Electronic Arts ha recentemente preso una drastica decisione in merito alla disponibilità di determinati titoli storici (come ad esempio Battlefield), ma pare proprio che questa rivoluzione interna non si sia limitata unicamente ai software.
Pochissime ore fa infatti, EA ha annunciato il licenziamento del 6% dei dipendenti totali (pari a 775 persone) a seguito di una ristrutturazione aziendale. Stando a quanto riportato dal publisher americano, la volontà attuale è infatti quella di concentrare le risorse verso nuove opportunità di crescita, così come sulle sue più grandi IP e titoli dalla forte componente narrativa.
Questo provvedimento è stato seguito da una comunicazione ufficiale da parte del CEO Andrew Wilson, che ha così illustrato la decisione:
Mentre ci concentriamo maggiormente sul nostro portfolio, abbiamo deciso di abbandonare i progetti che non contribuiscono alla nostra strategia, rivalutare il nostro patrimonio immobiliare, e ristrutturare alcuni dei nostri team. Questa è la parte difficile, e ci stiamo lavorando con la massima cura e rispetto. Dove possibile, stiamo offrendo ai nostri colleghi l’opportunità di trasferirsi su altri progetti. Dove invece non lo è, stiamo assicurando la liquidazione e ulteriori benefici come l’assistenza sanitaria e servizi per la transizione di carriera.
Che dire, indubbiamente una rivoluzione profonda all’interno dell’azienda che, stando alle cifre trapelate, dovrebbe costare tra i 170 e i 200 milioni di dollari, e vedere il suo percorso terminare a settembre.
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