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Call of Duty Mod H2M: chiusura legittima, ma figuraccia per Activision | Wasabi

Nel profondo del mio cuore, sapevo che sarebbe finita così. Ne ho già viste di tutti i colori, l’ho già visto accadere mille altre volte. Eppure, speravo che H2M potesse essere qualcosa di diverso. La mod creata dai fan, di cui tanto si è parlato in questi ultimi giorni, sembrava un sogno a occhi aperti per i giocatori della vecchia scuola di Call of Duty, poiché avrebbe riportato alla luce il più classico, tradizionale e amato capitolo della storia del franchise.

Prima di proseguire, qualcuno di voi potrebbe chiedersi: ma cos’è di preciso questo H2M? Molto semplice: H2M è un progetto ideato e sviluppato da un gruppo di fan della serie sparatutto di Activision, che, sfruttando gli asset e i contenuti di Modern Warfare Remastered del 2016 (la riedizione di COD 4 lanciata in bundle con Infinite Warfare), mirava a restituire l’esperienza PvP del suo sequel, Modern Warfare 2 del 2009, quello che da una grande fetta della community è considerato il miglior capitolo di sempre della serie. Ancora oggi c’è un amore sconfinato nei confronti dell’originale MW2, e non è difficile capire per quale motivo così tante persone fossero entusiaste di fronte alla prospettiva di avere tra le mani H2M. 

Il progetto non è stato affatto semplice da portare a compimento, e ha richiesto anni. Un assist importante è stato dato dalla stessa Activision nella primavera del 2020 quando, a sorpresa, venne lanciato sul mercato Call of Duty: Modern Warfare 2 Campaign Remastered. Riedizione per console e PC del grande classico del 2009 che però, come suggerisce il nome, si limitava a riproporre solamente la campagna single player. Una scelta molto bizzarra da parte del publisher americano, ma anche comprensibile a ben vedere: il 2020 fu l’esplosione del reboot di Modern Warfare e soprattutto di Warzone, e Activision non aveva alcuna intenzione di frammentare la sua preziosa community tra mille giochi, soprattutto zero interesse a farlo verso un gioco privo di microtransazioni, battle pass e via dicendo. Lo aveva già sperimentato nel 2016 con il citato MWR, al quale erano stati applicati alcuni elementi moderni legati appunto agli acquisti in game, e nessuno era rimasto soddisfatto.

Attraverso MW2CR, comunque, il team di H2M è riuscito a ottenere fondamentali asset per costruire l’ambiziosa H2M, con l’idea di rendere importante e apprezzato il lavoro di restauro di questo indimenticabile gioco. E non solo come lo ricordavamo, perché H2M prometteva di essere un progetto dannatamente maestoso, con ben 50 mappe multigiocatore che riprendevano non solo le classiche ambientazioni amate (Favela, Highrise, Terminal, Rust e via dicendo) ma anche location inedite per il PvP che in realtà erano porzioni della campagna single player ritagliate e sistemate per adattarsi al contesto. Un’idea semplice, forse non facile da mettere in pratica, ma utilissima a tirar fuori nuovi contenuti per la community che avrebbe così goduto di tante ore di spensierato divertimento.

Avrebbe, ovvio. Perché la mod H2M è stata chiusa da Activision la sera del 15 agosto, proprio mentre sorseggiavo il mio gin tonic durante la silent disco nella piazza del mio bel paesino. Una serata divertente, rovinata da un’azione assolutamente legittima dell’azienda americana, ma anche vergognosa sotto vari aspetti.

Ora, non si contesta ad Activision la scelta di proteggere la propria proprietà intellettuale. Del resto, è pienamente nei diritti dell’azienda impedire che terze parti non autorizzate possano sfruttare i propri prodotti, ancor peggio se ci sono anche interessi commerciali dietro. Non sarebbe stato il caso di H2M, che era una mod pienamente gratuita (e che anzi avrebbe richiesto l’acquisto di Modern Warfare Remastered per funzionare, facendo paradossalmente entrare soldi nelle tasche proprio di Activision), ma abbiamo visto innumerevoli progetti fanmade fare questa brutta fine in questi anni. Nel gennaio 2023 Capcom aveva cancellato i fan remake di due amati Resident Evil, mentre sono note le battaglie di Nintendo contro gli emulatori o progetti come Pokémon Prism. Sono azioni che certo danno fastidio, soprattutto a quella frangia di utenti che si è appassionata al progetto, ma che allo stesso tempo sono pienamente legittime. 

Il caso di H2M è però molto più spinoso, oltre che al sapore di presa in giro. Una presa in giro che i fan di vecchia data di Call of Duty, semplicemente, non si meritano. E questo per vari motivi. La scelta ad esempio di inviare la letterina di Cease & Desist da parte degli avvocati proprio un giorno prima della release, dopo che il progetto è stato in sviluppo per anni e la sua esistenza è sempre stata comunicata dai suoi creatori, è indice di un’azienda che non ha saputo prendere provvedimenti per tempo, indispettendo la community.

