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“Call of Duty esclusiva Xbox non ha senso”, ribadisce Microsoft

Nel sempre attuale dibattito riguardo l’acquisizione di Activision Blizzard King, Microsoft ha ribadito ancora una volta che rendere Call of Duty un franchise esclusivo dell’ecosistema Xbox sarebbe una scelta folle.

Microsoft ha contestato le preoccupazioni dell’autorità britannica per la concorrenza e il mercato (CMA) sull’acquisizione di Activision Blizzard da parte del gigante informatico.

Secondo un sondaggio YouGov, commissionato da Microsoft a gennaio, il 3% dei possessori di PlayStation migrerebbe su Xbox se Microsoft rendesse Call of Duty esclusivo. Microsoft afferma che questo non è un incentivo sufficiente per rimuovere l’enorme franchise dalle console PlayStation.

Il sondaggio di Microsoft, i cui risultati sono stati rivelati nelle scorse ore, segue quello realizzato dalla CMA lo scorso dicembre. Alla stessa domanda, l’ente britannico aveva rivelato che il 15% degli intervistati sarebbe passato a Xbox nel caso in cui Call of Duty fosse diventato un’esclusiva delle piattaforme di Microsoft. Gli intervistati, per inciso, includono persone che hanno giocato almeno 10 ore o hanno speso almeno 100 $ per il franchise.

La cifra della CMA per tutti i possessori di PlayStation che cambierebbero non è stata divulgata, sebbene la CMA abbia pubblicamente citato la statistica come prova che PlayStation perderebbe clienti. La CMA ha inoltre utilizzato il sondaggio come prova del fatto che Microsoft sarebbe incentivata a rimuovere Call of Duty da PlayStation.

Rima Alaily, vicepresidente aziendale del Competition Law Group di Microsoft, ha dichiarato ad Axios che il sondaggio fa emergere nuovamente quanto l’idea di rendere Call of Duty sia senza senso, poiché un mondo come quello di PlayStation è troppo importante dal punto di vista finanziario:

Come abbiamo sempre detto: non ha senso per gli affari rimuovere Call of Duty da PlayStation. La quantità di persone che passerebbero a Xbox è troppo piccola per danneggiare la capacità di Sony di competere e troppo piccola per rendere redditizia una strategia di ritenuta per Xbox.

Activision Blizzard King e Microsoft – La cronistoria

Un anno fa, a gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.

Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.

La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.

A gennaio 2023, secondo i report di Bloomberg, anche Nvidia e Google si sono orientate dalla parte della FTC esprimendo dubbi e perplessità in merito a questa colossale acquisizione, e anche l’Unione Europea sembra indirizzata a schierarsi contro le attuali condizioni dell’acquisizione. La CMA britannica, all’inizio di febbraio, ha poi diffuso una prima risposta ufficiale all’acquisizione, suggerendo a Microsoft che per avere l’ok dovrà limitare gli effetti di questo accordo – una delle possibilità suggerite è quella di vendere il franchise di Call of Duty.

A febbraio, dopo le prime analisi, l’ente del Regno Unito ha inoltre riferito che tre grandi aziende rivali di Xbox si sono ufficialmente espresse contro l’acquisizione.

Nel corso dello stesso mese, Microsoft ha però annunciato alcuni importanti accordi con Nintendo e Nvidia per la pubblicazione dei giochi Xbox e Activision sulle rispettive piattaforme. Secondo gli analisti, questi accordi hanno portato una nuova ventata di ottimismo anche negli enti regolatori, che ora potrebbero accogliere con molta più accondiscendenza l’acquisizione.

Fonte

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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