Non mi dilungherò troppo: questa, purtroppo, non è la recensione di Blood and Truth, il nuovo FPS per PlayStation VR che strizza l’occhio ai grandi action hollywoodiani come 007 che è stato inviato alla nostra redazione nel corso della settimana scorsa. Questo nonostante gli embarghi imposti da Sony decadessero proprio questa mattina: difatti, se scorrete in rete, troverete molte review del gioco di London Studio.
Sony PlayStation Italia ci ha infatti consegnato press kit e materiale per parlare del gioco, come vi abbiamo mostrato anche su Instagram. Come ben saprete, da prassi i giochi vengono fatti recapitare alle redazioni diversi giorni prima, se non addirittura settimane (Days Gone ad esempio, che mi arrivò con quasi 3 settimane di anticipo del Day One), per analizzarlo completamente e parlarne poi a tutti i lettori. Tutto sembrava andare per il verso giusto.
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Ma c’è un problema, o meglio: c’è stato un problema molto più grande, fortunatamente risoltosi per il meglio. La mia intenzione, giostrandomi tra lavoro e impegni vari, era quella di sfruttare pienamente il week-end tra sabato e domenica per portare a compimento Blood and Truth (sospetto che non mi manchi molto al finale, ma non sono ancora sicurissimo di ciò) e procedere poi alla stesura della recensione per proporvela nella mattinata di oggi, come da copione.
Il problema nasce sabato mattina, intorno alle 7:20, quando ancora mi trovavo nel mio letto. Sono stato svegliato di soprassalto da una puntura di vespa che si era addirittura infilata nella manica del mio bel pigiamino e aveva deciso di lasciarmi un ricordino per rovinarmi tutto quanto. Non è stata la prima puntura di imenottero che ho subito in vita mia, ma questa ha evidentemente fatto scattare gli automatismi dell’allergia (non sto a tediarvi con spiegazioni medico-scientifiche, da 3 giorni non faccio che ascoltare altro) e BAM: shock anafilattico di quarto grado (per farvi capire, quello più grave del mio è lo stesso che vi manda a salutare il Creatore), eliambulanza in viaggio per raggiungermi in tempo zero, intervento del 118 e io, che nel giro di 40 secondi dalla puntura ero passato dal mio tipico colore pallido ad un bordeaux acceso su tutto il corpo con edema sparso e vista completamente andata, steso a terra sostanzialmente privo di sensi per le successive due ore se non forse per qualche attimo di coscienza sparso qua e là.
Poco da dire, oltre a questo. Il week-end, complice il reparto di allergologia che non opera il sabato e la domenica, l’ho trascorso interamente in ospedale nel reparto di osservazione intensiva, in mezzo a tanti allegri anzianotti che non hanno fatto altro che lamentarsi e urlare per due notti (per poi dormire durante il giorno), e mi sono ripreso completamente. Ieri visite di rito nel primo pomeriggio e poi dimissione dall’ospedale, e si torna a casa a sterminare qualsiasi cosa con le ali si avvicini a me da qui in futuro. In tutto questo sono addirittura finito sulla stampa locale, segno che evidentemente le cose mi sono andate anche troppo bene per come si erano messe. Nella sfortuna, ho avuto una immensa fortuna, quella cioè di non essere solo in casa. Non so se, in caso contrario, sarei qui a raccontarvelo…
Tutto questo, cari lettori che ci leggete, per informarvi che purtroppo la recensione di Blood and Truth non la troverete sulle nostre pagine, oggi. Ritarderà di qualche giorno, arriverà ma non subito, anche perché ora devo recuperare diversi giorni di lavoro arretrato e pensare alla salute, almeno quello concedetemelo. Un abbraccio virtuale a tutti e di nuovo le mie scuse. Ma me la sono vista davvero brutta.
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