Dopo sette anni, è finalmente arrivato il momento di Dying Light 2. Abbiamo voluto attendere un po’ prima di scrivere e pubblicare la recensione per poter garantire una visione completa e piena del prodotto. Il titolo, erede del primo capitolo ambientato ad Harran, dimostra di poter fare molto meglio rispetto a un gioco che già, per le proprie meccaniche e il peculiare sistema di parkour, aveva fatto innamorare migliaia di videogiocatori. L’impressione che il nuovo lavoro di Techland dà, è infatti quella di estremizzare gli aspetti più piacevoli e intrattenenti del primo Dying Light, implementandoli con numerose novità che rendono questo un prodotto intensamente fruibile e divertente da giocare.
Come ben sappiamo, i numerosi rinvii hanno fatto scaturire diverse polemiche tra gli utenti in attesa di questo titolo che, alla sua uscita, ha ricevuto non poche critiche di ogni tipo. Bug che non permettono di proseguire nella storia, problemi grafici, “storia già vista” e molto altro ancora. Ma quanto, di tutto questo, è vero? Dopo aver completato la storia principale di Dying Light 2, con numerose missioni secondarie annesse e attività svolte, mi sento di poter analizzare nel dettaglio (senza spoiler) quello che è, senz’ombra di dubbio, uno dei titoli più completi visti negli ultimi anni.
Versione provata: PC.
Un mondo vecchio, visto con nuovi occhi – La storia e l’ambientazione
Dying Light 2 inizia con la comparsa di un vecchio amico, Spike, già conosciuto oltre 20 anni prima. Questo, nei primissimi minuti di gioco, ci presenta un mondo distrutto dal virus proveniente da Harran, quando corre l’anno 2036. Il protagonista, un pellegrino di nome Aiden, è in cerca della sorella che non vede da moltissimi anni; più nello specifico da quando, insieme al protagonista stesso, veniva sfruttata da uno scienziato di nome Waltz per fare degli esperimenti riguardo al virus.
Inizia così il viaggio di Aiden verso Villedor, una delle ultime città rimaste in piedi, con la speranza di ritrovare Mia, la sorella del protagonista. Ci troviamo subito di fronte a due fazioni, più una terza che potremmo considerare come “outsider”:
- I sopravvissuti, rifugiati all’interno del Bazar, dove andremo sin da subito alla ricerca di informazioni riguardanti Mia.
- I pacificatori, che hanno l’obiettivo di mantenere l’ordine nei luoghi da loro governati, con le buone quando possibile, ma passando alle maniere forti se necessario.
- I rinnegati, i quali, insieme al Dr. Waltz, hanno come unico scopo quello di trovare la chiave del GRE per realizzare un piano misterioso.
Nei panni di Aiden, con il proseguire delle missioni e completando diverse attività, potremo decidere di affidare un determinato territorio ai sopravvissuti piuttosto che ai pacificatori, con conseguenti ricompense sbloccabili in base alla fazione che sceglieremo di supportare.
La trama di Dying Light 2 non è mai troppo banale e sin dall’inizio riesce a coinvolgere il giocatore, che col trascorrere delle imprese principali (le classiche main quest) viene a scoprire in maniera sempre più profonda la storia di un mondo ormai rovinato dall’epidemia. Il personaggio di Aiden è realizzato in maniera estremamente dettagliata, con un carisma che permette di sentire in maniera concreta ciò che accade intorno a lui. I personaggi secondari, come Hakon e Lawan, amici del protagonista, sono a loro volta pieni di vita e si fanno sentire: la relazione tra Aiden e gli ultimi sopravvissuti è percepibile come un qualcosa di intimo e profondo, in maniera anche sorprendente. Anche l’antagonista principale del titolo, il Dr. Waltz, è un personaggio ben formato e brutale, capace di dare quel senso di sfida necessario in un gioco così pieno d’azione.
