Home Videogiochi Rubriche Ecco quali sono i peggiori giochi del 2022

Ecco quali sono i peggiori giochi del 2022

Il mese di dicembre, come ben sappiamo, è un momento di bilancio nel mondo videoludico. Oltre infatti ai The Game Awards, si moltiplicano in rete le varie classifiche riguardanti le migliori produzioni uscite negli ultimi dodici mesi (anche se sappiamo benissimo che la più importante e veritiera è rappresentata dagli UAGNA Awards). Queste graduatorie spesso si rivelano utili per aiutare coloro che non sanno bene cosa regalare (o regalarsi) per Natale, così da acquistare a colpo sicuro un titolo estremamente valido.

Bene, qualora il vostro intento fosse quello sopra descritto, abbandonate subito questo articolo, perché andremo a discutere di qualcosa di diametralmente opposto: i peggiori giochi del 2022.

I software che elencheremo sono stati infatti quelli con il metascore più basso dal primo gennaio 2022, e che rappresentano quindi esperienze spettrali da dimenticare quanto prima (o che al contrario possono essere impiegate come metodo di vendetta nei confronti di qualcuno che vi ha fatto un grave, gravissimo torto).

Posizione numero 10: Blade Runner: Enhanced Edition (Switch) – METACRITIC: 52

Nelle mire degli sviluppatori, ossia i ragazzi di Westwood Studios, c’era la volontà di riproporre un porting “migliorato” di un titolo punta e clicca datato 1997, basato sulla famosa saga di Blade Runner. Purtroppo, l’obiettivo è stato disastrosamente mancato, generando un prodotto osceno sotto ogni punto di vista. Secondo le recensioni, trovare qualcosa di positivo all’interno di questo prodotto è praticamente impossibile. Blade Runner: Enhanced Edition è riuscito addirittura a minare i ricordi del titolo originale, uscito 25 anni prima.

Posizione numero 9: Kamiwaza: Way of the Thief (PS4) – METACRITIC: 52

Acquire ha deciso di realizzare, nel 2022, la remaster di un titolo d’azione/stealth in terza persona del 2008, ambientato a Mikado. Il protagonista, di nome Ebizo, rappresenta un ladro onorevole (scimmiottandone quindi uno ben più famoso) che cerca di sopravvivere all’interno dell’area giapponese a suon di furti e scorribande. Ebbene, la produzione è piaciuta ad un numero esiguo di persone, portando la maggior parte del mondo a definirlo come obsoleto e legnoso, al punto da rimpiangere quasi la produzione originale.

 Posizione numero 8: The Waylanders (PC)– METACRITIC: 51

The Waylanders, realizzato dal team spagnolo Gato Studio, rappresenta un gioco d’azione GDR ambientato in due epoche diverse della Galizia. Il progetto, partito come campagna Kickstarter, dichiarava apertamente di ispirarsi a capisaldi del genere come Dragon Age e Baldur’s Gate, creando quindi diverso interesse nei confronti dei sostenitori. Ebbene, se si trova in questa particolare classifica è facile immaginare come siano andate invece le cose. The Waylanders non si avvicinò nemmeno alla porta esterna degli uffici degli sviluppatori dei titoli sopra riportati, andando a copiare male ogni meccanica proposta dagli alti esponenti. Il titolo è stato quindi demolito sotto ogni punto di vista, con un particolare accenno negativo ai dialoghi, sorprendentemente scadenti ed inutili.

Posizione numero 7: The Last Oricru (Xbox Series X) – METACRITIC 50

The Last Oricru ha rappresentato la voglia di GoldKnights di proporre un titolo souls-like ambientato in un mondo fantasy. Lato trama, il gioco mette nei panni di un protagonista immortale che, approdando in un pianeta medievale in guerra, è chiamato a far valere le proprie abilità di combattimento per cambiare le sorti del conflitto. Per quanto l’ossimoro souls-like/personaggio immortale faccia già sorridere di per sé, la critica ha annichilito il gioco, descrivendolo come goffo e dalla scrittura orripilante. The Lost Oricru è stato osannato come esponente del pessimo design; un caso da far studiare alle future generazioni per la sua profonda inadeguatezza, così che gli sviluppatori di domani non ripercorrano le stesse strade fatte dal team di GoldKnights. Insomma, un aborto senza pari.

