Abbiamo dato uno sguardo ai numeri che Activision sta registrando in questo periodo su Call of Duty, e ora la situazione è davvero preoccupante: siamo di fronte a un record negativo per il franchise.
Facciamo un passo indietro, per farvi capire quali numeri stiamo prendendo in considerazione in questo momento. Nell’ottobre del 2022, in occasione del lancio di Call of Duty: Modern Warfare 2 di Infinity Ward, Activision cambiò radicalmente il suo modo di proporre la serie agli utenti. Non ci sarebbero infatti più state applicazioni separate per accedere ai vari titoli, ma un unico contenitore, chiamato Call of Duty HQ, che avrebbe dato poi accesso a tutte le esperienze annesse.
Tale scelta era stata fatta per unificare sotto HQ tutti i giochi a quel tempo in attività: non solo MW2, al debutto, ma anche il nuovissimo Warzone 2.0 (oggi noto solo come Warzone) che includeva la classica battle royale e la modalità inedita a estrazione DMZ sulla quale Activision aveva tante speranze. Sappiamo poi come andò a finire: in appena un anno, DMZ venne completamente abbandonata, probabilmente a seguito dello scarso coinvolgimento da parte dell’utenza.
Perché tale preambolo? Semplicemente, Call of Duty HQ è utile poiché tutti i giocatori di COD, che siano di MW2, Warzone o i successivi MW3 e Black Ops 6, finiscono per alimentare un contatore unico di utenza, che tramite SteamDB possiamo monitorare per quanto riguarda il mondo PC. Ed è proprio qui che oggi abbiamo scoperto una scomoda verità che Activision non può più ignorare: i numeri di COD HQ sono al minimo storico.
Al momento della sua uscita, COD HQ registrò da subito un picco di 263 mila utenti simultanei, che il mese dopo, con l’uscita della season 1 e soprattutto Warzone 2, schizzò a 491 mila utenti, record ancora oggi imbattuto per il franchise.
Come spesso accade per questi giochi a cadenza annuale, nei mesi successivi i numeri sono naturalmente diminuiti, con una lieve risalita nell’ottobre 2023 in occasione dell’uscita di Modern Warfare 3 che riportò il numero di utenti intorno ai 190 mila simultanei. Con l’uscita di Black Ops 6, avvenuta lo scorso autunno, i numeri di HQ sono stati molto più positivi: tra ottobre e novembre 2024, il picco massimo di utenti simultanei su Call of Duty fu di 315 mila, rendendo Activision estremamente speranzosa.
Circa sei mesi dopo, possiamo dire che questi numeri erano solo un fuoco di paglia, e che l’entusiasmo per il ritorno della saga di Black Ops non è stato efficace.
A marzo, Call of Duty HQ ha registrato il record negativo di utenti simultanei collegati, ora a 76 mila utenti.
Il precedente record negativo risaliva a luglio 2023, con 86 mila utenti connessi sulle app di COD, in un momento però molto differente: in quel periodo dell’anno, infatti, l’entusiasmo per Call of Duty si è già ridimensionato notevolmente, in quanto i fan iniziano a pensare al titolo successivo. La situazione attuale, invece, parla di Black Ops 6 e Warzone come due giochi che non sono stati in grado di rispettare le aspettative dei fan.
Come sempre, in questo momento ci riferiamo solo ai numeri su PC Steam, unica piattaforma di cui possiamo monitorare le statistiche, e non dimentichiamo che BO6 è disponibile anche tramite Game Pass su console Xbox e app Xbox per PC.
Le statistiche, tuttavia, dipingono un quadro decisamente preoccupante per l’azienda americana, che da anni non riesce a soddisfare le esigenze dei fan.
La stagione 3, che partirà tra pochi giorni, potrebbe essere un punto cruciale. Non solo arriveranno contenuti PvP e la nuova mappa zombie Shattered Veil (ecco tutto quello che sappiamo), ma ci sarà anche l’attesissimo ritorno di Verdansk come ambientazione principale di Warzone, con Activision che spera di tornare ai fasti del 2020 in fatto di coinvolgimento. Se le cose non andranno così, è probabile che qualche dirigente inizierà a farsi domande sul futuro del franchise.
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