Home Videogiochi Speciali Crash Bandicoot | Storia di un cartone animato mai esistito (o quasi)

Crash Bandicoot | Storia di un cartone animato mai esistito (o quasi)

In occasione dell’arrivo di Crash Bandicoot 4: It’s About Time su Steam, ma soprattutto del sempre più vicino reveal di quello che dovrebbe chiamarsi Wumpa League, abbiamo deciso di raccontarvi in questo breve speciale la storia del cartone animato di Crash che non è mai esistito – o quasi.

All’epoca di PS1, forse nessuno in Naughty Dog pensava che quello che stavano creando, che sarà conosciuto con il nome di Crash Bandicoot, sarebbe diventato una mascotte della console Sony e uno dei personaggi più conosciuti di sempre – ne abbiamo parlato più approfonditamente nella nostra retrospettiva di alcuni anni fa, realizzata in occasione dell’uscita della N. Sane Trilogy. Il marsupiale si impose da subito grazie al suo stile semplice ma perfetto, differenziandosi quanto basta da altri platform in voga e proponendo un nuovo tipo di esperienza.

La software house, all’epoca indipendente prima di entrare nell’orbita di SIE ed essere acquisita in seguito, lavorava insieme a Universal, e sin dal primo gioco della serie era chiaro che questo team avesse una marcia in più. Crash Bandicoot ha ad esempio una notevole sequenza d’apertura, qualcosa che un mostro del genere come Super Mario 64 si sognava (ma possiamo citare altri brillanti esempi, come Banjo-Kazooie).

La storia del gioco originale di Crash, come per tanti platform, non è particolarmente complessa. Neo Cortex vuole conquistare il mondo, e sceglie di iniziare da un arcipelago di tre piccole isole. Su queste isole, Cortex sperimenta sugli animali, trasformandoli nei suoi servi: koala, procioni, potoroo, bandicoot, tutti vengono sottoposti agli esperimenti dello scienziato, la cui storia viene anche esplorata con i geniali Nastri Flashback di Crash Bandicoot 4. Proprio Crash è un altro di questi esperimenti, ma il suo cervello è così confuso che rompe la macchina (anche se… beh, vi rimandiamo al già citato Crash 4) facendo fallire il test. Il bandicoot, caduto dalla torre del castello di Cortex, si ritrova la mattina successiva sulla spiaggia dell’isola N. Sanity, ma qui scopre che la sua ragazza, Tawna, è rimasta imprigionata. Da qui, ovviamente, partono gli eventi del gioco, che portano il protagonista a percorrere tutte le tre isole per riuscire a salvare la sua amata.

Questa, in soldoni, è la trama che apre gli eventi di Crash Bandicoot, ma non molti sanno che Naughty Dog aveva in mente di proporla sotto forma di un vero e proprio cartone animato.

LEGGI ANCHE: Speciale: la storia di Crash Landed, il gioco che doveva rivoluzionare Crash Bandicoot

Il tentativo di Naughty Dog

La scena iniziale di Crash Bandicoot era stata infatti sviluppata inizialmente non con il motore di gioco, come sarà visibile nella versione finale, bensì come un cartone animato in due dimensioni. Il prototipo è trapelato in rete ormai molti anni fa grazie al produttore originale David Siller, e, come potete vedere qui sotto, avrebbe raccontato l’incipit del gioco con qualche dettaglio in più che è stato forzatamente rimosso a causa del passaggio all’animazione tridimensionale.

Il team aveva creato anche il finale in questo stile, prima che Sony cambiasse idea.

Sfortunatamente per Naughty Dog, infatti,a Sony voleva che Crash dimostrasse la potenza tecnologica di PlayStation in ogni occasione, e ciò significava che il cartone animato non poteva andare bene. Sony voleva che tutto, in Crash Bandicoot, fosse realizzato con il motore di gioco, e questo portò il team a dover abbandonare l’idea del prologo animato per realizzarlo in continuità con il resto del titolo. 

Resta tuttavia interessante notare che nel prologo animato erano presenti anche tipologie di animali che non sono stati poi inseriti nel prodotto finale, probabilmente per i limiti tecnologici della console. Nell’intro, come potete vedere qui sopra, era ad esempio presente un alligatore, chiaro richiamo ai fratelli Komodo Joe e Komodo Moe, che in realtà debutteranno solo in Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back. Naughty Dog aveva quindi già alcune idee per il futuro, che non si concretizzarono da subito con il primo capitolo.

Non è però finita qui, perché Crash è stato a un passo dal diventare un cartone animato anche in un’altra occasione, molti anni più tardi. E no, non parliamo del tentativo effettuato con Crash of the Titans nel 2007, altro progetto cancellato sul nascere.

La serie Activision che non vedremo mai

All’inizio del 2021 è salito alla ribalta un video, inizialmente trapelato tramite Reddit, che mostrava i filmati di prova di una misteriosa serie animata, che secondo l’autore del post sarebbe stata realizzata da Activision in collaborazione con Amazon, e in lavorazione per circa un anno prima di essere cancellata.

Le clip sono state visibili per alcune ore, prima che Activision le facesse rimuovere, confermando quindi che si trattava effettivamente di materiale protetto da copyright trapelato senza permesso. Lo stile dell’animazione, di cui potete vedere uno screenshot qui sotto, sarebbe stato molto semplice e in due dimensioni, e, a giudicare dal filmato, la serie animata sarebbe stata ambientata all’inizio della storia di Crash subito dopo la sua mutazione da parte di Cortex.

In realtà c’è ben poco da dire, oltre a ciò. La storia della serie animata di Crash Bandicoot si perde tra i tanti rumor del web, e non è chiaro ad esempio per quale motivo Amazon e Activision abbiano abbandonato l’idea di trasformare il franchise in una serie animata.

L’unica apparizione di Crash nel mondo dell’animazione, dunque, resta finora il cameo in Skylanders, serie animata Netflix dedicata al ben noto franchise di Activision. Un Crash che, comunque, era molto diverso da quello a cui eravamo abituati, ma chissà se un giorno il marsupiale proverà il grande passo. Del resto, Mario lo farà a breve, e anche in questo caso il taciturno idraulico non sarà più tanto taciturno. Ci riuscirà anche Crash?

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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