Proseguendo nel gioco avremo la possibilità di effettuare delle scelte che hanno un vero e proprio impatto sulla storia, la quale potrà concludersi in diversi finali in base alle decisioni prese dal giocatore. Questo tipo di narrazione porta ad avere un personaggio protagonista con caratteristiche tutte proprie e che, di fronte a scelte anche molto spesso drammatiche, ha la libertà di preferire una via piuttosto che un’altra. In questo modo si può avere un Aiden più legato alle relazioni che si vengono a creare con gli altri personaggi, piuttosto che uno più cinico e determinato nel compiere la propria missione, a costo di perdere delle amicizie. La storia di Dying Light 2 scorre in maniera piacevole, senza pretendere di impressionare il giocatore con colpi di scena impensabili ed eccessivi, ma riesce a mantenere una sua sobrietà che, alla fine, risulta pienamente intrattenente.
Il post-game permette di riprendere tutte le missioni non compiute prima della fine del gioco, oltre che a esplorare l’intera mappa in cerca di equipaggiamento più forte. Si possono in questo modo recuperare anche tutti i vari collezionabili (lettere, registrazioni audio, foto…) che non erano stati precedentemente trovati dal giocatore. Al momento non è disponibile un New Game Plus, ma gli sviluppatori hanno affermato che ci stanno già lavorando, così da fornire agli utenti una nuova esperienza ancora più ampia e difficoltosa. Techland ha inoltre assicurato un continuo supporto, tramite il rilascio di nuovi DLC e update gratuiti, per almeno altri 7 anni.
Buona quantità, ma la qualità? – Missioni extra e meccaniche di gioco
Le quest secondarie sono a volte un po’ ripetitive: spesso bisogna andare in un determinato luogo, liberarlo dagli infetti o dai banditi e concludere la missione ritornando dai vari personaggi che, in cambio, offrono armi e oggetti di valore. Tuttavia, le diverse storie non sono quasi mai insipide e offrono quelle ore extra che rendono Dying Light 2 un titolo estremamente longevo (come vi avevamo già anticipato).
Le attività “terziarie”, come sbloccare i mulini a vento, liberare gli accampamenti dei banditi e recuperare il bottino dalle anomalie del GRE aggiungono ulteriore carne al fuoco in un mix ben bilanciato di potenziamenti e rifugi che, qualora il giocatore decidesse di sbloccare, potranno risultare utili ed estremamente comodi per il proseguo del gioco. Non possiamo, a questo proposito, non citare le stazioni della metro: queste, se liberate dagli infetti o dai rinnegati, diventeranno un punto di teletrasporto disponibile in qualsiasi momento. La disposizione delle diverse stazioni sulla vastissima mappa di gioco ha un suo perché e, se si decide di impiegare del tempo a liberare tali luoghi, questi offrono al giocatore la possibilità di muoversi più rapidamente per concludere in maniera agevole le varie quest.
Il ciclo giorno-notte è ben realizzato e ha una propria influenza sul gameplay: determinate missioni saranno disponibili solo di notte, mentre altri luoghi saranno più facilmente affrontabili di giorno, in base al comportamento degli infetti. Tra le diverse attività disponibili di notte, troviamo numerosi negozi con oggetti di valore che, di giorno, saranno pieni di zombie, i quali poi si riverseranno sulle strade di tutta Villedor durante la notte, rendendo più semplice l’esplorazione di tali luoghi.
A livello di skill e meccaniche di gioco, Dying Light 2 si dimostra la versione matura e ampliata del primo capitolo: l’albero delle abilità, sia di combattimento che parkour, è ben fornito di ogni tipo di tecnica utile a scalare più facilmente i numerosi edifici presenti in città, o a sconfiggere gli infetti più pericolosi. Il meccanismo che permette di livellare sfrutta gli inibitori (come trovarne molti senza sforzo?), i quali in gruppi di 3 potranno essere utilizzati per aumentare la salute o il vigore. Specialmente nelle prime ore di gioco, livellare il vigore risulterà cruciale per permetterci di raggiungere gli edifici più alti e, di conseguenza, con il bottino migliore. Un importante cambiamento effettuato rispetto al primo capitolo di Dying Light, consiste nel non utilizzo del vigore per la corsa: ciò è frutto del feedback degli utenti, i quali ritenevano questo limitare troppo l’esplorazione e il parkour in Dying Light 1. Insomma, a livello di giocabilità questo secondo capitolo si conferma come la versione migliorata e più completa del predecessore, compiendo un passo importante verso il gioco che gli amanti della serie desideravano.
