Da diverse settimane, ormai, nei siti più famosi dedicati al mondo videoludico si fa un gran parlare di Project Ukulele, misterioso e segreto progetto che Playtonic Games sta portando avanti da tempo. Ma la domanda sorge spontanea: che cos’è questo Project Ukulele?
Per chi non lo sapesse, Playtonic Games è uno studio di ex sviluppatori di Rare, una celebre software house che ha lavorato in passato per Nintendo e Microsoft (quest’ultima proprietaria da anni dello studio). Nel corso della sua storia, Rare ha pubblicato decine e decine di titoli, alcuni dei quali sono passati alla storia del mondo videoludico: da GoldenEye 007 alla serie di Donkey Kong, da Killer Instinct a Battletoads, senza dimenticare una delle pietre miliari del genere 3D platform, ovvero la serie di Banjo-Kazooie. Il dinamico duo, che esordì nel 1998 su Nintendo 64, si impose come uno dei videgiochi meglio riusciti nell’intera storia del genere, tanto da far tremare persino il dominio, che sembrava incontrastato, di Sua Maestà Super Mario 64. All’attivo, oggi, la serie di Banjo-Kazooie conta 5 titoli, di cui 2 su Nintendo 64, 2 su Game Boy e uno su Xbox 360, ovvero Banjo-Kazooie: Nuts & Bolts (2008). La notizia del ritorno dei due personaggi, anni fa, fu accolta con grandissimo entusiasmo dai fan. Peccato solo che Nuts & Bolts risultò essere, infine, un gioco di corse neanche ben riuscito, ben lontano da quello che era lo spirito e lo standard qualitativo dei primi due capitoli. Da anni Rare spinge Microsoft per poter sviluppare un VERO sequel di Banjo-Kazooie (il Banjo-Threeie di cui si parla da ormai 13 anni), ma il colosso statunitense non ha intenzione di rispolverare un marchio ormai caduto nel dimenticatoio e soprattutto non ritiene che il genere platform possa ancora piacere al pubblico. E, in questo contesto, è qui che entrano in gioco i Playtonic Games.
Monitorando il mercato videoludico, e cercando di risollevare il genere 3D platform (che attualmente sembra avere un solo esponente, ovvero l’immortale Super Mario), i Playtonic Games hanno intrapreso una via allo stesso tempo pericolosa e straordinaria: Project Ukulele, ovvero il sequel spirituale di Banjo-Kazooie. Sebbene le informazioni in nostro possesso siano pochissime, ci sono alcuni punti chiave che possiamo estrapolare dalle numerose interviste fatte a Gavin Price e Chris Sutherland di PG:
- Il gioco NON sarà un Banjo-Kazooie, in quanto il marchio è di proprietà Rare (e quindi Microsoft). Questo è un dato di fatto, a meno che, ovviamente, non si troverà un accordo sui diritti di sfruttamento.
- Il gioco sarà multipiattaforma, il che vuol dire che arriverà su PlayStation 4, Xbox One e WiiU.
- Ancora non è stata comunicata una data di uscita, ma speriamo di avere presto informazioni.
- Come detto prima, il gioco non farà parte della serie di Banjo-Kazooie, ma sarà un sequel spirituale. Questo significa che avrà moltissimi punti in comune con la storia serie: gameplay, 3D platform, ambientazioni, tutto quello insomma che ha contribuito a rendere grande una pietra miliare dell’universo videoludico.
- La prima immagine mostrata di Project Ukulele, che vedete in alto, mostra due personaggi in penombra, che, guardacaso, sono molto somiglianti a Banjo (un orso) e Kazooie (un uccello). Inoltre l’ukulele, nome in codice del progetto, è un altro nome per riferirsi allo strumento musicale banjo.
Il 14 marzo si terrà una grande conferenza, dal titolo A Rare reunion: Rebirth of the 3D Platformer, e i Playtonic Games ci saranno. Al centro dell’attenzione ci sarà ovviamente Project Ukulele, e a questo punto le aspettative e le speranze sono altissime. Se veramente i PG riusciranno a dar vita ad un “sequel” di una delle serie più belle di sempre, potremmo davvero trovarci di fronte ad una rinascita del 3D platform.
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