Dunque, cosa deve avere un hero shooter per distinguersi veramente in un mercato già saturo da tempo? Pensateci: abbiamo Overwatch che, nel bene e nel male, è ancora il più noto; Valorant, che ci mette però molta più tattica e a proposito uscirà a breve su console; facciamo rientrare nella categoria anche i vari Apex Legends, Team Fortress 2 e Warframe – pure Destiny 2 allora, se vogliamo inserirlo nel contesto. Qual è il vero punto di forza di tutte queste produzioni ancora in forze? Probabilmente, l’aver proposto un modo di giocare e un mondo da giocare carismatici al punto giusto alla community.
Ecco, Concord, in questo momento, appare carino ma allo stesso tempo incapace di toccare le giuste corde emozionali dei giocatori. La beta dei pre-order attualmente in corso su PS5 (anche per gli abbonati a PlayStation Plus, mentre per tutti dal prossimo weekend) e PC, che vuole dare slancio al secondo live service di Sony dopo l’incredibile successo di Helldivers 2 a inizio anno, ci ha messo di fronte a un gioco che ha potenziale, un concept assolutamente non originale che riprende elementi da vari altri titoli per crearne uno nuovo senza troppa inventiva ma comunque divertente da giocare.
La domanda, tuttavia, è sempre d’attualità: sarà possibile per Concord riuscire ad avere successo in un mercato che è già ricolmo di millemila produzioni? Pur considerando che si tratta di una beta, che non rispecchia quindi in toto il prodotto finale, rispondere con certezza “Sì” a questa domanda è molto difficile.
Vero è che la questione successo, a noi, interessa molto poco. Allo stesso tempo, Concord si configura come un game as a service, un gioco cioè che mira a costruire una community di fedelissimi che ogni giorno, o quasi, popolerà i server per divertirsi e giocare in compagnia. Servono carisma, identità, idee interessanti, e una solida infrastruttura con anche un comparto grafico e tecnico non per forza di altissimo valore ma comunque valido. Su questi ultimi elementi, Concord si difende bene, e salvo qualche bug, che nelle fasi beta sono all’ordine del giorno, partecipare alle sessioni PvP 5 contro 5 del titolo di Firewalk è appagante.
Il gameplay è fluido, lo shooting è facile e preciso da assimilare, con un ottimo feeling che persiste anche cambiando radicalmente. C’è persino qualche idea molto interessante in modalità a round, che impedisce ai giocatori di mantenere il proprio Freegunners (gli eroi, per intenderci) per più sessioni consecutive in caso di vittoria, spingendo così la lobby a mantenere sempre fresco il proprio equilibrio. Il problema è tutto il resto.
Concord non sembra possedere una reale identità, e questo è un bel problema. È anzi IL più grande problema della produzione di Firewalk in questo momento. Per quanto divertente per qualche sessione, è difficile riuscire a captare anche solo un elemento davvero distintivo di questo videogioco, esso stesso confuso dalla propria natura. Come Overwatch, si pone come una sorta di esperienza a metà tra un hero shooter e un arena shooter, con i suoi pro e i suoi contro.
Più contro, nel caso di Concord, che è incapace di esaltare sia la componente eroica, con abilità e personaggi che risultano nell’assoluto mare della mediocrità di design proposti – è una mia sensazione, o negli hero shooter ormai non c’è più inventiva a livello di corporature, armature, skin e così via? No, davvero, non troviamo alcuna vera potenziale icona in questo videogioco.
Se da un lato Firewalk ha cercato di dare un senso alla storia intorno a Concord, che in realtà è solo un pretesto per vedere scontrarsi tra loro i membri della nave Northstar, dall’altro si è dimenticata che questo prologo narrativo doveva essere utilizzato per far risaltare i protagonisti. Che invece, banalmente, non risaltano. Non c’è un singolo design davvero originale, così come una qualsiasi frase a effetto che potrebbe innalzare un Freegunner a preferito. Diamine, Overwatch ha costruito un impero sui propri personaggi, e Concord pare non essersene neppure accorto.
Senza scomodare il bilanciamento, di cui parleremo più approfonditamente in fase di recensione dopo un’analisi molto attenta – sì, in questo momento ci sono eroi che distruggono qualsiasi cosa gli si pari davanti e altri Freegunner come i tank (che non si chiamano tank, ma fa lo stesso) che sono più lenti del mio cane quando si deve avvicinare alla bacinella per fare il bagno, ma gli hero shooter sono fatti di continui sali e scendi nelle statistiche, buff, nerf e chi più ne ha più ne metta -, il problema riguarda anche la natura stessa del gioco. Concord si presenta evidentemente come un hero shooter, vuole anche spingere i giocatori a testare tali personaggi in più varianti come nel caso della modalità senza respawn, la più competitiva attualmente in beta. Eppure, il suo gameplay è più vicino a quello di un Destiny.
Mancano le Super, o Ultimate, o mosse finali, chiamatele come volete. Manca un’identità persino alle modalità, tanto che quelle più riuscite sembrano essere quelle dove semplicemente si entra, si sparano un po’ di colpi in tranquillità, si gioca con gli amici in leggerezza, e si saluta la lobby per partire verso altre mappe – piccolo appunto: sono abbastanza carine, anche se infelici nelle scelte artistiche che in modo confusionario hanno cercato di spaziare tra generi e architetture completamente differenti. Manca la velocità tipica di un hero shooter, ma allo stesso tempo risulta essere lento se pensato nella prospettiva del Crogiolo di Destiny.
Poi, intendiamoci: Concord intrattiene, questo sì. Forse al momento attuale non risulta essere in grado di attirare l’attenzione di un giocatore per sessioni lunghissime, ma intrattiene. Giocato con amici, offre qualcosa in più, anche se a livello di tattica c’è ben poco da aggiungere se non, appunto, nelle modalità realmente competitive. Offrendo un gameplay abbastanza solido e accessibile in pochi istanti, è quindi semplice da assimilare, grazie anche al già citato feeling con le armi molto naturale. Eppure, manca qualcosa.
Riconosciamo che Firewalk ha dedicato grande cura al progetto, ma forse nel tentativo di renderlo più appetibile a una vasta pletora di giocatori, ha finito col cambiare fin troppi elementi della sua natura. Manca poco meno di un mese alla sua uscita, quindi difficilmente le cose saranno diverse al day one di Concord. Per ora, però, c’è ancora del lavoro da fare – se non è troppo tardi.
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