Sono ormai passati 4 anni da quando Hideo Kojima abbandonò Konami dopo i problemi riscontrati nello sviluppo di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Sviluppo che, come ricorderete, costrinse Kojima a pubblicare il titolo con diversi contenuti tagliati, rendendolo probabilmente il peggior Metal Gear di sempre (narrativamente parlando). Oltre a The Phantom Pain, Kojima fu costretto ad abbandonare anche il progetto Silent Hill, di cui rimane il famoso “Playable Teaser”. Lo sviluppatore giapponese, tuttavia, non si è buttato giù di morale. Nel 2016 è infatti atornato in occasione della conferenza Sony dell’E3 2016 pronunciando tre semplici parole: I am back. Qualche mese dopo, libero di poter spirgionare il proprio genio, Kojima ha annunciato Death Stranding, nuova IP in esclusiva PS4. Nonostante i molti trailer di presentazione, molte cose (se non tutte) restano ancora poco chiare. Vi presentiamo quindi l’anteprima di Death Stranding, in cui cercheremo di esporvi i dettagli e le teorie sul gioco.
LEGAMI
Protagonista della storia è Sam (Norman Reedus), un fattorino che, a quanto pare, ha il compito di riunire gli Stati Uniti. Nell’ultimo trailer vediamo infatti Sam parlare con la presidente degli Stati Uniti. Si tratta di una donna, malata terminale, molto legata a Sam, come si evince dal dialogo informale tra i due. Ma cosa significa riunire gli Stati Uniti? Questa è la prima domanda di cui non abbiamo una risposta certa. Kojima ha solo precisato che i legami saranno parte fondamentale del titolo. Legami che, a quanto pare, non sembrano influenzare la sola narrativa ma anche il gameplay stesso, andando a creare un genere videoludico rivoluzionario e mai visto prima. In particolare, sembra che il titolo potrebbe avere un multiplayer asincrono in cui le azioni di un giocatore (reale) influenzano la progressione di un altro. In ogni caso nel corso della storia avremo a che fare con le BT (Beached Things), creature dall’aspetto umanoide che sembrano collegate tra di loro tramite cordoni ombelicali, con riferimento, anche in questo caso, al tema dei legami. Sappiamo altresì che tali creature si presentano con la pioggia, in grado di distorcere il tempo. Dai trailer appare chiaro che per evitare i BT dovremo ricorrere al Bridge Babe, un bambino chiuso in una capsula di vetro e collegato a noi tramite una spina. Molti saranno gli incontri con alleati e nemici, come si evice dall’ultimo trailer rilasciato. In entrambi i casi Kojima ha deciso di non badare a spese, assoldando un cast di tutto rispetto. Presenti ad esempio, oltre al già citato Norman Reedus, Guillermo del Toro, Nicolas Winding Refn 0, Lea Seydoux. La cosa certa è che avremo a che fare con una narrativa profonda e intrigante che conterrà, con molta probabilità, una profonda critica sociale, come da abitudine di Kojima.
ESPLORAZIONE, GRINDING, STEALTH E SPARATORIE
Analizzando il gameplay visto nell’ultimo trailer rilasciato, Death Stranding sembra avere sfumature di più generi videoludici. In primo luogo il titolo è un open-world con probabili componenti GDR che ci permetteranno di migliorare alcune abilità di Sam. L’intera mappa, con abientazioni vaste e varie, sarà interamente esplorabile grazie a precisi strumenti in dotazione di Sam. Per superare i dislivelli della mappa verranno in nostro aiuto una scala allungabile o una corda. Si tratta di una meccanica che rivoluziona quanto visto fino ad ora. Uncharted, Assassin’s Creed o Tomb Raider sono titoli che prevedono tutti una scalata a mani nude e con appigli pressoché scriptati. In Death Stranding, invece, avremo l’opportunità di piazzare i sopra citati oggetti in ogni zona, in quanto dotati di una propria fisica. Il titolo ha anche sfumature stealth, sebbene Kojima abbia tenuto a precisare che non sarà un “Metal Gear like“. Le fasi stealth ci permetteranno di nasconderci tra l’erba ma, se troppo vicini, i nemici potrebbero comunque scoprirci. Se scoperti starà a noi decidere se aprire il fuoco o schivare i nemici grazie al combat system ideato da Kojima. In ogni caso, la fuga sarà agevolata da una moto, veicolo che probabilmente ci accompagnerà per tutta l’avventura. Durante gli spostamenti Sam avrà con sé diversi materiali, visibili a schermo sotto forma di zaini o casse. Materiali che forse nascondono un sistema di grinding, simile a quello visto in Peace Walker o nello stesso The Phantom Pain. In sostanza, per sbloccare nuovi equipaggiamenti, potremmo dover raccogliere materiali di diverso tipo. A tal proposito, non è ancora chiaro se il trasporto dei materiali inciderà o meno sulla mobilità di Sam al superamento di un certo peso.
SOTTOSOPRA
In Death Stranding anche il Game Over sembra diverso da quello a cui tutti siamo abituati. Una volta morti saremo infatti catapultati in un mondo parallelo, un po’ come il sottosopra di Stranger Things. Se così fosse Death Stranding non prevederebbe una morte vera e propria ma ci obbligherebbe in qualche modo a trovare una soluzione per tornare nel mondo “reale”. Sembra inoltre che il mondo alternativo ci permetta di rivivere momenti del passato, a causa della distorsione temporale causata dai BT. Anche dal punto di vista grafico, Death Stranding promette di stupire. La mappa di gioco offrirà ambientazioni ispirate e quanto più varie. Lo stesso Kojima ha tenuto a precisare che tutto quello che vedremo in lontananza sarà esplorabile. Ci ritroveremo ad esplorare montagne innevate, immense pianure verdi ricche di vegetazione o, ancora, distese rocciose. Gli stessi personaggi godranno di animazoni perfette e saranno pressoché identici alla loro controparte reale.
Questi dunque tutti i dettagli e le teorie su Death Stranding. Non ci resta che attendere l’8 novembre per svelare tutti i segreti che il titolo ha ancora in serbo per noi.
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