In Canada Electronic Arts si trova al centro di un nuovo particolare caso: una causa legale collettiva intentata contro il colosso dell’intrattenimento americano, con i querelanti che accusano EA di trarre profitto da un’attività di gioco d’azzardo illegale vendendo loot box in cambio di soldi reali.
Un’accusa con la quale Electronic Arts si ritrova ad avere a che fare costantemente. Anche lo scorso febbraio, ad esempio, il gigante americano è stato al centro di una causa da parte di due avvocati di Parigi che hanno accusato di gioco d’azzardo la pratica di FIFA Ultimate Team.
La causa è stata intentata contro EA da due persone che si descrivono come clienti di EA. Uno di questi afferma di aver acquistato loot box per i giochi della serie Madden NFL, mentre l’altro ha acquistato loot box per vari titoli di NHL – no, non c’è FIFA, ma è anche vero che il gioco calcistico non è certamente diffuso sul territorio canadese.
Come azione legale collettiva, tuttavia, l’azione è stata intentata contro EA per conto di tutti coloro che hanno acquistato loot box in uno qualsiasi dei giochi dell’azienda dal 2008, il che potrebbe significare un forte pagamento da parte di EA se la causa dovesse avere successo.
Come altre azioni collettive che sono state portate in giro per le loot box, la causa cita sezioni del codice penale canadese rilevanti per il gioco d’azzardo per sostenere che anche le loot box dovrebbero essere considerate un tipo di gioco d’azzardo. Vengono inoltre citati altri precedenti internazionali, come in Giappone e Corea dove sono state applicate regolamentazioni sulle loot box, ma anche le recenti leggi dei Paesi Bassi e del Belgio contro le loot box e le indagini in corso nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
Il Canada attualmente non ha leggi sulle loot box e non ha ancora adottato misure per esaminare il problema. Altri paesi in tutto il mondo hanno valutato il legame tra le loot box e il gioco d’azzardo, ma esistono luoghi in cui le varie cause e analisi non hanno portato ai riscontri sperati dai vari interessati contro EA: la Nuova Zelanda e la Francia, ad esempio, hanno stabilito che le loot box non costituiscono gioco d’azzardo.
Naturalmente continueremo a seguire la delicata vicenda, un tema che interessa sempre più paesi in tutto il mondo.
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