Sebbene sia ancora avvolto dal mistero, Dragon Quest XII: The Flames of Fate, ha fatto recentemente parlare di sé per mezzo di Yuji Horii, il creatore del franchise.
Stando a quanto affermato dall’artista giapponese, il prossimo titolo della famosissima saga vedrà introdurre diverse novità, tra le quali vi è il sistema di combattimento. Horii ha infatti anticipato che il nuovo combat system sarà rinnovato quasi completamente, in modo da offrire un’esperienza più coinvolgente e dinamica.
Secondo le informazioni emerse, al momento attuale Dragon Quest XII godrebbe di un prototipo perfettamente funzionante delle meccaniche di lotta, il che farebbe ben sperare per lo stadio di sviluppo dell’opera, che è comunque ancora alla ricerca di personale.
Ciononostante, il creatore nipponico ha anche pubblicato una lettera ai giocatori di tutto il mondo, che di seguito vi riportiamo:
Ciao. Mi chiamo Yuji Horii.
La saga di Dragon Quest ha festeggiato finalmente il suo 35° anniversario. Vorrei ringraziare tutti i fan che hanno supportato Dragon Quest per così tanto tempo e tutti i numerosi membri dello staff che sono stati coinvolti nel progetto. Grazie mille.
Abbiamo annunciato ufficialmente il nostro ultimo titolo, “Dragon Quest XII: The Chosen Fate of the Flame”, e questa volta vorrei parlare del reclutamento del nuovo staff di sviluppo.
Il titolo precedente, “Dragon Quest XI: Echi di un’Era Perduta” era il culmine della serie, una “storia degli eroi” che poteva essere giocata su qualsiasi hardware (PS4, 3DS, Nintendo Switch, Xbox, PC) e in 2D o 3D.
Già questa è stata una nuova sfida, ma con “Dragon Quest XII” vogliamo alzare ulteriormente l’asticella. Innanzitutto, il combat system verrà completamente rinnovato. La storia è finita e tutto ciò che dobbiamo fare ora è implementarla, ma è un grande gioco, quindi ci vorrà del tempo per completarlo.
La vita è un gioco di ruolo.
Ricordiamo infine che Dragon Quest XII: The Flames of Fate è stato annunciato nel maggio 2021, ma senza alcun altro dettaglio in merito al periodo di uscita e le piattaforme di destinazione che, a questo punto, potrebbero essere unicamente le nuove ammiraglie casalinghe, visto il lasso di tempo che ancora manca per il termine dei lavori.
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