Di seguito vi lascio una breve clip realizzata da un utente su Twitter, che mostra alcune delle più interessanti azioni di parkour e combattimento eseguibili in Dying Light 2:
https://twitter.com/Mispap11/status/1494961341353889792
Un bug dietro l’altro? – Comparto tecnico e grafico
Uno dei motivi principali per il quale il nuovo titolo di Techland è stato fortemente criticato, e ha di conseguenza ricevuto recensioni eccessivamente penalizzanti, riguarda i numerosi bug che (a quanto pare) sono presenti in Dying Light 2. Qui dobbiamo fare subito una precisazione: noi abbiamo avuto la possibilità di giocare in anteprima la versione PC, con la quale abbiamo riscontrato solo qualche piccolo intoppo e niente più. Nulla che impedisse alla storia principale di proseguire, improbabili teletrasporti casuali, obiettivi sulla mappa che non comparivano e altro ancora. Le prime recensioni pubblicate, inoltre, sono state scritte su versioni precedenti a quella di lancio, che sarebbe stata disponibile (con numerosi fix) a tutti i giocatori. Questo è costato molti punti in meno rispetto a quelli che effettivamente Dying Light 2 dimostra di meritare.
Tuttavia, parlando dei bug che sono realmente presenti, le versioni più problematiche risultano essere quelle per console: sono stati segnalati continui errori nella creazione di una partita co-op, glitch grafici e altri problemi tecnici che impediscono ai giocatori di fruire dell’esperienza completa del titolo. Questi, come abbiamo detto, non sono stati mai riscontrati da noi sulla versione PC di Dying Light 2, ma abbiamo avuto la conferma che sono ancora presenti sulle versione old gen e current gen per console. Gli unici problemi riscontrati su computer riguardano una non sempre perfetta stabilità di gioco: ci sono alcuni momenti, in determinate zone, nei quali il frame rate tende a scendere.
Dal punto di vista tecnico in generale, Dying Light 2 è un titolo fortemente affascinante: non si ricerca un livello di fotorealismo esagerato, quanto più una narrazione visiva che possa far risaltare gli eventi che accadono nel mondo di gioco. L’impatto grafico è quindi molto buono e soddisfacente, rispetta i canoni della current gen e può essere sfruttato al massimo soprattutto da chi possiede una scheda video di ultima generazione o una PS5/Xbox Series X, capace di utilizzare anche il sistema di Ray Tracing.
Considerazioni finali e voto
Dying Light 2, pad alla mano, dimostra di essere cresciuto rispetto al primo capitolo e ha portato sui nostri schermi un’esperienza completa, matura e compiuta. Le ore di divertimento che questo gioco è in grado di assicurare sono moltissime e riescono a far sentire concretamente il lavoro che c’è stato dietro a questo titolo per oltre 6 anni. A coloro cui è piaciuto Dying Light 1, piacerà senz’ombra di dubbio un gioco in grado di ampliare e rivoluzionare enormemente le già considerevoli meccaniche presenti nel primo titolo, accompagnate da una storia modesta ma soddisfacente.
Punti di forza:
- Meccaniche nuove e perfezionate
- 500+ ore di intrattenimento assicurate
- Comparto grafico di livello
Punti deboli:
- Problemi tecnici (cali di frame su PC e bug su console)
Ricordiamo che Dying Light 2 è uscito il 4 febbraio 2022 per PS5, Xbox Series X|S, PS4, Xbox One e PC. La versione per Nintendo Switch uscirà nel corso del 2022, ma non è stata ancora ufficializzata una data.
- Il virus ha vinto. La civiltà è precipitata di nuovo in un oscuro Medioevo. La città, uno degli ultimi insediamenti umani, è sull'orlo della distruzione.
- Usa agilità e abilità per sopravvivere e dare una nuova forma al mondo. Le tue scelte sono importanti.
Ringraziamo Techland per la copia review di Dying Light 2.
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