È ricominciato oggi il processo della FTC contro Microsoft, nel quale l’agenzia antitrust americana vuole opporsi all’acquisizione di Activision Blizzard King.
Dopo le rivelazioni dei giorni scorsi, con le dichiarazioni di Todd Howard e Phil Spencer riguardo alcune produzioni come Indiana Jones e The Elder Scrolls 6, o la scarsa percezione da parte della FTC di una concorrente come Switch, quest’oggi la palla è passata a Jim Ryan, insieme ad alcuni esecutivi di Nvidia e altri analisti.
Un professore di economia, in particolare, ha preso la parola negli ultimi minuti, esponendo i risultati delle sue analisi di fronte alla FTC e alla corte che sta analizzando il caso. Per Microsoft l’acquisizione porterà benefici? Questo è ovvio, ma in ballo c’è il famoso concetto di esclusiva per quanto riguarda Call of Duty.
Come riporta CharlieIntel, che sta monitorando costantemente l’andamento del processo, l’economista interpellato, Robin Lee, ha risposto a varie domande riguardanti l’impatto della possibile acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft. Vi riportiamo di seguito le sue dichiarazioni, raggruppate per argomenti.
Cloud gaming
Nell’ambito del cloud gaming, il professore ritiene che acquisendo ABK Microsoft otterrebbe un enorme potere in questo settore, e sarebbe spinta a rendere esclusivi i giochi del publisher americano, come Call of Duty, per quanto riguarda i servizi in abbonamento.
Secondo il suo pensiero, in sostanza, Microsoft potrebbe decidere di aprire le porte di COD, Warcraft e altri giochi di Activision Blizzard King a un solo servizio in abbonamento di cloud gaming, ovviamente Xbox Game Pass. Questa preoccupazione è in linea con quanto espresso ad aprile dalla CMA britannica, che ha bocciato l’acquisizione – Microsoft ha fatto ricorso.
Call of Duty esclusiva?
Phil Spencer ha giurato pochi giorni fa, ancora una volta, che Call of Duty resterà un titolo multipiattaforma. Tra il dire e il fare c’è però di mezzo il mare, e il timore della FTC e di altri organi è che Microsoft cambierà idea un giorno, come del resto è accaduto con i titoli Bethesda.
Il professore ha illustrato i risultati delle sue ricerche. Il suo studio mostra chiaramente che i giocatori di Call of Duty spendono grandi quantitativi di denaro in game, e più gli utenti giocano a COD, più tendono a spendere. Da qui, arriva la dichiarazione che sicuramente farà discutere.
L’economista ritiene infatti che, se ipoteticamente Microsoft cambiasse idea sul concetto di Call of Duty come esclusiva, il potere di questa IP porterebbe molti giocatori, circa il 20% secondo le sue stime, a trasferirsi su console Xbox o comunque servizi offerti da Microsoft. Secondo quanto riferito, l’azienda di Redmond trarrebbe da questo accordo un vantaggio economico così grande che andrebbe a compensare “la reputazione negativa che Xbox otterrebbe” da questa decisione.
Accordo Sony-Microsoft?
Lee ha poi ammesso che nelle sue previsioni, basate sui dati di vendita di Call of Duty negli ultimi anni, non ha tenuto conto di un possibile scenario nel quale Sony si accorda con Microsoft per mantenere Call of Duty anche su PlayStation.
Scenario giusto o sbagliato?
Il professore, che in questo momento sta ancora discutendo di fronte alla corte, ha comunque voluto precisare durante la sua deposizione che il clima intorno a questa acquisizione è incerto per molteplici motivi, che vanno dall’effettivo cambiamento della fruizione di titoli come Call of Duty al cloud gaming, passando anche per la rapidissima evoluzione di un mercato nel quale è difficilissimo capire quali saranno i grandi dominatori del futuro.
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