A 17 anni di distanza da Dragon Ball: Budokai Tenkaichi 3, Bandai Namco e Spike Chunsoft sono tornati alla carica con un nuovo capitolo dedicato a Goku e compagni.
Non ci troviamo di fronte però ad un Budokai Tenkaichi 4 ma a Dragon Ball: Sparking! Zero, in onore del nome con cui la serie era conosciuta sul suolo giapponese.
Un progetto che, inevitabilmente, ha colpito i cuori di tutti i giocatori di vecchia data, causando un effetto nostalgia decisamente rilevante. Basti pensare che i preordini del gioco hanno superato quelli di Call of Duty Black Ops 6 e Monster Hunter: Wild.
I ragazzi di Spike Chunsoft saranno riusciti a creare un gioco degno dell’hype che si è creato attorno al loro progetto?
Ecco a voi dunque la recensione dedicata a Dragon Ball: Sparking! Zero.
What if?
La modalità principe di Db: Sparking! Zero è rappresentata dagli “Episodi Battaglia“. Si tratta fondamentalmente della classica campagna single player in cui poter rivivere i momenti salienti della saga.
In questo caso però gli sviluppatori non si sono limitati a portare una carrellata di scontri seguendo la linea temporale degli eventi ma hanno piuttosto pensato di strutturare le battaglie sulla base del personaggio scelto. La modalità ci permette infatti di rivivere le storie di otto personaggi diversi (Goku, Vegeta, Trunks del Futuro, Gohan, Piccolo, Freezer, Jiren e Black Goku) accedendo agli incontri più famosi della saga.
Le novità non terminano qui perché la Story Mode prevede anche delle linee alternative, permettendoci di vivere situazioni del tutto inedite. Un’aggiunta che abbiamo apprezzato molto e che porta un po’ di varietà ad una storia che ormai abbiamo giocato e visto migliaia di volte.
Per sbloccare questi “What If” dovremo soddisfare delle condizioni durante la battaglia o semplicemente prendere una decisione che ci verrà espressamente richiesta.
Nel complesso, le storie alternative risultano gradevoli dando luogo a situazioni davvero interessati anche se vi sono alcune occasioni in cui i cambiamenti sono davvero minimi.
Oltre agli episodi battaglia, Sparking! Zero include anche tante altre modalità single player tra cui “Battaglia“, in cui potersi scontrare fino ad un massimo di 5Vs5 con la CPU o contro un nostro amico, “Torneo Mondiale” in cui poter giocare e personalizzare i Tornei (Tenkaichi, Cell Game o del Potere) e “Super allenamento“, in cui poter provare le mosse dei tanti personaggi del roster.
Le sessioni di allenamento sono particolarmente utili per padroneggiare a dovere il gameplay, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Questo perché la CPU risulta abbastanza ostica obbligandoci a sfruttare tutte le meccaniche disponibili.
Vi basti pensare che nel momento in cui stiamo scrivendo queste righe alcuni utenti si sono lamentati del livello di sfida, soprattutto negli scontri contro avversari giganti (Vegeta Ozaru ad esempio).
Fortunatamente è sempre possibile selezionare il livello di difficoltà nel caso in cui doveste trovare le battaglie troppo ostiche.
Degna di nota la possibilità di personalizzare le battaglie andando a creare scontri inediti. Non andremo a selezionare solo i personaggi che si scontreranno, ma anche dialoghi, scene di intermezzo e arene. L’unico limite sarà rappresentato dalla nostra immaginazione in quanto i parametri a nostra disposizione sono davvero tantissimi. La cosa che più abbiamo apprezzato è la possibilità di poter condividere le battaglie create con la community. Una scelta che indubbiamente aumenta la longevità e la rigiocabilità del gioco.
A tutto ciò si aggiungono anche le “Battaglie Bonus” che ci permettono di ottenere Zeni, moneta virtuale del gioco e le battaglie online con gli altri giocatori.
In ogni incontro si nasconde uno scontro
Anche se ricordiamo i Budokai Tenkaichi come degli ottimi giochi, ad onore del vero, il loro gameplay non era così perfetto. Ci trovavamo davanti ad enormi problemi di bilanciamento e ad un sistema di combo che permetteva di concatenare colpi pressoché infiniti senza alcuna possibilità di poter contrattaccare. Insomma, uno stile di gioco pensato per divertire e nulla più.
Anche con Sparking! Zero ci troviamo di fronte ad un gameplay volto al divertimento ma con meccaniche decisamente più profonde che permettono di dare vita a scontri combattuti fino all’ultimo istante.
Il sistema di gioco è basato principalmente sulle combo, facili da concatenare attraverso la pressione di pochi tasti. Ai classici calci e pugni è possibile legare le mosse energetiche, grazie alla barra del Ki che potremo caricare durante il combattimento.
Il raggiungimento dell’aura massima ci permetterà inoltre di attivare la “Modalità Sparking” con cui usare nuove abilità e la mossa speciale di ogni personaggio. Inutile dire che quest’ultime risultano realizzate meravigliosamente, facendoci rivivere le migliori battaglie dell’anime.
Ciò su cui gli sviluppatori hanno lavorato molto riguarda il sistema di difesa, incentrato principalmente su teletrasporti e contrattacchi. Utilizzando dei punti abilità potremo infatti deviare colpi più o meno pesanti, riuscendo addirittura a stordire il nemico o a sorprenderlo alle spalle. Il tutto si gioca quindi su tempismo e reattività. La stessa parata risulta molto efficace se attivata nel momento esatto. Oltre a poter parare alto o basso, potremo eseguire una parry che ci teletrasporterà alle spalle del nemico.
