebbe ora cercando un modo per recuperare gli investimenti perduti. Resta inteso che, al momento, Bungie mantiene la sua indipendenza, ma tutto questo resta come sempre subordinato ai risultati: se La Forma Ultima non riuscirà a invertire la rotta, l’azienda nipponica avrebbe il diritto di prendere pieno controllo dello studio.
Giochi cancellati
Nei dietro le quinte, intanto, Bungie ha cercato di costruire nuovi potenziali franchise, senza però riuscire a trovare il bandolo della matassa.
Vengono citati almeno due videogiochi precedentemente in sviluppo e poi cancellati. Il primo è Matter, nuova IP in cantiere da tempo ma accantonata nel 2020 per motivi sconosciuti. I problemi interni a Bungie sarebbero inoltre la causa della cancellazione di Gummy Bears, MOBA in sviluppo da tempo ma chiuso nel 2022 – non è chiaro a che punto fosse la lavorazione.
L’unico altro progetto ancora in vita, oltre ovviamente a Destiny 2, resta Marathon, ma anche in questo caso le cose sono molto cambiate rispetto al PlayStation Showcase di meno di un anno fa.
Il cambio di rotta con Marathon
Il report spiega infatti che Marathon ha cambiato direzione creativa da quando Joe Ziegler, ex di Valorant di Riot, ha preso il comando del progetto nove mesi fa. Secondo IGN, Marathon ora sarà strutturato come una sorta di hero shooter, a differenza di quanto annunciato in precedenza – i giocatori avrebbero avuto una totale personalizzazione del proprio personaggio.
Il titolo, annunciato nel maggio del 2023, avrebbe dunque cambiato almeno parzialmente volto, adattandosi forse maggiormente ad alcuni live service ancora oggi di successo come Apex Legends dove i giocatori potranno scegliere solo da un pool selezionato di opzioni di personalizzazione per personaggio. Presumibilmente, è stata presa la decisione di aumentare il potenziale di monetizzazione.
Alcuni membri della community di Bungie non hanno preso bene questa notizia, a conferma però del fatto che lo studio non naviga in acque tranquille in questo momento.
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