Oggi, 31 dicembre, è stato rilasciato il numero 367 di Edge, la rivista proveniente dal Regno Unito che dal 1993 si occupa di videogames. Come anticipato grazie a una copertina mozzafiato, questo numero contiene uno speciale di ben 16 pagine dedicato ad Elden Ring, l’ultimissima fatica di Hidetaka Miyazaki, padre di Dark Souls e affini.
Grazie alla lunga intervista contenuta nel magazine, siamo venuti a conoscenza di diversi dettagli interessanti sul titolo in uscita il prossimo 25 febbraio: ovviamente l’autore è maestro nel “dire e non dire”, ma sono stati toccati diversi argomenti davvero interessanti, sui quali si speculava da tempo.
Uno degli argomenti che più ha fatto discutere durante i lunghi mesi di sviluppo di Elden Ring è sicuramente il ruolo dello scrittore fantasy George R.R. Martin (Game of Thrones), che inizialmente era stato anche preso di mira perchè si vociferava fosse proprio lui la causa delle lungaggini nella realizzazione di Elden Ring. L’intervista su Edge ha confermato lo stretto rapporto di stima reciproca tra Miyazaki e lo scrittore. Martin infatti conosceva a fondo le opere dell’autore nipponico, cosa che ha stupito da subito positivamente Miyazaki, dando vita alla collaborazione. L’intervista ha chiarito nei dettagli la natura di questa unione artistica: si tratta di due grandi appassionati di fantasy e di mondi complessi, che da subito si sono sentiti in sintonia sotto questo punto di vista. Si è deciso però di non affidare a Martin l’ideazione dell’intero universo di Elden Ring, ma solo la realizzazione di tutti quegli aspetti legati al mito e al background dei personaggi che popolano il mondo di gioco. Non è poco, sia chiaro! Tanto è vero che si parla di veri e propri mini racconti dedicati ai personaggi, a terminologie e sottotrame che danno ancor più profondità alle idee di Miyazaki e dei suoi.
Il lavoro di George R.R. Martin si è rivelato quindi fondamentale per raggiungere uno degli obiettivi cardine di FromSoftware: rendere Elden Ring un titolo più intelleggibile e meno criptico, caratterizzato da un gameplay sfaccettato e adattabile ai diversi stili di gioco del pubblico, nonché da una trama più leggibile ed esplicita rispetto a Dark Souls. In pratica, la complessità e la graduale raccolta e scoperta di informazioni restano, ma “collegare i puntini” dovrebbe risultare più immediato per tutti, anche per chi non è avvezzo alla narrativa Miyazakiana.
Edge ci dà qualche maggiore informazione anche riguardo Godwyn, l’imponente personaggio rappresentato sulla copertina del magazine: si tratta infatti del primo Elden Lord, poi divenuto uno dei Tarnished (Senzaluce), di cui fa parte anche il protagonista che interpreteremo. Hidetaka Miyazaki ha anche accennato alla vera natura dell’Anello Ancestrale, l’Elden Ring, che più di un oggetto fisico potrebbe rappresentare un concetto astratto, una metafora.
https://twitter.com/ELDENRING/status/1471048254167076864
Abbiamo quindi scoperto direttamente dalle parole dell’autore qualche dettaglio in più riguardo il travagliato sviluppo di Elden Ring, che ha subito dei ritardi per diverse ragioni (non imputabili a George R.R. Martin!). Prima di tutto, Miyazaki ha specificato che è sopraggiunta la necessità di aumentare sensibilmente il testing e il QA mano a mano che l’opera diventava più ambiziosa. Nonostante questo, la nuova impostazione “open world“, seppur sfidante, ha portato più vantaggi che rallentamenti, dando al team nuovi stimoli per sfruttarne a pieno le potenzialità. Non si può dire altrettanto dell’epidemia da Covid-19, che ha impattato sul team di FromSoftware così come su qualsiasi altra attività lavorativa e non: per fortuna tutti si sono rapidamente adattati alle nuove modalità di lavoro da remoto, seppur con qualche inevitabile riassestamento interno.
Nell’intervista emerge con evidenza l’intenzione di FromSoftware di riutilizzare e migliorare tutte le consocenze apprese nello sviluppo dei precedenti titoli, per dare ad Elden Ring un mondo più grande, più libero ma altrettanto ricco: questo ambizioso progetto ha necessariamente portato all’ideazione di nuove tecnologie, tra cui un tool per la generazione procedurale della vegetazione.
In chiusura di intervista, ci si è concentrati sull’aspetto più prettamente grafico del titolo, nominando anche l’eccezionale successo di Demon’s Souls Remake, esclusiva PS5 particolarmente apprezzata dal pubblico per la maestosità visiva. Miyazaki ha ribadito che la grafica non è l’elemento più importante nelle sue opere, pur apprezzando la resa tecnica di Elden Ring e l’ottimo lavoro dei collaboratori. L’autore, ringraziando l’impeccabile lavoro di BluePoint su Demon’s Souls Remake, ha ribadito che non lo giocherà non tanto per dispetto, ma a causa di una genuina repulsione verso i suoi giochi ormai completati: gli ricordano lo stress della produzione e gli anni di fatica spesi per la loro realizzazione, amplificandone i difetti.
Elden Ring ha tutte le potenzialità per essere davvero “l’opera magna” di FromSoftware e di Hidetaka Miyazaki. Ormai l’attesa è quasi finita.
Fonte: Edge, Multiplayer.it
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