Home Videogiochi News Call of Duty: Warzone, uno streamer vince nel Gulag… suonando un flauto

Call of Duty: Warzone, uno streamer vince nel Gulag… suonando un flauto

L’ennesima prova che Johnny Depp, in Alice in Wonderland, ci aveva visto giusto: “Impossibile? Solo che pensi che lo sia”.

Non manchiamo mai di segnalarvi particolari “imprese” da parte di utenti che trovano modi fantasiosi per superare un videogioco, come l’utente che alcune settimane fa, a pochi giorni dal lancio del gioco, è riuscito a ultimare il remake di Demon’s Souls senza essere colpito.

L’impresa che vi riportiamo oggi è però decisamente più particolare e che ci fa chiedere cosa sia passato per la mente di questo giocatore quando ha deciso di tentare questa strategia… musicale.

Uno streamer di Call of Duty: Warzone ha deciso di tentare un compito estremo: vincere uno scontro nel gulag del battle royale “armato” nient’altro che di un flauto e di un registratore. Sì, è tutto vero, e DeanoBeano, questo il nome dello streamer, è anche riuscito a uscire vittorioso da uno di questi scontri – anche se dopo 90 minuti di fallimenti.

Il fatto che ci sia riuscito è assolutamente sbalorditivo, perché l’installazione sembra sì essere abbastanza semplice ma anche difficilissima da padroneggiare.

Sembra che lo streamer abbia utilizzato un programma in background, durante la live streaming, che associa le note musicali suonate con il flauto dolce a determinati comandi di gioco. In pratica, ogni diversa nota da lui suonata gli permette di sparare, girare la telecamera, abbassarsi, scattare e così via.

Un’impresa disperata? In realtà, lo streamer ha dimostrato che con pazienza e dedizione tutto è possibile: dopo molti tentativi falliti, e un quantitativo impressionante di nuove melodie che gli spettatori hanno ascoltato durante tutti quei minuti, DeanoBeano ha trionfato nel Gulag a suon di colpi (è proprio il caso di dirlo).

Come potete vedere dalle clip, i movimenti dello streamer erano decisamente macchinosi, ma del resto parliamo di un flauto utilizzato per dare input al giocatore virtuale. Non vorremmo essere nei panni dell’utente che è stato battuto nel Gulag con questo metodo e che ha visualizzato la sua killcam…

Fonte

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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