Alla ONL della Gamescom, finalmente, Sid Meier e Firaxis hanno mostrato Civilization 7. Sì, finalmente, perché di Civilization 7 non ce n’è mai abbastanza, e questo primo contatto con il gestionale più famoso della Storia (S maiuscola, ovviamente) è molto incoraggiante. Sebbene non siano ancora stati definiti molti elementi del gameplay, in larga parte ancora tenuto segreto dallo studio, c’è qualcosa di cui parlare. Ed è già molto positivo.
In attesa che Civilization 7 esca, l’11 febbraio 2025, diamo uno sguardo al materiale della Gamescom.
Un trailer ricco di Storia
In un trailer carico di nostalgia, che ripercorre le tappe più importanti di una saga che ha fatto la storia (in tutti i sensi), Sid Meier porta i fan a osservare per la prima volta in azione Civilization VII. Ed è subito ora di parlarne. Il gameplay trailer si apre su una visuale aerea di quella che ha tutta l’aria di essere Parigi: vediamo la Tour Eiffel, Notre Dame de Paris e altri edifici dall’architettura tipicamente transalpina, anche se le posizioni e le proporzioni sono chiaramente sballate. Questo, tuttavia, è solo un modo per fare capire ai giocatori fin dove potranno spingersi, e quali grandi città saranno in grado di costruire.
Segue così una panoramica di vari biomi, da sabbiosissimi e caldi deserti con tanto di dromedari al pascolo a fredde tundre ghiacciate, prima di tornare in città e iniziare a giocare con il tempo. Ancora una volta, in tutti i sensi. Una delle sequenze più affascinanti del gioco riguarda un gruppo di velieri, appartenenti probabilmente all’Età Moderna, mentre osservano da lontano un grande ciclone che sta per colpire la zona, a ricordare che gli effetti meteorologici non solo saranno presenti ma rappresenteranno anche un elemento importante da tenere in considerazione per la gestione del proprio impero.
Non è una parola casuale. Lo stesso Meier, nel trailer, utilizza appunto lo sglogan “Build an Empire”, ossia “Costruisci un Impero”, che rimarca sul fatto che in Civilization 7, come da tradizione, si partirà da un piccolo insediamento con l’intento di creare una grande civilità, appunto, in grado di superare la prova del tempo e dominare ogni cosa, costruendo qualcosa di sempre più potente, magnifico e prosperoso. Se lo faremo in modo pacifico oppure no, starà a noi deciderlo. La forza bruta, in qualche caso, sarà necessaria. Ciò che cambierà saranno i modi di utilizzare questa forza. Spade e scudi come i condottieri di un tempo, o bombe nucleari in grado di annientare una città in stile Fallout e tanti saluti ai nemici, col rischio però di creare una reazione a catena che Oppenheimer spostati proprio? Bel dilemma etico…
Il trailer è incentrato sul mostrare soprattuto ai giocatori la notevole quantità di stili artistici e architettonici che Civilization VII metterà in gioco, dando a ogni civiltà connotati precisi e riconoscibili. Anche da qui passa l’evoluzione della serie, che negli anni non si è adagiata sugli allori e anzi mira costantemente a proporre evoluzioni importanti nella sua interpretazione della Storia. Che, comunque, non sarà seguita passo per passo.
Voltare pagina
Una delle grandi novità di Civilization 7, presa probabilmente in prestito da Humankind ma con maggior contestualizzazione, è la possibilità a partita in corso di modificare la propria civilità, anche radicalmente.
Ogni civilità presente nel gioco, infatti, avrà la possibilità di intraprendere percorsi differenti, questo secondo contesti narrativi o attraverso alcune scelte di gioco. La civiltà Egizia, ad esempio, potrà evolversi in quella Songhai. L’antica Roma, seguendo una sorta di percorso storico, passerà le proprie conoscenze ai Normanni, ed eventualmente agli Inglesi. Chiaramente oggi non possiamo dire quali saranno i reali sconvolgimenti che conseguiranno questi passaggi e cambiamenti, e per quello dovremo attendere una prova più approfondita.
Nel nuovo capitolo, gli sviluppatori hanno anche deciso di modificare parzialmente la gestione delle epoche storiche. Le tre ere antica, delle esplorazioni e moderna sono infatti cambiate, e richiederanno molto più tempo per essere pienamente sfruttate dai giocatori e dai loro imperi. Ciò che è rimasto intatto, oltre allo spirito del gioco, è che all’inizio di ogni partita i giocatori scelgono una civiltà con i suoi bonus, le sue speciali unità che lo accopagneranno nella creazione di questo impero, e una mappa caratteristica, insieme a un leader (politico oppure no, a quanto pare ci saranno anche altre tipologie di figure) che rappresenterà la città e i suoi abitanti.
Questi non saranno gli unici elementi innovativi in Civilization 7, ma sicuramente ne sapremo di più nei prossimi mesi e, chissà, con una versione di prova che possa permettere a tutti di dare uno sguardo a questo nuovo e come sempre ambizioso titolo di Firaxis. Il gioco si è mostrato comunque con un comparto artistico e visivo notevolmente importante, che avvicina Civilitazion 7 a quel concetto di videogioco next-gen che ci aspettavamo dal nuovo capitolo della serie di Meier. Speriamo, a questo punto, che anche le dinamiche di gameplay siano state studiate a dovere per incarnare un grande passo evolutivo.
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