Se già le prime recensioni non hanno delineato un quadro positivo per Forspoken, arriva anche l’analisi di Digal Foundry a gettare ulteriori ombre sul gioco di Luminous Productions.
Oggi esce su PS5 e PC Forspoken, la nuova produzione di Luminous pubblicata da Square Enix. La nuova IP è stata presentata all’epoca del reveal della console Sony, e aveva attirato una discreta dose di interesse tra il pubblico.
Purtroppo però, come vi abbiamo riportato ieri, le recensioni della stampa specializzata non sono state particolarmente accondiscendenti nei confronti del gioco. Forspoken, a quanto riferito, rientra nella fascia media dei prodotti, e non ha certo stupito quanto sperato.
A queste analisi si aggiunge oggi quella squisitamente tecnica realizzata da Digital Foundry, che non ci è andata leggera con il gioco Square Enix. John Linneman, che ha realizzato l’analisi tecnica, ha elogiato alcuni aspetti di Forspoken, ma si è duramente scagliato contro altri.
Tra i pregi della produzione, Linneman segnala i caricamenti istantanei (la durata massima è di un paio di secondi, se non anche meno), e il team di sviluppo ha fatto un buon lavoro nel dettagliare ambienti e modelli grazie alla progressione del Luminous Engine. Il motore fa il suo dovere anche con la protagonista, Frey, le cui animazioni sono eccellenti. Buona anche la resa dei capelli, il mantello di Frey, l’accessibilità offerta dal team di sviluppo e le varie opzioni grafiche, che offrono valide alternative.
Purtroppo, Linneman ha riscontrato però alcuni importanti problemi. Uno tra tutti è l’illuminazione, talmente arretrata da essere considerata inferiore a quella di Final Fantasy XV, realizzato con lo stesso engine ma pubblicato nell’ormai lontano 2016. Il ray tracing in particolare, che viene sfruttato per le ombre, viene applicato dal Luminous solo su entro una certa distanza dalla protagonista, rendendo spiacevole la transazione tra le ombre in tempo reale e le shadow map precalcolate. Il ray tracing, segnala DF, non è poi applicato su tutti gli elementi a schermo, escludendo ad esempio l’erba.
In generale, a conti fatti, FF15 risulta essere superiore a Forspoken sotto molti aspetti, tecnicamente parlando. L’occlusione ambientale è stata praticamente esclusa dal gioco finale, rendendo le ambientazioni meno realistiche. Linneman ricorda che aspetti di questo tipo erano notevolmente migliori appunto nel citato gioco di Square Enix del 2016, o addirittura in Assassin’s Creed: Unity del 2014.
Problemi anche per il framerate: mentre la Ray Tracing Mode riesce a mantenere abbastanza costantemente gli fps, ci sono grossi problemi con la mode Qualità, che registra numeri sotto i 20fps. Nonostante questo, anche la risoluzione risente pesantemente di alcune scelte poco chiare, arrivando a picchi negativi di 720p in totale constrasto con le specifiche con le quali la produzione è stata presentata.
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