Posizione numero 6: Zorro: The Chronicles (PS5) – METACRITIC 49

Già il titolo non fa presagire nulla di buono, vero? Beh, Zorro: The Chronicles è molto, molto peggio di quel che si potrebbe pensare. Il titolo creato da BKOM Studios sembra indirizzato infatti ad un target di utenti al di sotto dei sei anni, quindi con capacità critiche ancora acerbe. Passando ad una mera descrizione, il gioco vede ambientare i propri eventi nella California del 1800, per cercare di ripercorrere le vicende della serie animata del noto spadaccino mascherato. Ebbene, sfortunatamente questa rievocazione non pare aver portato i frutti sperati, rivelando un prodotto osceno, noioso e ricolmo di magagne tecniche. I più giudiziosi consigliano di acquistare dei LEGO ai propri bambini, piuttosto che questo gioco.

Posizione numero 5: LEGO Brawls (PS5)– METACRITIC 46

LEGO Brawls ha rappresentato il primo (ed ultimo) capitolo in stile picchiaduro a squadre dei famosi mattoncini colorati. Se il buongiorno si vede dal mattino, in questo caso forse è meglio evitare di alzarsi dal letto, considerati i risultati. Il titolo ha infatti collezionato una sequela di bastonate soprattutto a causa della sua natura, ossia un porting di un titolo per smartphone uscito nel 2019. La realizzazione tecnica risulta disastrosa e mediocre, che fa passare LEGO Brawls come una bruttissima copia di Smash Bros. A cui ovviamente non si avvicina nemmeno con la prolunga.

Posizione numero 4: XEL (Switch) – METACRITIC 43

XEL rappresenta un titolo platform 3D open-world ambientato in un mondo che fonde elementi fantasy a quelli fantascientifici. Per quanto le premesse create da Tiny Roar stimolino qualche minimo interesse, purtroppo il risultato finale è deprecabile. Secondo le recensioni collezionate, il gioco è frustrante e rozzo oltre ogni più profonda aspettativa, oltre che condito di problemi tecnici che lo rendono praticamente ingiocabile. E’ presente anche una versione PC, che condivide le stesse, mefistofeliche considerazioni della trasposizione su Switch.

Posizione numero 3: Babylon’s Fall (PS5)- METACRITIC 41

Nello scalino più basso del podio troviamo un titolo che sicuramente non ha bisogno di presentazioni, né dal punto di vista del gameplay né tantomeno per quello che riguarda il pensiero della critica e del pubblico. Babylon’s Fall rappresenta indubbiamente il disastro videoludico-mediatico più rilevante dell’anno; una vera e propria macchia sul curriculum di Platinum Games. A confermare le impressioni pessime ci ha pensato lo stesso editore, che ha ufficialmente comunicato che i server del gioco chiuderanno i battenti il prossimo 27 febbraio 2023. Un fallimento che non salva alcun aspetto del software, che merita solamente di essere dimenticato nel più breve tempo possibile.

Posizione numero 2: CrossfireX (Xbox Series X) – METACRITIC 38

La medaglia d’argento di questa ben poco lusinghiera classifica va al titolo sviluppato da Remedy e pubblicato da Smilegate, che purtroppo ha ben poco per cui sorridere. CrossfireX è infatti un gioco free-to-play nato per approfondire la trama della ultradecennale saga di cui porta il nome, attraverso una campagna per giocatore singolo. Ebbene, qualcosa è andato leggermente storto nella realizzazione finale, generando un prodotto assolutamente non divertente, con una sceneggiatura e dei controlli da codice penale. Se oltre a questo si aggiunge un’intelligenza artificiale inesistente e la spinta a pagare per poter progredire tranquillamente, la frittata è servita. Gli utenti PlayStation quindi, non si perdono nulla di questa esclusiva Microsoft.

Posizione numero 1: POSTAL 4: No Regerts (PC)- METACRITIC 30

Ed eccoci finalmente giunti al miglior peggior gioco del 2022. La medaglia d’oro (?) di questa classifica va a Postal 4, FPS ultra violento seguito del sicuramente meno osceno Postal 2 del 2003. Dopo aver trascorso anni in early access, gli sviluppatori di Running with Scissors hanno deciso di pubblicare il proprio prodotto ad aprile, accaparrandosi l’odio e le offese di buona parte del Pianeta. Stando alle recensioni, il titolo fallisce miseramente in tutto, addirittura nell’umorismo proposto, considerato greve ed assolutamente fuori luogo. Oltre a questo, le molteplici problematiche tecniche hanno relegato Postal 4 all’inferno videoludico, con un’unica gravissima colpa: quella di esistere.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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