Sappiamo molto bene che Cyberpunk 2077 ha avuto un esordio altamente problematico alla fine del 2020, quando addirittura il PlayStation Store fu costretto a rimuovere il gioco dalla vendita a causa delle scarse prestazioni. Furono moltissimi i giocatori (soprattutto in possesso di PS4 ed Xbox One) a lamentare il fatto che il prodotto fosse letteralmente ingiocabile, al punto da far crollare verticalmente le azioni di CD Projekt Red.
Nonostante ora la situazione sia letteralmente migliorata (con il ritorno di parecchi utenti sul gioco), pare che gli strascichi della vicenda continuino a tormentare la casa polacca. Un giudice californiano ha infatti autorizzato l’accordo che vede la software house chiamata a risarcire agli investitori 1,85 milioni di dollari, a seguito delle problematiche nate in occasione del lancio di Cyberpunk 2077. Stando a quanto riportato, la vera colpa di CDPR, oltre ovviamente alle criticità tecniche del titolo, è rappresentata dalla comunicazione ingannevole perpetrata ai danni dei consumatori (e non solo).
Secondo le fonti l’approvazione definitiva dell’accordo dovrà avvenire entro il 1 giugno 2023, dopo l’eventuale risposta di CD Projekt RED (attualmente focalizzata sulla lavorazione del remake del primo The Witcher e dell’espansione di Cyberpunk 2077.)
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