Centum si presenta al giocatore con una domanda semplice e allo stesso tempo inquietante: chi sei davvero? Sviluppato da Hack the Publisher, questo titolo è un’avventura dai tratti surreali che utilizza la struttura narrativa di un gioco punta-e-clicca per mettere il giocatore davanti a scelte morali e introspezioni profonde.
Fin dai primi momenti di gioco, Centum appare ambiguo e opprimente, quasi come fosse un test psicologico travestito da videogioco. Ogni risposta data sembra essere analizzata e messa in dubbio costantemente, creando un senso persistente di incertezza e disagio. Non è raro, durante la partita, chiedersi se le proprie scelte riflettano veramente chi siamo o siano solo risposte dettate dall’istinto del momento.
Nulla è come sembra
Narrativamente, il gioco ci introduce a diversi personaggi, ciascuno con la propria visione del mondo e i propri segreti. Centum, infatti, non segue un unico protagonista chiaramente definito; piuttosto, invita il giocatore a esplorare diverse identità, ciascuna delle quali offre un frammento del complicato puzzle narrativo. Questa scelta stilistica rende il racconto complesso e affascinante, anche se inizialmente può generare confusione.
Versione giocata: PS5.
La storia affronta temi oscuri e maturi, come la realtà percepita, la memoria difettosa, e l’introspezione personale. È un gioco a cui piace andare a fondo, portando spesso il giocatore a riflettere sulla natura delle proprie decisioni e sul significato di diverse cose, tra cui la felicità. Insomma, temi non proprio banali.
L’atmosfera è ulteriormente intensificata da un comparto artistico eccellente, caratterizzato da un design visivamente suggestivo e perturbante. La grafica si alterna tra dettagli accurati e sequenze volutamente stilizzate, che enfatizzano la natura frammentaria e confusa della memoria umana.
La colonna sonora è altrettanto degna di nota: inquietante e costantemente in linea con il senso di spaesamento generale che il gioco vuole trasmettere. Ogni nota sembra pensata per accompagnare il giocatore in un incubo dal quale è difficile risvegliarsi.
Dal punto di vista del gameplay, Centum potrebbe deludere chi cerca sfide ludiche impegnative o enigmi intricati. Le interazioni sono limitate, con oggetti dall’utilizzo poco chiaro e senza alcuna guida esplicativa. Anche se questa scelta rafforza l’atmosfera misteriosa e straniante del gioco, può talvolta risultare frustrante, soprattutto per giocatori meno pazienti.
Interessante, invece, la possibilità offerta dall’autosalvataggio multiplo, che permette di sperimentare diverse scelte narrative e affrontare l’esperienza in modi differenti. Questa caratteristica rende Centum rigiocabile e invita a esplorare più profondamente il suo mondo contorto.
Per concludere, Centum è un titolo insolito, che sfida le convenzioni del genere puntando tutto sulla narrazione e sull’immersione psicologica del giocatore. Nonostante alcuni limiti in termini di gameplay, la sua capacità di porre domande scomode e stimolare riflessioni profonde lo rende un’opera affascinante e meritevole di attenzione.

Centum | Recensione
Riassunto
Centum offre una narrativa profonda e disturbante accompagnata da un comparto artistico di alto livello. Pur avendo un gameplay limitato, rappresenta un'esperienza unica, capace di coinvolgere il giocatore in una riflessione personale e inquietante
Pro
Narrativa psicologica profonda Comparto artistico e sonoro RigiocabilitàContro
Gameplay a volte poco chiaro- Concept & Trama9
- Gameplay6.5
- Comparto artistico8
- Comparto tecnico8
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