Inutile dire che tale sistema da vita a scontri epici e adrenalinici in cui tutto potrà cambiare in pochi secondi.
Ad aumentare il ritmo di gioco troviamo un ottimo sistema di auto-targeting, che permette di restare agganciato al nemico nonostante gli spostamenti tridimensionali. Ad agevolare ciò troviamo anche gli scatti con cui è possibile scagliarsi con impeto contro l’avversario.
Una scelta quasi doverosa senza cui gli scontri sarebbero diventati più lenti e poco dinamici, considerando la vastità delle arene di gioco.
Un roster potentissimo
Il roster di Dragon Ball: Sparking! Zero è probabilmente uno dei più vasti mai visti in un picchiaduro. Tra traformazioni e versioni alternative troviamo oltre 180 personaggi, spaziando da Dragon Ball Z a Dragon Ball GT e ai più recenti Dragon Ball Super e Dragon Ball Daima.
Come è facile pensare un roster così ampio potrebbe portare ad una ripetizione dei pattern ma fortunatamente non è questo il caso. Il team di sviluppo ha infatti creato pattern unici per la quasi totalità dei personaggi e anche tra le diverse versioni dello stesso combattente.
Tra l’altro, durante gli incontri, potremo decidere se usare una versione già potenziata o se eseguire le trasformazioni nel corso del combattimento, andando a renderemo il tutto molto più dinamico. Inoltre, se nel team avremo un personaggio adatto, potremo eseguire una fusione cambiando completamente le carte in tavola.
Nonostante il buon lavoro svolto sul gameplay, che risulta più tecnico del previsto seppur non raggiunga per ovvi motivi quello di Dragon Ball: FighterZ, risultano presenti alcuni problemi di bilanciamento tra i personaggi.
Problemi che potranno essere risolti andando a modificare le statistiche dei combattenti con delle patch correttive.
Per quanto riguarda il roster in sé per sé, Spike Chunsoft ha deciso di non rendere disponibili tutti i combattenti fin dall’inizio, richiedendoci di sbloccarli tramite le varie modalità disponibili.
Una scelta che abbiamo apprezzato e che invoglia il giocatore a spaziare tra le varie attività disponibili.
La cura nella creazione di ogni combattente è visibile anche spolpando il sistema di personalizzazione attraverso cui è possibile selezionare costumi, accessori, gesti e pose. Tutto ciò sarà sbloccabile tramite Zeni, ottenibili giocando alle varie modalità o portando a termine “Ordini Zeno” e “Timbri Whis“. Presenti anche le Sfere del Drago con cui è possibile evocare il Drago Shenron (presenti anche Polunga e il Super Drago Shenron) e ottenere ulteriori premi.
Unreal SSj 5
Per la creazione di Dragon Ball:Sparking! Zero, Spike Chunsoft si è affidata all’Unreal Engine 5, motore grafico di proprietà di Epic Games che sta spopolando tra i giochi di questa generazione.
Per non scendere a compromessi tecnico grafici il team ha deciso di rilasciare il gioco solo su PS5 Xbox Series X/S e PC, escludendo quindi l’enorme base installata di PS4 e Xbox One, rinunciando a diverse vendite “sicure”.
Come solito la grafica di Dragon Ball: Sparking! Zero è realizzata con uno stile in Cell Shading rifacendosi a quanto visto nell’anime.
I personaggi sono realizzati con estrema cura così come le arene di gioco, con tantissimi elementi distruttibili.
Il vero fiore all’occhiello è rappresentato dai particellari e dagli effetti di luce delle onde energetiche durante le mosse speciali. In questi casi abbiamo assistito a sporadici cali di frame rate che però rimangono stabili durante le fasi più coincitate del combattimento.
Durante la battaglia noteremo inoltre i combattenti riempirsi di graffi e contusioni e i vestiti ridursi in brandelli.
L’unica vera pecca riguarda la mancanza del cross play, feature ormai imprescindibile per i giochi che hanno un comparto online. Stesso discorso dicasi per le partite in split-screen, che possono essere giocare solo nella Stanza dello Spirito e del Tempo a causa di problemi di ottimizzazione con le altre arene.
Un vero peccato che speriamo possa essere sistemato in futuro. Per dovere di cronaca segnaliamo anche il doppiaggio in inglese e in giapponese con sottotitoli in italiano e un comparto audio ben realizzato.
Ringraziamo Bandai Namco Italia per il codice review fornitoci
Riassunto
Riassunto
Dragon Ball: Sparking! Zero rappresenta il titolo definitivo della saga creata da Akira Toriyama. Il lavoro svolto da Spike Chunsoft è davvero notevole portando alla luce un progetto pensato per fare divertire tutti i fan della serie, permettendo di simulare gli epici scontri dell'anime grazie ad una struttura tridimensionale e ad un roster vastissimo. Il tutto condito da un gameplay sufficientemente tecnico che permette di affrontare match dinamici e imprevedibili. Certo non ci troviamo ai livelli di altri picchiaduro (Tekken 8, Street Fighter 6 o lo stesso Dragon Ball: FighterZ) ma d'altro canto l'obiettivo di Sparking! Zero non è quello di avere un gameplay volto al comparto competitivo.
Pro
Tantissimi contenuti Roster estremamente ampio Le alternative alla Storyline sono una buona aggiunta Gameplay più tecnico del previsto...Contro
Manca il cross play Lo split screen è disponibile solo nella stanza dello spirito e del tempo ...ma rimane qualche problema di bilanciamento- Concept & Trama9
- Gameplay8.5
- Comparto Artistico8.5
- Comparto Tecnico8
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