Non solo, perché proprio il 15 agosto, giorno della cancellazione di H2M, Modern Warfare Remastered era misteriosamente in sconto, tanto che i creatori della mod avevano avvisato tutti gli utenti in attesa di acquistare al più presto il gioco per poter poi accedere ai contenuti fanmade. Sarebbe interessante verificare se MWR ha avuto un boost di vendite in quel momento – e non prendiamoci in giro: se tale boost è avvenuto, è stato tutto merito di H2M, non certo di un gioco morente abbandonato da Activision poco dopo la sua pubblicazione.

Perché in fondo è proprio questa la figuraccia che Activision ha fatto chiudendo H2M: dimostrare ancora una volta quanto poco le importi della sua community. O meglio, di una community un po’ anzianotta che oggi non riesce più a godere di Call of Duty. La deriva intrapresa con Modern Warfare nel 2019, e che prosegue oggi mettendo ogni gioco in servizio del gameplay di Warzone, ha sì avvicinato molti nuovi giocatori alla serie, ma allo stesso tempo ne ha allontanati molti altri legati a COD nei tempi andati e oggi incapaci di stare al passo con le novità, o semplicemente poco avvezzi al gameplay moderno. Anche Black Ops 6, in uscita a ottobre, andrà in questa direzione con l’Omnimovement, dinamica di gameplay che renderà ancora più frenetico un PvP che già ora è totalmente differente da quello del passato. 

Lasciare che H2M continuasse a esistere in tranquillità (la mod è ancora scaricabile online presso vari link Discord o X, tuttavia ci sono già notizie di malware messi in circolazione dai soliti sciacalli del momento), a nostro modesto modo di vedere, non avrebbe intaccato in alcun modo l’esistenza o gli introiti di Warzone e MW3 – o Black Ops 6 molto presto. Nessun giovane utente di Warzone si lascerebbe rapire da un titolo dalle dinamiche vecchie e superate, parte di una nostalgia videoludica che ormai ha fatto il suo corso. Viceversa, chi anticamente giocava a Call of Duty avrebbe trovato modo di riavvicinarsi alla serie attraverso un gioco amato e parte dei propri ricordi, facendo non solo un favore ad Activision acquistando un videogioco datato (MWR, come detto, è obbligatorio per giocare ad H2M), ma ritrovando magari la passione di un tempo e la voglia di sperimentare i nuovi capitoli.

Ciò che infastidisce poi è quanto questo progetto fosse mosso dall’amore dei fan, che troppo spesso si sono visti maltrattare in passato dalla stessa Activision. Basti pensare a quanto sia follemente difficile ricevere supporto dall’assistenza – ma questo è un problema di fin troppe piattaforme oggi. O a come giocare oggi a MW2 del 2009, ad esempio su PlayStation 3 come ho sperimentato di recente, sia un incubo: poche lobby, un lag indescrivibile e soprattutto tantissimi cheater che rendono totalmente ingiocabile il titolo – una battaglia che il publisher continua a combattere oggigiorno su Warzone e della quale non si vede una luce in fondo al tunnel.

Questo è un problema che Call of Duty si porta dietro sin dall’alba dei tempi, poiché ogni singolo videogioco, dopo un paio d’anni dalla sua uscita, viene abbandonato in favore del successivo capitolo. Assurdo pensare di continuare a sistemare i problemi di un titolo che tra poco sarà superato. Impensabile. Controproducente, soprattutto. Progetti come Plutonium sono nati proprio per cercare di preservare il passato, cosa che ad Activision non sembra proprio interessare. Ed è questa la cosa che in fondo dà più fastidio, perché l’amore dei fan è ad esempio quello che ha permesso la nascita di GTA RP, una delle più grandi invenzioni della community di Grand Theft Auto tanto da spingere Rockstar Games ad acquisirne gli autori e proseguire questo progetto, portandolo, chissà, magari anche su GTA 6.

Ma è proprio l’immobilismo di Activision nei confronti della community la cosa che mi fa dubitare, e ora parlo in prima persona, della presenza di tutti i Call of Duty in simultanea su Game Pass, un giorno. Forse mi sbaglierò (anzi, spero di sbagliarmi), ma non ce la vedo Activision a disperdere la sua preziosissima fanbase su qualcosa come 20 Call of Duty di cui solo pochi hanno le microtransazioni…

Ma del resto, questo è solo il pensiero di un povero e umile consumatore, mentre quello di Activision è il modo di agire di un’azienda multimiliardaria. Forse avrei fatto così anche io, se fossi a capo della baracca. Chissà. Però è un gran peccato.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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