Marty McFly e Doc Emmet Brown, in Ritorno al Fututo – Parte II, dovettero tornare nel passato, precisamente nel 1955, per rimettere a posto il presente e il loro futuro. Agli utenti PlayStation invece basterebbe tornare indietro di una manciata di mesi, se fosse possibile. La destinazione? Solamente alcuni anni fa, quando il PlayStation Plus regalava veri e propri capolavori videoludici rendendo il servizio un must assoluto, e non solo per il fatto che è necessario per giocare online su PlayStation 4. Ebbene sì, tornare a qualche anno fa, intorno al 2013. Per convincere Sony a non ripetere gli stessi errori degli ultimi anni e mesi.
Nonostante io stesso mi occupi ogni mese di confrontare i titoli PlayStation Plus con quelli di Xbox Live Gold, rimanendo talvolta sorpreso da come alcuni indie possano rivelarsi davvero ottimi, la decadente qualità del servizio di Sony rapportata a quello della concorrenza è sotto gli occhi di tutti. L’emblema è probabilmente il mese attuale, dove i giocatori PS4 hanno a disposizione Broforce e Galak-Z. Non fraintendetemi: come ho detto nella mia rubrica specifica sul confronto Plus Vs. Gold, i due indie hanno ottenuto buonissime valutazioni, specialmente Broforce, che ha anche vinto il confronto del Vote-To-Play contro altri indie proposti da Sony, e rifacendomi a mesi precedenti a questo ci sono stati tantissimi giochi indie che si sono rivelate delle splendide sorprese che meritano più di quanto abbiano raccolto. Ma nonostante non si debba mai giudicare un libro dalla copertina – cosa che molti utenti purtroppo fanno, e non solo parlando di PS Plus – chiunque si sente leggermente preso in giro quando all’annuncio dei titoli per Games With Gold (questo mese Sherlock Holmes: Crimini e Punizioni e Lords of the Fallen) segue quello dei giochi per il Plus, due indie bidimensionali action che con tutto il rispetto faticano ad essere confrontati con produzioni ad un budget ben più alto. Ma il problema di fondo non riguarda solamente il mese in corso: la questione va avanti da sin troppo tempo.
L’avvento di PS4 e Xbox One ha praticamente ribaltato la situazione che vi era stata fino a quel momento. Mentre Microsoft non si era mai preoccupata di fornire giochi di un certo peso ai suoi utenti – il multiplayer era sempre a pagamento, ma i giochi gratis sono stati dati solo anni dopo – Sony ha sempre puntato sulla qualità, raggiungendo il picco massimo probabilmente negli ultimi mesi del 2013 e in quelli iniziali del 2014. A pochi mesi dall’uscita di PS4, infatti, il PlayStation Plus è stato capace di regalare perle videoludiche di assoluto valore ai suoi abbonati, parlando di PS3: vi basti pensare a Tomb Raider, il reboot di Crystal Dynamics, o Bioshock: Infinite, o ancora Metro: Last Light, Borderlands 2, Mafia II, Battlefield 3, Payday: The Heist, Far Cry 3. Un’offerta davvero esplosiva, se poi considerate il fatto che per 5 euro al mese (prezzo che da alcuni mesi è lievitato) era possibile avere a disposizione ben sei titoli, vale a dire 2 per PS3, 2 per PS4 e 2 per PS Vita. Se però avete letto bene, abbiamo parlato solamente di titoli regalati su PlayStation 3. Questo perché PS4 non ha (quasi) mai avuto lo stesso trattamento, e gli utenti iniziano davvero a perdere la pazienza.
PlayStation 4 ha debuttato a novembre del 2013, dunque sono passati circa due anni e mezzo dal rilascio dell’ultima console di casa Sony. Il PlayStation Plus, nel frattempo, ha subito diverse variazioni nel tempo, ma sempre con un occhio anche all’ultima console arrivata, che venne fornita già dal lancio di titoli di un certo spessore inseriti nel Plus, pur senza ricorrere ai tripla A: Resogun, Outlast, Contrast, tutti buonissimi titoli che facevano ben sperare per il futuro. Dopo mesi e mesi di magra, e dopo le ovvie lamentele degli utenti che dopo un anno dal lancio della console sentivano il bisogno di qualche titolo più importante, Sony decide di sfoderare il doppio mese AAA, prima con Injustice: Gods among Us, picchiaduro di casa DC Comics con Batman e molti altri personaggi dei fumetti, e inFamous: First Light, espansione stand-alone di Second Son molto molto interessante. Possiamo tranquillamente affermare che da quel momento in poi il PS Plus, perlomeno parlando di PS4, ha subito una gestione terribile, questo probabilmente perché la stessa Sony, che al momento ha un ampissimo vantaggio su Xbox One in merito alle vendite e agli utenti, non ha bisogno di spingere ulteriormente su servizi come PlayStation Plus per ingraziarsi nuovi giocatori. Ma è una strategia del tutto sbagliata. Il colosso giapponese, che sta puntando tantissimo sugli indie a differenza della concorrenza, ha forse trascurato un dettaglio fondamentale: giochi di questo tipo vengono considerati dalla stragrande maggioranza dei videogiocatori come poco importanti.
In due anni e mezzo di Plus su PS4, i titoli veramente degni di nota rimangono pochi, e i titoli AAA (videogiochi ad alto budget di produzione) sono ancora meno. Ai già citati Resogun, Outlast, Injustice e inFamous: First Light aggiungiamo anche il sorprendente Rocket League, il sempre bellissimo Grim Fandango: Remastered e il remake di uno dei titoli più importanti della prima PlayStation, Oddworld: New’n’Tasty, e Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, apprezzato perché rilasciato poco prima di The Phantom Pain e interessante per capire gli antefatti del gioco. E stop. La lista si conclude qui, con nostro grandissimo dispiacere. Nonostante siano davvero tanti i titoli a disposizione del parco giochi PS4, ogni mese siamo “costretti” a sorbirci nuovi indie, alcuni dei quali lo ribadiamo sono davvero ben fatti, ma che spesso non rendono merito ad una console di ultima generazione, specialmente per il fatto che molti di questi sono platform-action realizzati con grafica minimale “pixelosa” che viene sempre sfruttata come omaggio ai giochi più vecchi. Una scusa che può andare bene per 4, 5 mesi, ma che poi diventa insopportabile.
Mentre Microsoft continua nella sua (giusta) aggressiva campagna con Games With Gold, Sony si adagia sugli allori dei dati di vendita, ma a rimetterci sono i suoi affezionati utenti che guardano dal basso i rivali su Xbox One mentre giocano a titoli come Lords of the Fallen o Gears of War 2 (disponibile grazie alla retrocompatibilità). E dire che basterebbe davvero poco per fare contenti gli utenti, almeno una volta ogni 2/3 mesi. Se pensate che ancora in circolazione esistono titoli come Knack (sicuramente non un capolavoro, ma un titolo accettabile), Killzone: Shadow Fall, inFamous: Second Son, Assassin’s Creed IV: Black Flag, Battlefield 4, che ancora non hanno trovato spazio su PlayStation Plus, capirete perché gli utenti ce l’abbiano tanto con Sony. E per una volta non possiamo fare altro che essere d’accordo con la massa: o il PlayStation Plus si rinnova, oppure si assisterà ad un abbandono giustificato da parte di molti utenti.
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