All’epoca della sua uscita, The Last of Us: Parte 2 fu ampiamente criticato da una gran quantità di giocatori, soprattutto a causa dei risvolti narrativi sorprendenti. Neil Druckmann, poco dopo l’uscita del finale di stagione della serie HBO, è tornato a parlare di quel particolare momento, affermando che le critiche non lo hanno destabilizzato.
Parlando con GQ della seconda stagione già confermata, che esplorerà, seppur in parte, la storia di Parte 2, Druckmann ha infatti spiegato che non è interessato alle critiche mosse dai giocatori, in quanto l’intento non è quello di proporre una serie che possa piacere a tutti ma trasporre quella storia:
Non mi interessa. Il modo in cui reagiscono è una cosa, che è completamente al di fuori del nostro controllo. Quindi, come possiamo realizzare la migliore versione televisiva di quella storia? Questo è il problema con cui lottiamo ogni giorno.
Il co-creatore della serie The Last of Us Craig Mazin ha fatto eco a Druckmann, menzionando che ciò significa che il pubblico è coinvolto emotivamente. “Nella misura in cui le trame spingono le persone alla rabbia, alla confusione, alla delusione”, ha detto Mazin. “Beh, questo, suppongo, è preferibile al peggior risultato possibile, che è l’indifferenza.”
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La serie è nata dalla mente di Naughty Dog, autori del primo videogioco nel 2013. Lo studio è ora impegnato sul multiplayer di The Last of Us, il cui titolo potrebbe essere Factions, e sta anche lavorando a un nuovo gioco per PS5. Naughty Dog sta infatti assumendo nuovo personale, tanto da segnalare le posizioni aperte ai dipendenti recentemente licenziati da Xbox, Riot e Google.
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